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San Marino: aperto ufficialmente l’anno accademico 2010/2011

da Redazione

Il Rettore dell’Università di San Marino, Giorgio Petroni, ieri mattina ha dichiarato ufficialmente aperto l’anno accademico 2010/2011. La cerimonia si è svolta al Centro Congressi Kursaal del Titano, alla presenza degli Eccellentissimi Capitani Reggenti.

Il Rettore dell’Università di San Marino, Giorgio Petroni, ieri mattina ha dichiarato ufficialmente aperto l’anno accademico 2010/2011. La cerimonia si è svolta al Centro Congressi Kursaal del Titano, alla presenza degli Eccellentissimi Capitani Reggenti, delle autorità sammarinesi e di numerosi studenti e professori, ovvero le persone che rendono “viva” l’Università sammarinese. Dopo il saluto iniziale del Segretario di Stato all’Istruzione e all’Università Romeo Morri, che ha ricordato l’importanza dell’ateneo per la realtà economica e culturale della Repubblica, il Rettore Petroni ha dissertato sulle traiettorie future della realtà universitaria, in Italia e sul Titano. “Con la crisi, che ha colpito anche l’università, quella italiana in particolar modo, ma anche la nostra, si aprono nuove strade. Di errori ne sono stati commessi diversi in passato, facciamo autocritica come la deve fare la politica, perché l’apertura di tante università per accontentare le richieste delle amministrazioni ha fatto decadere la qualità della ricerca. Ma l’Università di San Marino, per certe scelte compiute negli anni, va in una direzione diversa. Abbiamo scelto di fare cose che altri non fanno, e di guardare con attenzione al settore economico-produttivo, scelte che hanno dimostrato di essere funzionali”. Decisamente di impatto invece la prolusione di Patrizio Bianchi, Assessore alla Cultura, Ricerca e Università dell’Emilia Romagna, nonché accademico ed esperto di economia di valore internazionale su “La ricerca e l’alta formazione per uscire dalla crisi economica globale”. Un percorso all’origine della crisi economica attuale, che non parte nel 2008 ma molto prima, un’analisi appassionante delle traiettorie di sviluppo dei paesi emergenti (Cina, India, Brasile, Sudafrica) e dei limiti della realtà italiana. Un’esortazione, a San Marino e alla sua Università, “a essere piccoli ma centrali”, a ricercare e mantenere un ruolo in ambito universitario internazionale, obiettivo possibile “solo a condizione che le ambizioni siano grandi”.

 

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