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San Marino, Consiglio Grande e Generale: l’assestamento di Bilancio 2014

da Redazione

Tra i temi affrontati dai consiglieri, in primo piano il transitorio fiscale su cui l’Aula si divide e anche l’opposizione, gli investimenti, tra cui il Luxury Department Store, e ancora gli effetti della crisi che continua a creare difficoltà nell’economia del Paese. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

SAN MARINO – I lavori consiliari sono ripresi questa mattina dal comma 3, dedicato alle linee di politica economica e all’assestamento di Bilancio 2014, in cui è proseguito il dibattito iniziato venerdì pomeriggio. Tra i temi affrontati dai consiglieri, in primo piano il transitorio fiscale su cui l’Aula si divide e anche l’opposizione, gli investimenti, tra cui il Luxury Department Store, e ancora gli effetti della crisi che continua a creare difficoltà nell’economia del Paese. Il primo ad intervenire, Alessandro Cardelli, Pdcs, che difende il progetto commerciale del lusso: “Non capisco chi critica l’investimento nel settore della moda, si parla dell’assunzione di 250 dipendenti. Sugli attuali 1.300 disoccupati, rappresenta il 18% di possibili impiegati”. Quindi Mimma Zavoli, C10, attacca direttamente il segretario di Stato per le Finanze: “Noto tecnica, da parte del segretario Felici, di impaurire i cittadini per giustificare soluzioni altrimenti indigeste, vuole evocare timori e incertezze per far digerire meglio un condono”. Rete non è contraria agli investimenti a prescindere, assicura Elena Tonnini, ma “con l’attuale metodo- osserva- il Paese rischia di essere svenduto al peggior offerente”. Vede segnali di ripresa il segretario di Stato per l’Industria e il Commercio, Marco Arzilli: “Per la prima volta negli ultimi 5 anni riscontriamo un dato positivo sul numero delle attività economiche- osserva- è la prima volta che non c’è una decontrazione forte del numero di imprese”. Fabio Berardi, Pdcs, difende il transitorio fiscale: “Non si tratta di colpo di spugna o di regalo all’evasore. Il vero regalo era il vecchio regime”. Rossano Fabbri, Ps, incentiva un’equiparazione dei diritti-doveri dei lavoratori del pubblico e del privato. Anche Gian Carlo Capicchioni, Psd, prende le difese del transitorio fiscale: “Non è un regalo agli evasori, perché prima andrebbero individuati. Ma con le leggi precedenti non emergerebbero”. Esorta a “un’applicazione più decisa della spending review”, Massimo Cenci, Ns, perché “c’è molto ancora da fare”. Alessandro Mancini, Ps, punta il dito sull’allarme liquidità: “il saldo di cassa al 31 dicembre 2014, che ho chiesto al segretario, fa paura”, osserva. “Forse abbiamo nel cassetto le ricette per far ripartire l’economia, ma- ribadisce- serve un’iniezione di liquidità nel sistema finanziario e bancario, perché senza soldi non si parte”. Sollecita un intervento “per cambiare la modalità di erogazione di alcuni strumenti di supporto e sostegno”, come gli ammortizzatori, Denise Bronzetti, indipendente, che concorda con chi dice che “è ora di andare a prendere i soldi da chi li ha sottratti a questo paese”. Iro Belluzzi, segretario di Stato per il Lavoro anticipa che all’assestamento presenterà “un emendamento necessario per costruire una delega per far partire il Fondo straordinario di solidarietà”. Sulla natura di condono del transitorio fiscale non ha dubbi l’indipendente Luca Lazzari: “Ha fatto caso il segretario Felici- fa notare che Stolfi e Podeschi avrebbero potuto sanare la loro posizione con 250 euro?”. Roberto Ciavatta, Rete, sostiene di non poter ragionare di transitorio fiscale con una classe politica “ogni giorno più macchiata”. Sarebbe stato diverso, aggiunge, “se ci fossero interlocutori che in passato non erano stati a contatto con certi personaggi”. Andrea Zafferani, C10, definisce il transitorio una “devastazione culturale” e torna a ribadire che “l’unica soluzione per il paese è che il governo si dimetta il prima possibile”.

