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Incontro Gatti-Fantini a Palazzo Begni s’infiamma il Consiglio Grande e Generale

da Redazione

È stata bagarre ieri pomeriggio in Consiglio Grande e Generale. E come poteva essere diversamente? Si discuteva infatti dell’ormai famigerato incontro di maggio 2009 a Palazzo Begni tra Mario Fantini, i Segretari di Stato Gabriele Gatti e Antonella Mularoni. Con Gatti che ha attaccato pesantemente Fantini e afferma: per la Procura di Forlì registrazioni inutilizzabili.

È stata bagarre ieri pomeriggio in Consiglio Grande e Generale. E come poteva essere diversamente? Si discuteva infatti dell’ormai famigerato incontro di maggio 2009 a Palazzo Begni tra Mario Fantini, i Segretari di Stato Gabriele Gatti e Antonella Mularoni e altri personaggi sulla vicenda Cassa di Risparmio – Delta e la liquidazione del socio-rivale Sopaf. Incontro registrato da Fantini (ovviamente all’insaputa degli altri), che poi ha consegnato il nastro alla magistratura. Sono state durissime le parole del protagonista principale di quell’incontro, Gabriele Gatti, ieri in Consiglio, nei confronti di Mario Fantini. E il “colpo di scena” dell’ex Segretario alle Finanze è che quella registrazione, su cui da settimane s’infiamma la politica, non sarebbe utilizzabile dalla giustizia in quanto inascoltabile.

Nel suo intervento Gabriele Gatti ha chiarito di aver chiesto ”un colloquio con il Pm di Forlì Fabio Di Vizio dopo la notizia sulle registrazioni sottratte durante quel colloquio. Di Vizio mi ha confermato che queste cassette non sono ascoltabili, ma che tutto quello che è emerso è frutto di appunti che Fantini ha portato. Di Vizio dice che la questione è chiusa qui".
Detto questo Gatti ha proseguito: "Oggi che non ho più un ruolo di governo, posso con autocritica chiedermi se allora feci bene. Sicuramente si poteva fare di più e meglio. Di certo la questione di Cassa di Risparmio – Delta ha molto pesato sul paese e nelle relazioni con l’Italia. Quello era un periodo nel quale avevamo molti problemi, stavamo uscendo dal sistema dei pagamenti, eravamo in un momento difficilissimo e questa vicenda di certo non aiutava. Nessuno in questo incontro è entrato nel merito di come doveva essere la trattativa. Ma che ci dovesse essere una trattativa questo sì. Non potevamo far finta di niente".
L’ex Segretario alle Finanze ha usato parole molto dure nei confronti di Fantini: "La sua era una partita personale. Nessuna persona normale che avesse a cuore gli interessi dell’istituto che rappresentava si sarebbe comportato come lui. Chiunque avrebbe cercato di dialogare con l’Italia".

Antonella Mularoni, Segretario agli Esteri, intervenendo nel dibattito ha dal canto suo sottolineato: "Oggi possiamo parlare tutti con il senno di poi, ma non ci sono elementi in più per il dibattito rispetto ad un anno e mezzo fa. Ripeto le cose che ho detto allora in un precedente dibattito parlamentare. Sono stata presente a quell’incontro a Palazzo Begni perché me lo ha chiesto Gilberto Ghiotti, allora presidente della Cassa di Risparmio di San Marino. Un ministro fa molti incontri e questo era uno di quelli. Questo incontro faceva seguito a uno precedente a Roma, cui non ero presente. Era la prima volta che incontravo Fantini".
All’incontro, ha ricordato Mularoni, erano presenti "Ghiotti, Fantini, un altra persona di Bologna, Gatti e la sottoscritta. Alle richieste di Gatti di trattare ci fu la disponibilità degli altri due interlocutori, ma non di Fantini, il quale mise termine all’incontro. Probabilmente con un registratore che non funzionava bene. Aveva un altro fine il dottor Fantini".
"Il Comitato Credito e Risparmio – ha proseguito Mularoni -, di cui facevo e faccio parte non è mai stato informato della reale situazione della Cassa di risparmio, fino a quando i vertici della Cassa non sono stati arrestati. Perché Fantini non ha tirato fuori allora quelle registrazioni? Perché lo ha fatto solo un anno e mezzo dopo? Ho visto Fantini una seconda volta perché mi ha chiesto di intercedere per la Cassa perché gli desse i soldi. Credo che Fantini fosse abituato diversamente, con i precedenti governi. Con me ha avuto ben poca soddisfazione". Chiudendo il suo intervento il Segretario Mularoni ha affermato: "Farò parte di governi solo se c’è un interesse della Repubblica, non per salvaguardare interessi di qualcuno".

IL DIBATTITO
Claudio Felici, capogruppo del maggior partito di minoranza, il Psd intervenendo nel dibattito ha affermato che "forse le registrazioni non servono a fini giudiziari, ma sono elementi di grande interesse al fine politico. Sul tema esiste anche il memoriale Ghiotti. Io ho nel mio computer un Mp3, si può valutare se sentirlo, e ho la trascrizione di quelle registrazioni, nelle quali si sente distintamente l’allora Segretario Gatti parlare di cifre. Leggo testualmente ‘tra 52 milioni di euro e 75 c’è una differenza abissale, quindi io mi rendo conto…’". Felici ha proseguito leggendo altri brani delle presunte registrazioni di Fantini e ha concluso il suo intervento chiedendo se: "I due ministri avevano il mandato di tutto il governo a fare quell’incontro? Inoltre, se davvero questi ministri dovevano tutelare lo Stato, quali obiettivi sono stati raggiunti? Nessuno. Rimane la questione giudiziaria. Rimane il problema Sopaf e la fuoriuscita di tanto denaro dalla Cassa di risparmio. Rimane il problema delle relazioni con l’Italia. Nella trascrizione si parla di persone italiane preoccupate. Chi sono? Ci sono i nomi e i ruoli?".

 

L’attuale Segretario alle Finanze, Pasquale Valentini intervenendo nel dibattito ha affermato: "Voglio partire da una constatazione. Non so se ci rendiamo conto di qual è la situazione del sistema bancario sammarinese e la Cassa di risparmio in questo momento e quanto questo dibattito possa influire su questa situazione. Se andiamo a vedere come si è deteriorato il rapporto con l’Italia, si capisce come la vicenda Cassa di Risparmio – Delta sia stata fondamentale". Il ministro Valentini dice questo il giorno in cui a Roma si è svolto, alla Farnesina, un incontro tecnico bilaterale tra Italia e San Marino. Nel suo intervento, Valentini ha richiamato tutti ad un senso di responsabilità: "Mi sembra assurdo – ha proseguito – che il motivo del dibattito sia una presunta registrazione, quanto invece le responsabilità e la gravità di quella vicenda allora e delle loro conseguenze oggi. Per quello che stava succedendo è normale che due Segretari di Stato abbiamo chiesto allora un incontro con la dirigenza di Cassa di risparmio. Da quell’incontro non è scaturita alcuna azione. Stiamo quindi facendo un’accusa alle intenzioni. Credo che dobbiamo pensare alle conseguenze del nostro dibattito nella vita del Paese".

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