Home Dal giornale Editoriale: Che fine è? Ordinata no, forse ordita

Editoriale: Che fine è? Ordinata no, forse ordita

da Daniele Bartolucci

“Ardisco non ordisco”, diceva D’Annunzio e forse anche le opposizioni hanno fatto loro questo motto, nel momento in cui hanno individuato una crepa nella maggioranza (quella tra PSD e Alleanza Riformista) e si son messe ad allargarla fino alla rottura con la nomina dei due Capitani Reggenti “non scelti dalla maggioranza”. O quasi rottura, perché gli scenari elettorali non sono per niente chiari, ancora. Anche perché il fatto che qualcuno abbia “ordito” questa operazione non può essere escluso a priori. Che la legislatura sarebbe finita anzitempo era cosa nota, perfino annunciata senza timori da tutta la compagine governativa, la quale, però parlava di “fine ordinata”. Il contrario di ciò che è accaduto e che potrebbe continuare ad accadere. Sulla spinta dell’Accordo di Associazione, infatti, era prevedibile un’alleanza elettorale solida tra i partiti della maggioranza, con qualche innesto di peso (Libera) a sopperire l’uscita di RETE. Ma con questi strappi e l’ultimatum del PSD alla DC “o con AR o con noi” le cose sono cambiate totalmente, tanto da rimettere in gioco perfino Repubblica Futura, che per un’intera legislatura è stata messa all’angolo come il nemico di tutti, da cui tenere debite distanze. Quali saranno le prossime mosse è difficile a dirsi, anche perché adesso – cosa che nessuno auspicava, almeno pubblicamente – il tema dell’Associazione UE diventerà elettorale: la speranza che si sfidino a chi è più europeista dell’altro è vana, ma potrebbe essere l’idea di partenza per un governissimo (che sotto sotto piace a tanti) piuttosto che di una campagna elettorale all’ultimo sangue.

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