Obiettivo: incentivare i consumi a San Marino. Strumento: la riduzione dell’imposta monofase. Già, peccato che il meccanismo non sia automatico. A chi giova la riduzione della monofase? Dove rischia di perdersi? Focus di Fixing, oggi in edicola.
Obiettivo: incentivare i consumi a San Marino. Strumento: la riduzione delle tasse, nello specifico l’abbassamento di due punti percentuali dell’aliquota Monofase.
In Italia associazioni di categoria e consumatori aprirebbero senz’ombra di dubbio una bottiglia di quello buono per celebrare un ipotetico abbassamento dell’IVA. A San Marino invece il provvedimento suscita non poche perplessità. Il motivo? Ve lo spiega Fixing, oggi in edicola, mettendo a confronto l’IVA italiana e la monofase sammarinese. La differenza balza agli occhi. Da una parte, in Italia (e in UE) l’imposta è plurifase ed è sempre esposta, cioè indicata separatamente. A San Marino è appunto applicata una sola volta, con l’entrata della merce in Repubblica, e scaricata sul consumatore finale inglobandola nel prezzo di vendita. Ciò significa semplicemente una cosa: tale riduzione non necessariamente comporta un abbassamento del prezzo (nessuno mette in dubbio la buona fede del commerciante, ma non si sa mai) e soprattutto non è direttamente percepibile dal consumatore. Ergo, se si volesse vedere un reale effetto sui consumi, l’abbassamento dell’aliquota sammarinese dovrebbe essere più consistente. Cosa di per sé assolutamente impossibile.