Come era facile prevedere, la candidatura di Ezio Paolo Reggia alla presidenza di Banca Centrale ha spaccato in due il Consiglio Grande e Generale. Un durissimo dibattito sul ruolo e sulla scelta da parte di Gabriele Gatti e dell’esecutivo dell’ex Ad di Cattolica Assicurazioni, con la maggioranza che difende questa "scelta di prestigio" e l’opposizione che chiede di fermare i tempi della nomina e chiede la verità sulle accuse di Papi e Bossone. In serata è prevista la votazione finale.
Consiglio Grande e Generale spaccato in due sulla candidatura di Ezio Paolo Reggia alla presidenza di Banca centrale. Era facile prevederlo, ma i toni in aula sono stati estremamente duri, su entrambi i fronti, nel dibattito sulla nomina dell’ex amministratore delegato di Cattolica assicurazioni per la guida di BCSM, al posto del dimissionario Biagio Bossone.
Da una parte, i segretari di Stato per le Finanze e per gli Affari esteri, Gabriele Gatti e Antonella Mularoni, che difendono “una scelta di prestigio”, dall’altra i consiglieri di opposizione che chiedono di frenare i tempi di nomina, per dare precedenza alla “verità” sulle denunce degli ex vertici di Banca Centrale.
L’accoglienza del segretario Gatti è sintetica: “A nome del Consiglio grande e generale ringraziamo il professore Reggia per i suggerimenti già dati e la sua disponibilità a lavorare sulla ricognizione di Banca centrale, affinché diventi uno strumento vitale per il mondo finanziario del Paese”. Raffredda subito il clima l’intervento del consigliere Psd, Fiorenzo Stolfi: “Sulla sua nomina pesa la decapitazione dei vertici Banca Centrale”.
Stolfi rivela quindi i presunti legami tra il candidato e il Titano: “L’appartenenza di Reggia al gruppo della Cattolica assicurazione – spiega – ci fa venire subito in mente la presenta a San Marino della Compagnia sammarinese di assicurazioni Spa, autorizzata da questo governo”. Smentisce così il segretario Gatti nel suo ultimo intervento: la Csa, precisa il consigliere Psd, è stata autorizzata con il nulla osta del 16 marzo 2009 delibera 2001. Perciò “noi constatiamo- spiega- una certa affinità tra Reggia e il gruppo dirigente che mette in piedi questa compagnia proveniente dalla Cattolica”. Stolfi insiste sui dubbi sollevati da nomina di Reggia: “Non a caso questa delibera è uno dei quattro casi segnalati di pressioni e ingerenze descritti dalla lettera degli ex vertici della Bcsm”. Il leader dei socialisti e democratici entra nel dettaglio: “Un caso riguarda proprio la compagnia di assicurazioni la cui delibera di nulla osta è stata cambiata dal Congresso”, in particolare, “il governo – incalza Stolfi – ha cambiato l’assetto azionario senza aver richiesto supplemento di valutazione a Banca Centrale”. Con questi presupposti, “mi sembra ci sia abbastanza- conclude- per approfondire il tenore e l’entità delle interferenze”. E per questo, suggerisce Stolfi, “sarebbe bene per il Consiglio fermarsi a riflettere su questa candidatura e non procedere a una nomina affrettata”.
Smonta ogni teorema il segretario per gli affari esteri, Mularoni: “Non è vero che ad oggi Cattolica sia socia della Compagnia sammarinese di assicurazioni”. Per il responsabile agli esteri la conoscenza tra Reggia e i soci effettivi della Csa “non è fattore di incompatibilità”. Al contrario, “avere un referente di un certo livello- precisa- attestato da persone che conosciamo, è anzi positivo”. Così come, “in termini positivi deve essere valutata la disponibilità di Reggia, oggi pensionato, che ha accettato di traghettare questo Paese verso lidi più favorevoli, il Consiglio grande e generale fa soltanto bene a procedere tempi rapidi alla nomina”.
Sono 42 i consiglieri e segretari di Stato iscritti a intervenire al dibattito che sembra destinato a concludersi solo oggi, nella seduta serale, con la votazione della candidatura di Reggia.