Il business della polvere bianca girava attorno alla capitale italiana: Roma. Il Titano – secondo quanto lancia il quotidiano “Repubblica” – è stato messo in mezzo nella coda dell’operazione, alla voce “riciclaggio”.
Bloccati all’aeroporto di Roma circa 200 chili di cocaina: 66 persone in manette e circa 10 milioni di beni messi sotto sequestro. Secondo le prime indiscrezioni, un milione e mezzo di euro erano depositati su tre conti correnti a San Marino. La notizia la lancia “Repubblica”, che parla di un blitz condotto con grande efficacia dalla Dea statunitense e dalla questura. Sull’indagine, denominata “Fuoco e ghiaccio”, il quotidiano italiano dà qualche nota: la questura, capitanata da Vittorio Rizzi, ha agito a braccetto con la Dea e ha lavorato sul caso per circa due anni. Il business della polvere bianca girava attorno alla capitale: il Titano è stato messo in mezzo nella coda dell’operazione, alla voce “riciclaggio”. I professionisti che hanno indagato sul caso, hanno tratteggiato un ponte tra Roma e Boston. Secondo “Repubblica”, tra i “10 milioni di beni sequestrati, un milione e mezzo di euro erano stati depositati in tre conti correnti in altrettanti istituti di credito di San Marino”.
