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San Marino, la Segreteria di Stato per le Finanze replica al Movimento RETE

da Redazione

SAN MARINO – La Segreteria di Stato per le Finanze, al fine di una corretta informazione, intende evidenziare la strumentalità delle accuse del movimento rete circa la presunta mancata risposta all’interpellanza del movimento.

Come ben riscontrabile, la Legge 11.03.1981 n.21 nell’articolo 19 comma II, definisce in maniera precisa l’ambito all’interno del quale deve esprimersi la prerogativa del Consigliere nel presentare interpellanze ed interrogazioni al Governo e, conseguente, rispetto al quale quest’ultimo è tenuto a riferire.

L’ambito è quello della conoscenza dei “… motivi o intendimenti della condotta del Governo in questioni che riguardano determinati aspetti della sua politica…”, quindi il proprio operato. Il caso presentato riguardava Enti indipendenti che pongono in essere atti di gestione autonomamente e mediante propri organismi, come prescritto dalle norme. Quindi il governo ha risposto nel rispetto delle norme e delle prerogative delle istituzioni.

Inoltre, in merito alla reperibilità del bilanci richiesti, essendo pubblici, si è rimandato all’attivazione delle normali procedure, come per qualsiasi società ed in relazione ad altri punti dell’interpellanza, si è risposto in ottemperanza a quanto prescritto dalla legge che disciplina l’attività bancaria e finanziaria (LISF), secondo la quale è precluso conoscere e quindi fornire informazioni circa l’esercizio dell’attività di vigilanza sul Sistema Bancario.

In relazione ai dati sull’andamento della Voluntary Disclousure sono stati richiamati i termini sui periodici aggiornamenti concordati con i capigruppo e consiglieri indipendenti e rispettati dalla Segreteria di Stato per le Finanze. In relazione alla richiesta di conoscere la ripartizione del collocamento dei titoli di stato, è stato fornito il dato per categorie.

Evidentemente, come spesso accade, l’interpellanza non è usata come strumento conoscitivo delle motivazioni circa le decisioni del governo e della sua politica, quindi strumento di confronto e di controllo su di essi, ma è strumento utilizzato in funzione della visibilità politica.

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