Chiude la serie di interventi della mattina Francesca Michelotti, Su: “Il transitorio fiscale- suggerisce- forse è l’escamotage creato per rimediare alle previsioni di esaurimento delle liquidità dello Stato in dicembre”. Il dibattito riprenderà nel pomeriggio. Alle 17,30 i lavori saranno interrotti per l’elezione dei Capitani Reggenti per il semestre I ottobre 2014- I aprile 2015.

Di seguito una sintesi degli interventi della mattina.

Alessandro Cardelli. Pdcs: “La previsione di bilancio dell’anno precedente aveva una perdita di 33 milioni di euro. Rispetto al dato iniziale oggi parliamo di circa 17 milioni. E’ un’indicazione positiva, ma la situazione economica non è facile, perché la crisi resta presente. La nostra bilancia commerciale pende quasi interamente verso l’Italia, riguarda l’84% delle nostre esportazioni. Parliamo sempre di internazionalizzazione, ma in questo senso non possiamo essere soddisfatti di questo dato. Serve un accordo di cooperazione con l’Europa, perciò invito il governo a iniziare le dovute trattative di associazione con l’Europa. E’ inoltre fondamentale il bilinguismo: occorrerebbe forse rivedere il sistema scolastico, perché non ci sono sufficienti capacità di relazionarsi con gli investitori esteri. Non capisco chi critica l’investimento di cui parlano i giornali nel settore della moda. Si parla dell’assunzione di 250 dipendenti. Sugli attuali 1.300 disoccupati, sono il 18%. Entro pochi mesi occorre chiudere il memorandum con la Banca d’Italia. In questo settore, vedo con favore l’insediamento di banche internazionali sul nostro territorio. Non possiamo precludere alle aziende estere che vogliono insediarsi a San Marino di interagire con istituti con i quali lavorano da una vita. Su 1.300 disoccupati abbiamo 500 laureati, dobbiamo creare per loro posti di lavoro coerenti con le loro competenze. Serve una politica economica più incentrata sui servizi, il mondo della finanza e l’informatica”.

Mimma Zavoli. C10: “La macchina turbo di cui parla la maggioranza non c’è, nonostante l’uscita dalla black list. Il governo ha inaugurato la stagione dei contratti ‘ad aziendam’. Si parla di assunzioni in deroga alle leggi in materia, a fronte di ricadute di potenziamento di mercato. Ma con ciò il governo sconfessa le leggi che ha creato e crea precedenti pericolosi, perché domani aziende di primaria importanza potranno pretendere lo stesso trattamento. Il codice del lavoro per ora vede solo i 40mila euro spesi in consulenza, non vede la luce. Ma è urgente. Manca inoltre la musealizzazione del centro storico, di cui non c’è traccia. Lo stesso vale per la messa in sicurezza di alcuni snodi stradali. Prendo atto dell’introduzione di alcuni dispositivi informatici che hanno velocizzato determinate operazioni nella Pubblica Amministrazione. Ma l’apprendimento necessario per l’utilizzo di questi programmi non è stato sostenuto da un’adeguata formazione, con risultati che sono sotto agli occhi di tutti. Si eviterebbero voci di spreco considerevole, come le consulenze. Ciò costa ai cittadini mezzo milioni di euro all’anno.

Noto la tecnica, da parte del segretario Felici, di impaurire i cittadini per giustificare soluzioni altrimenti indigeste. Vuole evocare timori e incertezze per far digerire meglio un condono. Sono trucchi di bassa lega che non aiutano i cittadini a comprendere quello che viene deciso sulle loro teste. Si è chiesto ai sammarinesi di pagare un’imposta sul reddito mal congegnata che ha prodotto un utile minimo. Com’è possibile ora proporre un condono? E’ fatto solo per salvare gli amici e gli amici degli amici. Così si crea disparità di trattamento. Il più furbo se la cava sempre senza pagare, o pagando poco”.

