Home NotizieSan Marino San Marino, PDCS: analisi sulla proposta di revisione del testo unico

San Marino, PDCS: analisi sulla proposta di revisione del testo unico

da Redazione

E’ passato in prima lettura durante al scorsa seduta consiliare, la modifica di alcune parti della Legge n.87 /1995, ossia il Testo Unico delle Leggi Urbanistiche ed Edilizie.

 

Tra i progetti che il Governo sta portando avanti attraverso la Segreteria di Stato per il Territorio e l’Ambiente, e che è passato in prima lettura durante al scorsa seduta consiliare, c’è anche la modifica di alcune parti della Legge n.87 /1995, ossia il Testo Unico delle Leggi Urbanistiche ed Edilizie. Sia per evitarne eventuali strumentalizzazioni, sia per capirne più profondamente i contenuti e le intenzioni, il PDCS ritiene importante un breve excursus, premettendo quanto segue.

 

Che in questi ultimi 30 anni, nonostante l’attuazione del Piano Regolatore Generale, il nostro Paese si sia sviluppato senza un attento e curato piano urbanistico è sotto gli occhi di tutti. Questo lo si può notare sia dal punto di vista infrastrutturale che edilizio, ma soprattutto dalla carenza di una visione organica ed equilibrata degli interventi di urbanizzazione. Tuttavia, quello che può lasciare ulteriormente sconcertati è che lo stesso problema e forse aggravato, lo riscontriamo anche nella vicina Rimini, molto più popolosa e urbanisticamente sviluppata della nostra Repubblica. Tanto loro, quanto noi, proprio in questi anni ne stiamo pagando il prezzo. In particolare, se osservassimo lo sviluppo di quasi tutte le cittadine attorno a noi, sarebbe immediato l’accorgersi come, nel passato, lo sviluppo economico è sempre stato legato a quello urbanistico, con tutti i pro ed i contro che questo ha generato: dall’aumento dei posti di lavoro e la crescita dello “status” dei cittadini, ai fenomeni speculativi che spesso si pongono in contrasto con un progetto di Paese a più largo respiro. Per questo, è necessario tornare al problema iniziale, ossia la revisione del Testo Unico, che segnerà le modalità di sviluppo futuro del Paese nel settore edilizio a prescindere dal bisogno o meno di edificare. Ad uno sguardo attento del testo, sono risultate molto interessanti le indicazioni riscontrate che pare abbiano guidato tale proposta e, sulle quali, il PDCS vorrebbe insistere:

 

Il miglioramento del “processo di espropriazione”, nel tentativo di offrire maggiore tutela alla collettività e al bene comune, nella piena riconferma del diritto di proprietà, ma assoggettandolo al primario valore della pubblica utilità;

 

La conferma della possibilità da parte dello Stato, di effettuare oggettive migliorie urbanistiche relativamente agli strumenti già approvati e definiti anche a livello convenzionale secondo procedure semplificate;

 

Un più accurato sistema sanzionatorio e maggiori controlli nella fase di avvio ed esecuzione dell’opera, per limitare ancora di più il fenomeno dell’abusivismo edilizio, piuttosto diffuso nel nostro paese, seppur di limitata entità;

 

Una nuova disciplina in materia di verifica dell’agibilità dei locali, volta a garantire il rispetto di igiene, salubrità, risparmio energetico e sicurezza strutturale;

 

Maggiore tutela degli acquirenti di edifici costruiti e da costruire, al fine di proteggerne e renderne maggiormente sicuri gli investimenti di danaro;

 

La volontà di offrire un urbanizzato di maggior qualità, dal punto di vista architettonico ed energetico, senza ledere le dinamiche del mercato, ma piuttosto nel tentativo di ridimensionare quei fenomeni speculativi ancora in atto che hanno contribuito ad alterare il comparto edilizio;

 

Da ultimo, la scelta di qualificare maggiormente la Commissione Monumenti dal punto di vista scientifico, al fine di una migliore tutela del patrimonio storico del nostro Paese, che segna la nostra identità e diventa un bene sempre più prezioso anche per il nostro sviluppo economico e turistico.

 

Dunque, seppur con le necessarie e appropriate osservazioni che potranno costituirne un ulteriore miglioramento, nel confronto con tutte le forze politiche, il PDCS riconosce il valore di questa proposta di legge. Per cui, se confermata nei suoi intenti anche di fronte a quelle spinte che ne vorrebbero diminuire l’efficacia, pensiamo possa costituire un altro piccolo passo di cui forse in pochi avvertono l’importanza e la risonanza, ma che contribuirà a migliorare la situazione della nostra Repubblica e a ricondurci su quella strada di autenticità, che da ora in poi deve segnare ogni ambito della vita del nostro Paese.

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