Home NotizieSan Marino San Marino, intervista a Biordi (USL): La Pa va riformata e valorizzata

San Marino, intervista a Biordi (USL): La Pa va riformata e valorizzata

da Redazione

Anche Francesco Biordi, Segretario generale dell’USL, passa dalle “forche caudine” della nostra intervista sul futuro di San Marino. Il rapporto con l’Italia? È prioritario, ma deve passare attraverso una riforma generale del sistema.

Anche Francesco Biordi, Segretario generale dell’Unione Sammarinese Lavoratori, passa dalle “forche caudine” della nostra intervista sul futuro di San Marino. Il rapporto con l’Italia? È prioritario, ma deve passare attraverso una riforma generale del sistema.

Un giudizio secco sulla Finanziaria. Cosa vede favorevolmente del provvedimento, cosa boccia, cosa avrebbe inserito?

“La finanziaria sarà inefficace sino a quando non sarà predisposta una vera riforma fiscale a monte: lascia inevaso evidentemente il problema dell’equità. Come si fa a prevedere una contribuzione equa se non ci sono le strutture necessarie per le verifiche sui redditi?”

Aumentare il debito pubblico in attesa di tempi migliori può essere la strada per San Marino?

“Non è mai una buona strada. Ma se servisse per investire risorse e avere un feed-back economico importante, si potrebbe valutare positivamente. Come un’azienda che s’indebita per crescere. Ecco, l’altro elemento latente nella finanziaria è che non si capisce dove vanno a finire le risorse. Manca sempre una politica chiara del reinvestimento.”

Il gigantismo della Pubblica Amministrazione sammarinese è una questione oggettiva. Finora l’unica proposta è arrivata da Anis, che ha chiesto di sfruttare i pensionamenti e limitare le assunzioni fino a ridurre il personale della Pa di 1.500 elementi in 8 anni. Come pensa si possa risolvere il problema?

“Ridurre il personale della PA è un problema che certamente va affrontato. Ma la PA soprattutto va valorizzata in termini di risorse umane. Insomma il vero problema è quello delle riforme. E una pubblica amministrazione riformata deve essere uno di quei fattori di attrazione per gli investitori esteri che coniuga efficienza, controllo, certificazione”.

Cosa ne pensa dell’ipotesi dell’eliminazione del provvedimento dell’Iva prepagata?

“E’ difficile dare un giudizio. Mancano purtroppo analisi statistico-economiche approfondite. Non condivido comunque i provvedimenti tampone. Bisogna agire sulla scorta di un quadro complessivo chiaro”.

E dell’idea di far pagare tasse più alte ai lavoratori frontalieri?

“Non è certo un bel provvedimento. Non si può di fatto creare divisione sociale, diseguaglianza, tra sammarinesi e italiani, i quali sono una risorsa per l’economia del Paese”.

L’accordo con l’Italia ha la priorità assoluta?

“Ovviamente. Deve, ripeto, però passare attraverso una riforma generale del nostro sistema che lo renda veramente appetibile per gli investitori stranieri. E’ decisivo. In questo modo saranno loro stessi che chiederanno ai politici italiani la chiusura dell’accordo per avere un’opportunità in più per la crescita delle aziende. Naturalmente le relazioni sono fondamentali, non è ipotizzabile nessuna chiusura nei rapporti con la comunità internazionale da parte dello Stato sammarinese”.

Ultima domanda: quali sono i tre interventi o le tre iniziative a cui il Governo dovrebbe dare la priorità nel 2011?

“Riforma tributaria, del mercato del lavoro e della giustizia”.

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