Elena Tonnini, Rete: “Ci sono in assestamento di bilancio interventi di poche miglia di euro che appaiono inseriti nella logica di un incastro artificiale realizzato per fare combaciare i dati. Per esempio i 14 mila euro stanziati per strada Fondo Valle, che è già stata fatta. Oggi si ripropone il finanziamento di strutture descritte come l’unico elemento di salvataggio per il Paese, come se non ci fossero alternative. Si ammette anche che lo Stato si indebiti. Manca una direzione, un’analisi delle cause. Un sistema al collasso va cambiato, non rincorso. Non ci possiamo indebitare per inseguire il vecchio sistema. Il sistema creato in 31 anni, nel quale ci sono tracce di corruzione e di mafia, è al collasso.

Non siamo contrari a tutti gli investimenti, ma a chi vede negli investimenti qualcosa di buono a prescindere. Dipende dai metodi, dagli obiettivi e dai contenuti. Alla gente questi investimenti invece non vengono nemmeno spiegati, si dice solo che ce n’è bisogno. Chiediamo percorsi partecipati che permettano alla gente di comprendere le necessità e gli obiettivi che si vogliono perseguire. Altrimenti, con l’attuale metodo, il Paese rischia di essere svenduto al peggior offerente. Il lavoro è un’emergenza. Ma quando da consulenze, appalti e nomine, il nostro territorio non viene preso in considerazioni senza bandi o concorsi, significa ignorare questa emergenze”.

Marco Arzilli, segretario di Stato all’Industria: “Non mi sento delegittimato a essere membro del Governo perché non sono stato eletto con voto di scambio. Accusare genericamente quest’Aula non fa onore a nessuno e mi rivolgo al consigliere Tonnini da cui sono arrivate accuse inaccettabili. Sparare nel mucchio non serve: siamo stati eletti dal popolo e dobbiamo fare il nostro dovere al servizio del Paese. Se ha delle prove da mostrare faccia la sua denuncia e vada al Tribunale altrimenti è solo populismo. Ed è molto scorretto. Chi pensava che una volta usciti dalla black list avremmo avuto la fila delle aziende pronte a entrare a San Marino, non aveva capito nulla. Il percorso normativo intrapreso dal governo parte da lontano: lavorare su asset fondamentali del paese. E questo prevede l’essere in linea con gli standard internazionali e sburocratizzare la pubblica amministrazione. Per la prima volta negli ultimi 5 anni riscontriamo un dato positivo sul numero delle attività economiche. E’ la prima volta che non c’è una decontrazione forte del numero di imprese, anche se tra quelle che hanno chiuso ce n’erano sono un sacco di imprese che non avevano più logica di stare nel nostro Paese (le abbiamo buttate fuori oppure se ne sono andate perché hanno capito che non era più l’aria). Cresce il numero delle imprese individuali e c’è la vivacità del settore commerciale che continua il suo trend positivo. Sul fronte occupazionale dobbiamo registrare un dato che comunque va valutato. L’aumento di interesse e la volontà di riconsiderare il sistema San Marino è segnale molto positivo. C’è interesse nel settore immobiliare: con legge su licenza abbiamo ridotto al minimo la domiciliazione presso gli studi professionali che dunque ora in molti casi devono essere in possesso di un proprio nucleo immobiliare ed inizia a esserci interesse di insediarsi in Repubblica per essere competitivi rispetto a un mercato molto più ampio e non solo rispetto all’Italia”.

