Il pesticida individuato dall’équipe veterinaria del dottor Antonio Putti e messo al bando in Italia già da 5 anni, è utilizzato in agricoltura. Intanto il Comandate Achille Zechini fa il punto sullo stato dell’arte delle indagini.
E’ stata forse una succulenta (all’apparenza) polpettina infarcita di lardo (e alfa beta endosulfan) a far morire i due cani che durante lo scorso weekend hanno partecipato alla 27esima mostra canina, ospitata a Murata (Repubblica di San Marino). Mentre le indagini sull’untone procedono, le attenzioni si stanno rivolgendo anche sull’elemento-killer che sta impaurendo il Monte. Il pesticida individuato dall’équipe veterinaria del dottor Antonio Putti (nella foto) e messo al bando in Italia già da 5 anni, è utilizzato in agricoltura, non deperisce (può essere stato acquistato anche cinque o dieci anni fa) ed è letale: piccole dosi possono uccidere. Se da un lato la gendarmeria sta dragando i negozio che potrebbero averlo venduto, dall’altro, alla rabbia delle persone si è aggiunto il danno di immagine per il Titano: il Governo si è costituito parte civile. “Le indagini sono ad un punto particolare. Abbiamo in mano una serie di elementi idonei per svilupparli. Adesso dobbiamo aspettare i risultati delle analisi tossicologiche, che arriveranno tra circa 20 giorno” ha spiegato Achille Zechini, comandante della Gendarmeria della Repubblica di San Marino.
