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San Marino, l’uscita dalla black list e il riposizionamento nella fiscalità internazionale

da Redazione

Illustri relatori al Best Western Palace Hotel per il convegno “Verso il futuro. San Marino nella fiscalità internazionale”, organizzato da ANIS. La prima tranche del convegno ha preso in esame la realtà di San Marino nel contesto della fiscalità internazionale.

SAN MARINO – Illustri relatori al Best Western Palace Hotel per il convegno “Verso il futuro. San Marino nella fiscalità internazionale”, organizzato dall’Associazione Nazionale dell’Industria Sammarinese. La prima tranche del convegno ha preso in esame la realtà di San Marino nel contesto della fiscalità internazionale. 

Il presidente dell’Anis, Emanuel Colombini ha aperto i lavori del convegno presentando il “Progetto per San Marino”, proposta ai partiti e per il nuovo governo, basato su una “gap analysys” del sistema San Marino e sull’indicazione di  cinque priorità fondamentali (poi diventate 7 nell’accordo ampliato con le altre categorie, Unas, Usot, Usc e con gli Ordini Professionali sottoscritto questa settimana). Al centro della proposta la creazione di un tavolo istituzionale pubblico-privato che nei primi sei mesi della prossima legislatura, definisca un progetto strategico pluriennale per San Marino.

A seguire l’intervento del Segretario di Stato per gli affari esteri, Antonella Mularoni. Che ha ricordato come in questa legislatura sono stati conclusi 15 accordi contro le doppie imposizioni fiscali e altri 26 accordi TIEA, assolutamente necessari all’interno della nuova dimensione internazionale del paese e per attarrre nuovi investimenti, tutti conformi agli standard Ocse 2005. Ma è quello con l’Italia che rimane fondamentale: da parte del governo italiano pare che ci sia l’intenzione di chiudere gli accordi con San Marino prima dello scioglimento della legislatura italiana: rassicurazioni in tal senso, ha detto la Mularoni, sono arrivate dagli onorevoli Pizzolante e Marchioni proprio la scorsa settimana.

Il docente di fiscalità comunitaria Pier Giorgio Valente deve trarre un vantaggio dalla bassa fiscalità virtuosa all’interno del nuovo regime di trasparenza e d scambio di informazioni imposto nel 2009 dopo G8 di Londra. E l’Ue non ha nulla contro le bassa fiscalità. E’ assolutamente necessario però che le attività non siano fittizie ma reali. E’ necessaria nella cosiddetta interpenetrazione  nel luogo ove vengono create le nuove società. La fiscalità leggera deve avere come premessa una forte infrastruttura giuridica e avere alle spalle un paese leale e trasperente. Gli stati devono competere come le imprese. Certezza sulle leggi e sulla stabile organizzazione. Basta il fisco neutro perché si aiuta a sbagliare. I rischi dell’esterovestizione sono legati all’interpretazioni mai chiarite sino in fondo.

Il professor Ivo Caraccioli ha dichiarato che è retorico parlare di evasione fiscale, basta applicare le leggi. La riforma fiscale sammarinese ha molti aspetti aspeti positivi: haintrodotto nel codice penale il reato di evasione fiscale euna serie di fattispecie contro l’evasione fiscale e le false faturazioni fiscali nelle frodi carosello.

Il coordinatore del Dipartimento Finanze, Luca Beccari ha affermato che lo scambio di informazioni è una grande opportunità per il Paese, attrae capitali e investitori perchè l’allineamento agli standard internazionali evita il conflitto con la fiscalità del paese di origine. Se avessimo avuto lo scambio di informazioni sul modello OCSE non avremmo avuto la possibilità di evitare l’entrata nella black list italiana. La Legge 106 ha consentito anche di implementare la struttura per lo scambio di informazioni. Sono previste anche clausole di inamissibilità per tentativi indiscriminati di richiesta di informazioni.

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