Fabio Berardi, Pdcs: “Esprimo cauto ottimismo perché finalmente alcuni parametri tornano a registrare il segno positivo. Il dato sulle nuove attività dimostra una ripresa della vivacità del nostro sistema economico. Anche sui dati della monofase ci sono segnali incoraggianti. Questi sono numeri sul tavolo. Frutto di percorsi che partono da lontano che sono passati per l’uscita dalla black list e per le regole in materia di trasparenza. Ci sono poi interventi domestici che ci hanno permesso di conseguire questi risultati: penso tra le altre cose alla spending review (si parla del 6% di risparmio nei primi 6 mesi) e alla riforma tributaria. Negli interventi sull’assestamento si è polemizzato sul transitorio fiscale. Credo vada affrontato con serenità e pragmatismo. E’ un provvedimento che adottano anche altri Stati per definire un regime transitorio tra vecchia e nuova normativa. La nuova norma va a introdurre un sistema di emersione dei redditi molto diverso rispetto al passato e offre un’opzione al contribuente che diversamente non sarebbe sul tavolo. Non si tratta di colpo di spugna o di regalo all’evasore. Il vero regalo era il vecchio regime. I dati sugli accertamenti degli ultimi anni denotano che l’amministrazione non ha ottenuto risultati così consistenti. Con la nuova riforma puntiamo a un nuovo modello di accertamento. Dobbiamo girare pagina. Da subito poi deve partire uno sforzo importante per il rafforzamento dell’Ufficio Tributario che sarà chiamato a svolgere quegli accertamenti secondo il nuovo modello di cui la legge ci riferisce. E allora non possono essere lesinate in questo momento né le risorse economiche, né quelle umane, né le strutture informatiche adeguate per questa nuova e strategica realtà. Esorto il Governo a imboccare con decisione la strada per dare risposte ai problemi occupazionali. Quello che è previsto nel programma economico vorrei che ogni Segreteria lo traducesse con 1 o 2 interventi concreti ciascuna, da concretizzare sin dai prossimi mesi”.

Rossano Fabbri, Ps: “Il pareggio di bilancio sarebbe il punto di partenza più favorevole per fare in modo che le politiche di sviluppo vengano portate avanti con la necessaria serenità. Il programma economico dipinge lo scenario internazionale e ci dice che gode di una piccola, lenta ma costante ripresa. Il mercato italiano è il nostro partner principale con dati che superano l’80%: significa che sulla internazionalizzazione del nostro sistema dobbiamo investire di più. Italia resterà nostro principale interlocutore economico, finanziario e bancario ma dobbiamo incrementare l’export sugli altri paesi. Giusto e doveroso che gli organi di Banca Centrale forniscano spiegazioni su certe consulenze e certe trattative portate avanti. E’ il momento di fare chiarezza e di fare un ragionamento a tutto tondo. Il programma economico ci dice che ci sono differenze enormi tra le aspettative di chi lavora nell’apparato pubblico e chi lavora in quello privato. Noi crediamo che si debba andare verso un’equiparazione dei diritti/doveri dei lavoratori a prescindere dal settore in cui lavorano, sia esso pubblico o privato. Vorrei fare una domanda: in merito alle obbligazioni di cui si parla nel programma economico mi chiedo chi le abbia comprate? E se esiste già un piano di ammortamento per accantonare l’importo da restituire in futuro?”.

Giancarlo Capicchioni, Psd: “Voglio fare notare che la riforma dell’ordinamento contabile è un’esigenza inderogabile. Dal prossimo anno occorrerebbe partire con un impianto contabile nuovo. Ma quanto ci vorrà invece per averlo? Due o tre anni? Nel frattempo snelliamo almeno la burocrazia e la montagna di carta utilizzata, che non ha senso. Ben vengano gli investimento dall’esterno, anche con gli sgravi. Ma nel comparto edile non mi sembra che ci sia la dovuta attenzione. Deve ripartire subito. Il decreto sull’efficienza energetica non è abbastanza per un settore strategico come questo, ma serve. Sono inoltre necessarie nuove infrastrutture, per la cui realizzazione ammetto anche l’indebitamento. Il transitorio fiscale è necessario, perché altrimenti l’ufficio tributario si troverebbe a cavallo di due periodi e non riuscirebbe a gestirli. Senza di esso la legge 166 non troverebbe subito applicazione. Non è un regalo agli evasori, perché prima andrebbero individuati. Ma con le leggi precedenti questi evasori non emergerebbero. L ‘ufficio non è dotato delle risorse umane e tecnologiche necessarie. Negli anni ’90 e nei primi anni 2000 è stato distrutto volutamente dalla politica perché dava fastidio. Le casse dello Stato traboccavano di soldi, che necessità c’era di scovare gli evasori?”.

