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San Marino, Csdl sulla Finanziaria: Giù le mani dalle pensioni

da Redazione

Giù le mani dalle pensioni: è l’imperativo categorico della Fups-Cdls dopo le prime anticipazioni di stampa sulla Finanziaria 2011 di San Marino. Piuttosto, si chiudano i rubinetti al contributo statale per le pensioni di artigiani e commercianti. Altra polemica in vista.

SAN MARINO – La Finanziaria 2011 che presto verrà portata in Consiglio Grande e Generale già suscita polemiche. Il sindacato è già sul piede di guerra. In particolare il Direttivo Fups-Csdl manda a dire, peraltro con una certa veemenza, al Governo, che le pensioni non si toccano. L’ipotesi di un prelievo sulle pensioni dunque va scartata a priori per la federpensionati della Confederazione dei Lavoratori, che chiedono di tassare, casomai, i grandi patrimoni, le concentrazioni immobiliari e i beni voluttuari, come le grosse auto.

Il sindacato dunque insiste su un concetto: il prezzo più alto della crisi non può essere fatto pagare ai soggetti più deboli, in particolare i lavoratori dipendenti e i pensionati. Nel mirino, in particolare, quanto emerso dalle anticipazioni di stampa sull’ipotesi di un prelievo sull’IGR e sulle pensioni.

E se proprio si deve andare a mettere le mani sulle pensioni, casomai, per la Fups-Csdl è il caso di andare a chiudere il rubinetto al contributo straordinario per il fondo penisoni di commercianti e artigiani, erogato da molti anni dallo Stato: "commercianti e artigiani, ad eccezione di casi particolari, devono trovare al loro interno le risorse per pagarsi le pensioni". Il sindacato evidenzia che nel 2010 tale contributo ha raggiunto i 13 milioni di euro, anche se il caso andrebbe visto in un’ottica diversa da quella dei figli e figliastri, perché è l’idea alla base del fondo pensionistico dei commercianti e degli artigiani che non può reggere, e non sono certo i lavoratori indipendenti, in questo caso, che devono pagare il fio della leggerezza con cui la politica ha affrontato la questione.

"Non ci sottraiamo – scrive la Fups-Csdl – alla possibilità che gli stipendi e le pensioni con importi più alti siano chiamati a contribuire, ma solo in una logica complessiva di equità fiscale, che non può essere valutata semplicemente in forma burocratica. Occorre mettere in moto meccanismi seri per accertare le rendite reali di ogni cittadino e operatore economico. Non possiamo costringere gli anziani non autosufficienti a vivere con 1.200 euro al mese, con la badante da pagare".

 

"Rispetto all’attuale situazione di stallo nei rapporti con l’Italia, che mette in serio pericolo le condizioni sociali e di vita raggiunte dal nostro Paese, la FUPS chiede alle istituzioni e ai partiti di fare pulizia, anche al loro interno, di tutti quegli avventurieri e speculatori che hanno portato il paese sull’orlo della rovina". Il Direttivo FUPS-CSdL ha quindi aperto la campagna di tesseramento 2011, sollecitando nuove adesioni e invitando i quasi 3.000 pensionati già iscritti a versare la quota annuale di 10,00 euro, che dà anche diritto di usufruire delle Convenzioni di risparmio stipulate da FUPS e CSdL con la Carta dei Servizi.

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