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Frontalieri non evasori Si escludano dallo scudo

da Redazione

I frontalieri non sono evasori fiscali. E in una nota il Collegio Sindacale Interregionale – che poi è il fronte comune schierato in difesa degli oltre 6 mila frontalieri romagnoli e marchigiani che lavorano sul Titano – affinché questa categoria già costretta a pagare due volte le tasse sia esclusa dallo Scudo fiscale.

Frontalieri non fa rima con evasori: ma lo scudo fiscale non guarda in faccia a nessuno, che porti i soldi oltre il confine ben nascosti in una valigetta (tanto poi c’è il velox” fiscale della GdF) o che varchi tutti i giorni il confine per andare a lavorare in fabbrica. Così il Consiglio sindacale interregionale San Marino – Emilia-Romagna – Marche lancia un appello, affinché si faccia al più presto totale chiarezza sull’esenzione dei frontalieri dallo scudo fiscale. Così come è già stato fatto per i cittadini di Campione d’Italia e per coloro che lavorano negli organismi comunitari.
Il consiglio, da tempo impegnato a tutelare i lavoratori frontalieri, si riconosce, si legge in una nota, "nelle posizioni e iniziative assunte dalle Confederazioni Sindacali italiane e nelle due specifiche interrogazioni al Parlamento italiano promosse dagli onorevoli Farina, Narducci, Braga e Damiano (del Pd), Cosio (Lega Nord), e dal senatore Butti (Pdl)". Occorre fare, rimarca, "al più presto totale chiarezza circa l’esenzione dei frontalieri dallo scudo fiscale".
I lavoratori frontalieri, infatti, argomenta la nota, "non possono in nessun modo essere annoverati tra coloro che esportano o detengono illegalmente capitali all’estero".

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