Massimo Cenci, Ns: “Parlando di dati contabili la situazione è difficile, ma lo scenario si presta a prospettive diverse. Lo scorso anno avevamo molti freni esterni. La differenza che trovo oggi è che i freni non ci sono più. L’uscita dalla black list ne è l’esempio più eclatante. Ora il nostro futuro dipende da noi, e tante cose in questo senso le abbiamo già fatte. Per esempio, ci sono state 209 nuove licenze da allora, di cui 18 legate all’e-commerce. Si è legiferato tanto e in fretta su argomenti complessi. Sono stati creati obblighi in alcuni casi esagerati: in futuro quanto fatto andrebbe riorganizzato per eliminare la burocrazia in eccesso. Un punto più importante riguarda il potenziamento e l’ampliamento dell’ufficio tributario. Servono persone nuove e qualificate. L’ufficio tributario non deve essere solo concentrato sull’accertamento, perché quello è un ruolo marginale, ma deve invece rassicurare gli operatori. L’ufficio tributario non è un nemico dell’operatore, ma un suo partner. Al suo interno serve un centro studi qualificato che analizzi le principali normative fiscali non solo sammarinesi. Non apprezzo le sanatorie o i condoni fiscali. Ma qui il termine condono non è corretto. I primi a subire le conseguenze dei condoni sono gli operatori economici onesti. Ma questo è un momento di cambio di sistema, nel quale una situazione del genere può essere accettata, purché aiuti la nuova normativa a essere subito efficiente. Va data esecuzione completa alla riforma della Pa, che forse non basta. Serve una revisione dei processi alla base di molte unità operative. Il ridimensionamento che c’è stato non può ritenersi concluso. Mi unisco a chi spinge per un’applicazione più decisa della spending review, perché in questo senso c’è molto ancora da fare. Occorre raccogliere il nostro corpo diplomatico e parlare della promozione del nostro Paese. Dobbiamo capire cosa possiamo ottenere attraverso di loro, che devono essere ambasciatori anche della nostra economia”.

Alessandro Mancini, Ps: “Il programma economico fa un’analisi seria e lucida dello stato di salute del nostro Paese. Ciò è importante, perché se non sappiamo che male abbiamo non possiamo scegliere la cura adatta. Il dato sulla liquidità è preoccupante, i numeri si sono ridotti drasticamente. Il saldo di cassa al 31 dicembre 2014, che ho chiesto al segretario, fa paura. Forse abbiamo nel cassetto le ricette per far ripartire l’economica, ma serve un’iniezione di liquidità nel sistema finanziario e bancario. Perché senza soldi non si parte. Servono le risorse: è il momento di valutare se c’è la possibilità di far esistere un ulteriore soggetto che possa venire a San Marino a dare sostegno al credito delle imprese. Servono le infrastrutture: a me non preoccupa la politica del debito sui progetti infrastrutturali nel territorio. E’ quando lo si fa sulla spesa corrente che mi preoccupa. E ora ciò sta accadendo. Siamo ancora indietro sulla spending review: ci sono molte sacche di spreco che continuano a esistere. Ci dobbiamo promuovere all’esterno per fare capire che il Paese è cambiato, vanno comunicate le nostre potenzialità e le ragioni per cui venire a San Marino. La posizione del Partito Socialista sul transitorio fiscale è chiara. Ai tempi in cui Valentini era alle Finanze già facevamo notare che prima di definire le regole nuove andava chiarita la situazione vecchia. Ma ciò non si è fatto. Chi ha omesso la dichiarazione dei redditi negli anni precedenti non può essere graziato. Non deve passare il messaggio dei regali”.

