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San Marino, il grande giorno dello sciopero: no alla riforma tributaria

da Redazione

Sin dalle 8 del mattino, dalla rotonda di Borgo Maggiore, una fila di automobili e scooter. E’ iniziata così la grande giornata dello sciopero, voluta dalla Centrale Sindacale Unitaria. Tutto lo sciopero, minuto per minuto.

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SAN MARINO – Sin dalle 8 del mattino, dalla rotonda di Borgo Maggiore, una fila di automobili e scooter. E’ iniziata così la grande giornata dello sciopero, voluta dalla Centrale Sindacale Unitaria. E la risposta dei cittadini è stata profonda. “Sarà una manifestazione con una grande partecipazione, civile, democratica e non violenta” hanno detto i sindacati. Al centro della manifestazione, il tentativo di riforma tributaria voluta dal governo. “L’obiettivo – spiega il segretario generale della Confederazione sammarinese del lavoro, Giuliano Tamagnini –è fare ripartire il tavolo del confronto attraverso una partecipazione oceanica. Finora il governo ha tenuto un atteggiamento di chiusura. Noi abbiamo tentato di evitare la mobilitazione, proponendo un documento, ma non c’è stata nessuna disponibilità”.

La Csu vuole invece firmare un accordo preciso che preveda una no tax area di almeno 12 mila euro, una rimodulazione forte delle aliquote previste e risposte precise sugli strumenti di accertamento del reddito, tra cui banca dati centralizzata, redditometro, scontrino fiscale obbligatorio e corpo di polizia tributaria.

 

Aggiornamento delle 9.40

 

Il corteo è passato in via Gino Giacomini. L’adesione ha superato abbondantemente le 1.000 persone: pensionati, mamme e lavoratori con cartelloni e slogan, fischietti e palloncini, per dire no alla riforma.

 

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Aggiornamento delle 10

 

Il corteo si sta avvicinando alla porta del Paese. Molte persone si sono unite alla protesta. Cartelli contro il segretario Claudio Felici (disegnati da Ranfo) e, più genericamente, contro la riforma tributaria. 


Aggiornamento delle 10.25


Il corteo è giunto al Pianello. La giornata di sole ha certamente aiutato la manifestazione. Tra le persone, anche qualche nostalgico e molte persone comuni, preoccupate per il futuro del Paese.

 

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Aggiornamento delle 11.10



Piazza della Libertà gremita come non mai. Duemila, forse tremila persone, assiepate in ogni angolo o contro i muri del Pianello. La gendarmeria blocca i flussi: non ci possono stare tutte le persone.


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Aggiornamento delle 11.20


Le finestre di Palazzo Pubblico sono ancora chiuse. Bambini nei passeggini, fischietti che si alzano al cielo. La statua della Libertà è presa d’assalto.


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Aggiornamento delle 11.30



Fischi e trombette starnazzanti verso la stanza dei bottoni del Governo, ancora abbottonato. Una distesa di cartelli bianchi che recano la scritta “No alla stangata”. Gente comune, qualche turista sbigottito chiede informazioni. Non c’è bisogno di parole… Nel frattempo, dal palco, i sindacati compatti caricano la folla.

 

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Aggiornamento delle 12.25


Tensione davanti a Palazzo Pubblico, La piazza ha alzato i toni per esprimere il proprio disappunto e protestare contro la riforma. I sindacati poi hanno incontrato i capigruppo della maggioranza e dell’opposizione.


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Aggiornamento delle 12.35



Qualcuno si allontana: è quasi l’ora di pranzo. La piazza però è ancora gremita. I sincadati sorridono: la manifestazione si è rivelata un successo. Qualche curioso osserva la protesta. Qualcuno cerca refrigerio all’ombra. Fa caldo, oggi a San Marino. E caldo è anche l’urlo che si alza verso la sede del governo per bloccare la riforma.

 

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Aggiornamento delle 16.35

 

Sciopero civile e tranquillo? Non proprio: i manifestanti hanno lanciato contro Palazzo Pubblico uova e pomodori. In piazza anche fumogeni e petardi. Alcuni manifestanti poi hanno provato a scardinare la porta del Palazzo, ma sono stati bloccati. Alcuni nostalgici hanno poi appeso ai piedi della statua della Libertà una bandiera rossa con la falce e il martello. Alle 16.30 le persone hanno iniziato ad abbandonare il Pianello. Infine, i numeri: la CSU parla di 8 mila persone.  

 

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