Home Dal giornale Tariffe, slitta l’aumento: “Cerchiamo l’equilibrio”

Tariffe, slitta l’aumento: “Cerchiamo l’equilibrio”

da Daniele Bartolucci

Tutto rimandato ad una nuova riunione di maggioranza con la presenza sia dei vertici dell’Azienda dei Servizi sia dell’Autorità per l’Energia. E così l’annunciata data del 1° novembre per l’aumento delle tariffe energetiche (chiesto ben oltre il raddoppio per luce e gas, ndr) è sfumata. Ma a quanto pare è solo un rinvio, più politico che tecnico, visto che l’esigenza di bilancio dell’Azienda è stata analizzata ad ogni livello, tanto che la stessa Autorità l’ha condivisa nei giorni scorsi. Anche per questo il Segretario di Stato Lonfernini, che aveva aperto la porta anche alle opposizioni, convocando solo la scorsa settimana in audizione i vertici di AASS, ha parlato di “un nuovo equilibrio tra esigenze di bilancio e sostenibilità da parte degli utenti, quindi famiglie e imprese”.

La questione, del resto, non è semplice né dal punto di vista tecnico né soprattutto da quello politico, né, tantomeno, da quello economico: le associazioni di categoria, in primis ANIS che rappresenta il comparto manifatturiero, hanno ricordato al Governo e alle altre parti sociali che tipo di rischi potrebbero portare degli aumenti di tale portata. Come noto, infatti, si tratterebbe – stando alla richiesta dell’Azienda all’Autorità, del 104% per il gas ad uso domestico, del 120% per aziende e 136% per l’energia elettrica. “Un incremento certamente importante”, ha ammesso nei giorni scorsi lo stesso Segretario di Stato al Lavoro, “ma che permette di mantenere comunque i prezzi a San Marino più bassi rispetto all’Italia e all’Europa del 57% per quel che riguarda l’energia elettrica e del 20% per il gas”. Di fatto, anche se considerati improcrastinabili, alla fine sono stati procrastinati. Di certo almeno fino a questo venerdì, quando appunto verranno convocati nuovamente insieme alla maggioranza di Governo, i vertici di Aziende a di Autorità.

Lo slittamento potrebbe quindi permettere di trovare quell’equilibrio di cui ha parlato Lonfernini, ovvero di limitare un po’ le richieste dell’AASS da una parte, e di prevedere un intervento diretto dello Stato per calmierare tali aumenti, così come stanno facendo tutti i Paesi, in particolare quelli dell’area europea. Risorse statali, pubbliche, che di fatto San Marino non ha in grandi disponibilità, come sanno tutti, ma che potrebbero essere recuperate in altri capitoli di Bilancio, si può ipotizzare. L’ipotesi che si disponga nuovo debito per questa partita, anche se eccezionale in un momento eccezionale, appare ancora remota. Ma è anche vero che la Legge di Bilancio è ormai dietro l’angolo e non sarebbe così assurdo aprire una riflessione di questo tipo, soprattutto nel momento in cui tutti gli altri Paesi stanno ragionando o hanno già ragionato di disporre questi interventi in deficit.

Nel frattempo, poi, c’è anche il mercato degli energetici da monitorare, perché se è vero che nei mesi scorsi si è pagato un prezzo altissimo alla speculazione, nelle ultime settimane si stanno registrando dei minimi importanti sull’acquisto di gas e di energia elettrica. Anche se, come hanno spiegato gli analisti europei, è una dinamica abbastanza normale, spinta da una minore richiesta in questa fase economica. In ogni caso, anche questa nuova dinamica è portatrice di novità a San Marino, visto che l’Autorità è intenzionata, al di là degli aumenti che deciderà di concedere all’AASS, ad accettare un cambiamento epocale per gli utenti in territorio, ovvero il fatto che le nuove tariffe saranno indicizzate mensilmente e, quindi, potranno cambiare al mutare del mercato, sia in aumento che in diminuzione ovviamente. Un elemento, questo, che in verità appartiene a dinamiche più di un mercato libero piuttosto che di un mercato in regime di monopolio come quello sammarinese. Un mercato chiuso, come hanno lamentato anche da ANIS, anche ad altri strumenti che invece in Italia e in Europa le imprese possono utilizzare per gestire al meglio e in maniera meno onerosa, il loro approvvigionamento di energetici. Anche su questo punto tutti sono in attesa dei risultati delle riflessioni che da mesi si stanno facendo in seno al Governo, alla maggioranza e anche a livello di gruppo di esperti incaricato proprio di delineare una transizione energetica del Paese verso una maggiore autonomia. Un’autonomia che, stante l’evoluzione geopolitica di questi mesi, la stessa ANIS ha giustamente chiamato “sovranità energetica”.

“CARO BOLLETTE” TRA I TEMI DELLO SCIOPERO GENERALE

“Lo sciopero ha tra i suoi obiettivi anche quello di far fare un passo indietro sul caro bollette e su un costo della vita diventato per i più insostenibile”, ricordano dall’Unione Consumatori Sammarinesi in una nota congiunta con USL. E’ vero che “per il momento le tariffe delle utenze non subiranno ulteriori aumenti”, ma “il tema rimane caldo e l’auspicio è che gli ulteriori aumenti annunciati non entrino mai in vigore”. Anche perché l’impatto sulla bolletta di una famiglia tipo, come avvenuto in Commissione, sarebbe il seguente: “Se nel 2021 era di 70 euro, da gennaio 2021 sarebbe passata a 78 e che con i nuovi aumenti diventerebbe di 226 euro. Così stando le cose, la percentuale non è del 54% ma nemmeno del 104% perché se vogliamo citare dei e non dare i numeri, esse risultano essere molto più alte!”.

Insomma, “è forte il desiderio di riavere al più presto un Paese che non fa pagare scelte forse non opportune ai cittadini e dove AASS torni ad essere una risorsa per la collettività e non l’ennesimo problema”.

“Lo sciopero generale”, spiegano quindi, “annunciato dalle tre sigle sindacali, condiviso da UCS, ha tra i suoi obiettivi proprio quello di far fare un passo indietro anche sul caro bollette e su un costo della vita diventato per i più insostenibile”.

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