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SU, considerazioni sull’arresto del notaio Livio Bacciocchi

da Redazione

Sinistra Unita: "Quello dell’avvocato Bacciocchi è solo l’ultimo di una serie di arresti che coinvolgono figure di primo piano della realtà sammarinese. Forse però è quello che più fa scalpore, il più eccellente. Lo definiamo tale non certo per reverenzialità verso il soggetto in questione, ma per la sua centralità, quasi mitologica, nel sistema immobiliare e finanziario sammarinese".

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Sinistra Unita sull’arresto del notaio Livio Bacciocchi.

 

Esibire considerazioni politiche quando vi è una inchiesta in corso, per di più in un altro Paese, non è semplice, ma crediamo sia necessario per la politica prendere coraggio cercando di preservare il rispetto umano della persona e della sua innocenza fino a prova contraria. Quello dell’avvocato Bacciocchi è solo l’ultimo di una serie di arresti che coinvolgono figure di primo piano della realtà sammarinese. Forse però è quello che più fa scalpore, il più eccellente. Lo definiamo tale non certo per reverenzialità verso il soggetto in questione, ma per la sua centralità, quasi mitologica, nel sistema immobiliare e finanziario sammarinese. Infatti, all’avvocato Bacciocchi pare facciano riferimento diverse società immobiliari, finanziarie e imprese di vario genere. I cantieri sotto la sua giurisdizione ammonterebbero a una settantina. Nella sua attività imprenditoriale ha dimostrato di potere ogni cosa, come per esempio nel caso della distruzione della casa a catalogo villa Marcucci e la modifica in tutta fretta del piano particolareggiato ex-Symbol prima delle elezioni del 2006. Ciò che rammarica, come nei casi precedenti, è il fatto che l’arresto sia stato eseguito dalle autorità italiane. Questo arresto è una sorta di legge del contrappasso che colpisce le nostre istituzioni, indebolite dall’opacità del sistema economico, dalle difficoltà di autonomia degli organi di controlli interni e dalla silente, per non dire in parte collusa, classe politica dirigente. La politica è infatti colpevole per il solo fatto di non essere intervenuta per bloccare una crescita che era chiaramente “viziata” da qualche elemento estraneo ad un corretto sviluppo economico. E se il Governo avesse ascoltato le grida d’allarme provenienti da Banca Centrale anziché zittirle, forse non si sarebbe arrivati a tanto. Se il nostro Tribunale si fosse mosso in maniera decisa e rapida sulle voci preoccupanti che riguardavano l’avvocato Bacciocchi, come quelle sui metodi coercitivi e violenti di riscossione dei crediti, per citare l’ultimo, forse San Marino avrebbe fatto dei passi in avanti verso il rispetto della legalità e dimostrato all’Italia la propria sovranità anche giudiziaria. San Marino invece è rimasto quasi totalmente a guardare l’offensiva giudiziaria dell’Italia senza intervenire (almeno apparentemente), senza dare la dimostrazione che esistono istituzioni credibili capaci di offrire collaborazione. Tra le tante leggi per la trasparenza si potevano mettere in cantiere anche quelle riguardanti la collaborazione giudiziaria in materia di reati finanziari, ad esempio. È questo l’aspetto più preoccupante, il disconoscimento della nostra autorità giudiziaria e politica che si ripete con sempre più drammatica serialità. Per questo ci sentiamo di denunciare insieme a questa grave carenza di credibilità delle nostre istituzioni anche la maggioranza: mentre il Paese scivola ogni giorno verso il baratro chi ha in mano le leve del cambiamento sembra preoccuparsi unicamente del bunga bunga politico del “tu fuori, tu dentro”. Sono due anni che chiediamo serietà e responsabilità, gesti forti che prescindano dai tradizionali schieramenti politici. Sono due anni che chiediamo un segnale di unità forte del Paese per recuperare la credibilità perduta, percorsi politici innovativi rivolti al futuro. E se sul fronte della minoranza un percorso è stato intrapreso, su quello della maggioranza si persevera nella autoreferenzialità senza ammettere i propri sbagli, tanto da essere arrivati ad ipotizzare un Governo sorretto da soli 30 Consiglieri del quale rispettiamo la legittimità ma non la necessaria forza politica in un momento di grave emergenza come quello che stiamo vivendo. Il Paese è sempre più stufo dei ragionamenti da bassa politica. Il Paese chiede la credibilità della Repubblica e delle sue istituzioni. E se chi è deputato a fare ciò non procederà velocemente in questa direzione allora sarà spazzato via da quei cittadini che vogliono una nuova politica per una nuova San Marino dove tutti possano riappropriarsi della dignità perduta in questi anni di brigantaggio economico e politico.

 

c.s. Sinistra Unita

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