Denise Bronzetti, Indipendente: “Rendo merito al Segretario che sin dal giorno del suo insediamento ha affrontato con coraggio il bilancio dello Stato. Transitorio non deve servire per tirare una riga su comportamenti fiscalmente non corretti. Sulla spesa corrente interviene un ragionamento che questo consiglio ha voluto affrontare nei termini e nei modi che conosciamo e che si lega ai provvedimenti in materia di spending review. Si è detto che manca l’occupazione in questo Paese e credo che questo sia evidente a tutti. Manca occupazione perché mancano le imprese. Mi auguro che le aziende e i gruppi che intendono venire a investire a San Marino si rapportino a livello istituzionale con chi può dire loro quali sono le opportunità che il paese può offrire. E non per altri canali come in passato avveniva quando si pagavano anche tangenti. Fino a quando non ci saranno nuove entrate del bilancio mi chiedo come sia possibile tenere in equilibrio il dato sugli ammortizzatori sociali? Si tratta di una spesa molto alta che a mio avviso si è mal collocata rispetto alla cultura del lavoro che c’è in questo Paese. Chiedo coraggio nelle scelte che si fanno. Bisogna cambiare la modalità di erogazione di alcuni strumenti di supporto e sostegno. In tal senso condivido moltissimo quello che si è detto in alcuni casi: è ora di andare a prendere i soldi da chi ce li ha o da chi li ha sottratti a questo paese. A San Marino sono state sottratte risorse ingentissime”.

Iro Belluzzi, Segretario di Stato al Lavoro: “C’è inversione di tendenza. Anche il collega Arzilli ha ricordato come nell’ultimo anno ci sia stata un’inversione di tendenza riguardo al numero di attività avviate. Le imprese presenti a San Marino nel 2013 sono inferiori rispetto alle attuali (5.098). Anche il numero dei disoccupati, considerando lo stretto periodo che c’è stato dal momento in cui San Marino è uscito dalla black list, è in recupero. C’è offerta di lavoro che inizia ad aumentare e colloca chi è uscito dal mercato del lavoro. Come Segreteria abbiamo emanato un progetto di legge sul lavoro saltuario. Non è lo strumento pensato per creare nuova occupazione ma nell’attesa di avviare nuovi progetti imprenditoriali, il lavoro saltuario offrirà una possibilità di svolgere una prestazione lavorativa. Importante anche la riforma che a breve avvieremo sul mercato del lavoro. Rivedremo completamente la possibilità di essere collocati e dunque il “matching” tra domanda e offerta. Serve un collocamento più dinamico, moderno e rispondente alle esigenze della nostra economia. La Segreteria sta pensando a come affrontare la riforma degli ammortizzatori, rendendo congruente lo strumento con l’andamento dell’economia. Una riforma che ci permetterà di ottimizzare al meglio le risorse che confluiscono nel Fondo degli ammortizzatori sociali. Ecco perché stiamo pensando a una riforma dei servizi ispettivi. Proporrò anche un emendamento necessario per costruire una delega per far partire il Fondo straordinario di solidarietà di cui si è parlato tantissimo: sostegno ultimo per quella parte della popolazione che si trova in gravissime condizioni economiche. Un decreto che la Segreteria del Lavoro ha elaborato con la Segreteria delle Finanze che permetterà di costruire un cuscinetto in attesa che vengano rivisti gli altri istituti a sostegno del disagio economico. Affermo con tranquillità che la maggioranza sta operando in questo difficile momento per costruire tutti quegli strumenti e quelle attività di promozione per accogliere all’interno del nostro territorio coloro che sapranno dare nuova linfa all’economia, nel rispetto delle norme. Tante volte ho ribadito che il futuro di San Marino passa attraverso una capacità economica che ci permetta di affrontare i prossimi decenni”.

Luca Lazzari, Indipendente: “L’ottimismo deve essere comparato alla realtà. Non siamo in situazione di cessato allarme. Segnalo il pericolo di un nuovo scudo fiscale che potrebbe mettere in pericolo gli istituti di credito sammarinesi. Condono? Ha fatto caso il segretario Felici che Stolfi e Podeschi avrebbero potuto sanare la loro posizione con 250 euro? San Marino è stato e ancora è un paradiso fiscale e i paradisi fiscali si reggono su criminalità organizzata, traffico di armi, corruzione politica e evasione fiscale. Abbiamo mangiato e forse ancora mangiamo in un piatto riempito dalle espressioni peggiori dell’umanità. E a confermarcelo oggi arriva anche la Magistratura: la verità è sempre stata là fuori ma nessuno ha voluto cercarla. La rinuncia ai capisaldi su cui si basava il nostro sistema è il risultato di un’imposizione esterna (adeguamento normative europee anti-riciclaggio, adesione al Greco etc.). Dalle relazioni ispettive emerge una connessione tra il mancato recupero dei crediti e una gestione non oculata del credito. Ci stanno dicendo che banche e politici si sono fregati i soldi dei depositanti. In tal senso dopo l’arresto del numero 2 e del numero 3 della politica sammarinese mi attendo l’arresto del numero 1. Mi rivolgo al Psd che è il partito più esposto e che raccoglie la tradizione più nobile della politica sammarinese: senza chiedere scusa, senza prende atto di ciò è successo, senza un serio processo di riforme non si faranno mai passi in avanti”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Fiorenzo Stolfi è la punta di diamante del Psd. Pensavo che succedesse qualcosa dopo il suo arresto, ma niente è accaduto.

