I più sordi e ciechi al diktat di Tremonti sono stati i riminesi: oltre 600 conti correnti (per un valore di 500 milioni di euro) sono riconducibili a cittadini o imprese della provincia di Rimini.
Ha preferito usare la vanga e non la paletta, il giornale Italia Oggi. Sbadilate profonde per portare a galla una manciata di numeri che fanno accapponare la pelle. Secondo quanto si apprende, la Giardia di Finanza di Rimini ha nel cassetto una lista di nomi molto lunga – si parla di 1.300 persone – che si sono “dimenticate” (usiamo un eufemismo) di scudare i propri risparmi, occultandoli quindi al Fisco italiano. Il gruzzoletto non può essere di certo paragonato al capitale di Paperon de’ Paperoni, ma nemmeno di bruscolini: la cifra complessiva infatti si aggira attorno al 780 milioni di euro.
Addentrandosi nel forziere, si scopre che i più sordi e ciechi al diktat di Tremonti sono stati i riminesi: oltre 600 conti correnti (per un valore di 500 milioni di euro, portati sul Titano tra il 2004 e il 2008) sono riconducibili a cittadini o imprese della provincia di Rimini. Nel gruppone dei 600 impavidi, la GdF sta setacciando la posizione di 31 persone, per un totale di 10 milioni di euro.