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Servizi: il nuovo contratto ha validità erga omnes

da Daniele Bartolucci

“Dopo l’espletamento delle necessarie verifiche da parte del Comitato Garante per la contrattazione collettiva, è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale il contratto collettivo nazionale dei servizi approvato a larghissima maggioranza dai lavoratori attraverso il referendum confermativo”. A darne l’annuncio, congiuntamente, le Federazioni Servizi CSdL – CDLS – USL. “Il contratto”, ricordano infatti i sindacati, “firmato lo scorso 19 settembre dalle tre organizzazioni sindacali e da ANIS e OSLA, prevede aumenti retributivi complessivi del 6% così distribuiti nel triennio: 0,5% per il 2022, 2,5% per il 2023, 1,5% da gennaio 2024 e un ulteriore 1,5% da luglio 2024. Ora che è avvenuta la pubblicazione ufficiale, il contratto è definitivo e assume valore erga omnes, come previsto dalle norme della legge n. 59/2016 sulla rappresentatività delle organizzazioni sindacali e datoriali. Finalmente i circa tremila lavoratori del settore potranno percepire gli aumenti contrattuali, compresi quelli arretrati”.

Per quanto riguarda i datori di lavoro, invece, si precisa che gli arretrati relativi agli anni precedenti (2022-2023) sono da assoggettare a tassazione separata, mentre quelli relativi ai mesi di gennaio e febbraio 2024 sono a tassazione ordinaria.

SCADENZE E RINNOVI

“Considerando che lo stesso contratto scade il 31 dicembre 2024”, hanno poi annunciato i tre sindacati, “la trattativa con le controparti si riaprirà alla metà di quest’anno per discutere del prossimo rinnovo contrattuale, la cui validità partirà dal 1° gennaio 2025”.

Il riferimento dei sindacati alla scadenza del Contratto Servizi non è messo a caso, perché dopo la stagione dei rinnovi partita con l’Industria nel 2022, quasi tutti sono in scadenza. Proprio quello del settore Industria è scaduto a dicembre 2023 e, come annunciato da ANIS in Assemblea Generale, si è in procinto di avviare il confronto in maniera puntuale. Stessa cosa per l’Artigianato, anch’esso rinnovato per il biennio 2022-2023 e quindi scaduto da qualche mese. Tra meno di nove mesi scadranno invece, oltre al citato contratto dei Servizi, anche quelli di Assicurazioni, Settore Pubblico e Commercio-Turismo, mentre quello dell’Edilizia scadrà solo nel dicembre 2025. Resta, invece, da concludere la trattativa per il rinnovo dei Bancari, a cui dovrebbe seguire quello di BCSM, entrambi fermi dal 2009.

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