Quando avevo 15 anni ed ero ragazzino, anche se non seguivo la politica, sapevo da chi dovevo andare per chiedere una licenza o cose del genere. Penso che lo sapesse anche chi era nei partiti delle persone recentemente arrestate. Perché si candidavano e si rendevano complici? Perché avevano un tornaconto. Non potete dire che non eravate consapevoli di chi erano queste persone, anche se oggi dite che è una fortuna aver superato quel periodo.

Come posso parlare di un transitorio fiscale con persone che nel Psd e nel Pdcs hanno viaggiato fianco a fianco con questi personaggi e non hanno mai mosso una critica? Come posso non avere il dubbio che in qualche modo possano reiterare la corruzione morale di chi ha fatto una carriera politica all’ombra di certe persone? Si potrebbe ragionare su tutto se ci fossero interlocutori che in passato non erano stati a contatto con certi personaggi. Non posso intavolare una discussione con una classe politica ogni giorno più macchiata”.

Andrea Zafferani, C10: “Il deficit c’è ormai da 5 anni e il pareggio è lontano. Il debito pubblico viene ricercato, cercando finanziamenti esteri e ritenendoli una soluzione ai problemi. E’ come mettersi una mannaia sulla testa e sorridere allo stesso tempo. L’incremento delle entrate deriva solo dall’incremento delle tasse, che gravano sulle fasce più deboli.

Ci sono pochi tagli e fatti male: ecco perché diciamo che la politica economica del governo è sbagliata. Si può accettare un condono dopo una riforma che sul fronte dei controlli non migliora niente? Ci sono mille vincoli alle ispezioni dirette alle imprese. Il condono consente a chi ha omesso la dichiarazione di pagare 4 – 8 mila euro anche se ha evaso milioni di euro. Con 6 mila euro si regolarizzano ricavi per 10 milioni di euro. Questa è devastazione culturale, fatta per raccogliere due spiccioli, magari da dare ai consulenti che scrivono queste norme. Questo non lo chiamo condono, ma scandalo.

La vicenda del Luxury Department Store espone lo Stato con investimenti milionari a fondo perduto ed esenzioni delle imposte. Il tutto a totale discrezione del governo. Questo è il modo di fare di 20 anni fa, quando si è creata la cupola che oggi si critica. I problemi che la magistratura fa emergere oggi sono attuali, e questo lo dimostra. L’unica soluzione per il paese è che il governo si dimetta il prima possibile”.

Francesca Michelotti, Su: “La disoccupazione giovanile mi spaventa. Sprecano tempo nei loro migliori anni. Perdono un treno che non potranno riagganciare. Il Pil è in discesa, – 4,5 per il 2013. La spesa per investimenti è crollata di 250 milioni di euro. Il transitorio fiscale forse è l’escamotage creato per rimediare alle previsioni di esaurimento delle liquidità dello Stato in dicembre.

La politica sulla spending review è stata inefficace. Non c’è stata convinzione e si è latitato nella lotta agli sprechi. Serviva una severa campagna di tolleranza zero. Al contempo la qualità dei servizi andrebbe migliorata.

Va ripristinato un clima di fiducia fra la gente e il potere esecutivo, che ha la responsabilità su certe scelte. Serve una trasparenza totale degli atti, per esempio con assemblee pubbliche per aggiornare l’opinione pubblica sulle spese. E’ la cosa più importante che voglio dire oggi: bisogna ricreare fiducia”.

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