Home Notizie del Giorno Visto per voi a teatro: “La mia vita raccontata male” di Claudio Bisio

Visto per voi a teatro: “La mia vita raccontata male” di Claudio Bisio

da Alessandro Carli

A distanza di 20 anni dall’ultimo, personale incontro teatrale con Claudio Bisio (teatro Romolo Valli di Reggio Emilia, “La Buona novella” di Fabrizio De André, regia di Gallione, con lui anche Lina Sastri, Leda Battisti, Andrea Ceccon e Le voci atroci; in questi quattro lustri comunque non è stato fermo, anzi, tra televisione, cinema e palcoscenico lo abbiamo visto, grazie al cielo, più e più volte), l’attore ha fatto tappa, venerdì 11 marzo, al Nuovo di Dogana di San Marino con il monologo “La mia vita raccontata male”, un’ora e 25 minuti di atto unico di “amarcord”, di viaggio nei “favolosi anni che furono”. Molto più nelle sua corde rispetto allo spettacolo sui vangeli apocrifi di Faber, il nuovo lavoro del “simpatico umorista” pare scritto non da Francesco Piccolo ma proprio dall’artista di Novi Ligure: delicate nugae che parlano d’amore, di incontri, di innamoramenti. Come quello, virtuale e televisivo, per le sorelle Kessler, passando per il sentimento per la prima ragazza (che poi diventerà sua moglie), per la politica, per i mondiali di calcio del 1974 (inevitabile avvertire nella mente le parole sicule di Davide Enia e del suo meraviglioso “Italia-Brasile 3 a 2” del 1982), per il teatro di Bertolt Brecht, per Mara Venier, per la musica. Che siano fatti vissuti o no, poco importa: l’assolo di Claudio Bisio, accompagnato dai musicisti Marco Bianchi e Pietro Guarracino, funziona benissimo, è piacevole e soprattutto vero: vera è la sua bravura (ma il pubblico del Teatro Nuovo di Dogana, davvero numeroso, non aveva dubbi), vero il testo, vera l’energia e la comicità che scende dal palco per raggiungere anche l’ultima fila. E quando, davanti alla cattiva abitudine del pubblico di filmare o fare le foto durante la mise en scene ha stoppato la recitazione per chiedere di non tirare fuori i telefonini perché la luce degli schermi lo infastidiva, gli applausi gli hanno dato ragione. E gli hanno perdonato la bugia, la provocazione del titolo della rappresentazione diretta dal regista Giorgio Gallione: la sua vita, Bisio, la racconta davvero in maniera egregia e impeccabile.    

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