Home NotizieSan Marino La politica non può delegare la sola magistratura a risolvere la questione morale

La politica non può delegare la sola magistratura a risolvere la questione morale

da Redazione

In ogni caso occorre che le indagini giudiziarie avviate dai Magistrati sfocino nella fase processuale vera e propria, per chiudere definitivamente, accertando e punendo le eventuali responsabilità che saranno accertate, quella che è stata una delle pagine più nere della storia di San Marino.

 

di Giuliano Tamagnini

 

Il rilancio dell’economia reale e produttiva è l’unica strada che può assicurare una prospettiva generale al paese, da cui ricavare posti di lavoro per i giovani e i disoccupati; un’economia che produca beni e servizi di qualità, i soli che ci possono consentire di essere competitivi in un mercato globale dove i paesi occidentali non sono più concorrenziali nella produzione di beni a basso valore aggiunto. Ma è provato, in ogni parte del mondo, che l’economia da sola e con le sue stesse forze non è in grado di ripartire. Solo l’intervento dello Stato e del sistema finanziario, con investimenti mirati, può rimettere in movimento la macchina dello sviluppo.

In tal senso, dal Bilancio dello Stato vanno previsti i necessari investimenti per favorire nuovi insediamenti produttivi; al contempo devono essere gli Istituti di credito, che hanno beneficiato di ingenti risorse pubbliche per il loro salvataggio, che devono destinare risorse a nuove aziende di reale interesse per il paese e sostenere quelle esistenti. Da parte sua lo Stato deve esigere dalle banche questo impegno.

E alla base ci deve necessariamente essere un progetto di sviluppo, in grado di attirare nuovi investitori, a cui assicurare le condizioni necessarie su tutti i piani per avviare iniziative imprenditoriali serie, che indichi i settori su cui il nostro paese deve puntare; ma l’Esecutivo non vuole sapere di metter mano a questo progetto, e continua a sfuggire alle innumerevoli richieste di confronto sui temi generali dello sviluppo e dell’occupazione che la CSU continua ad avanzare. Ma prima ancora del progetto di sviluppo, c’è una condizione affinché il paese possa uscire dal lungo tunnel della crisi imboccato da almeno sette anni.

Che i conti aperti con il passato, la cosiddetta questione morale, la madre di tutti i problemi che attanagliano il nostro paese, vengano chiusi al più presto per ripartire su nuove basi di completa pulizia e trasparenza, recuperando quella immagine che il nostro paese ha perso agli occhi della intera comunità internazionale. Occorre avere veramente una classe dirigente credibile, sia a livello politico che a livello economico. È fin troppo evidente che la politica non sta facendo assolutamente nulla per ripulirsi al proprio interno e recuperare quella credibilità necessaria per rappresentare degnamente i cittadini nelle sedi istituzionali.

Evidentemente la stessa politica, che di fatto si è principalmente preoccupata di autoassolversi, si limita ad aspettare che la magistratura porti avanti la propria azione giudiziaria, per accertare eventuali responsabilità nei gravissimi fatti di corruzione e collusione con il malaffare e con la stessa criminalità mafiosa. Ma i partiti non possono delegare alla magistratura un’azione di pulizia che deve essere anche, e soprattutto, politica. Le stesse forze politiche non possono discolparsi sostenendo di non aver vigilato sufficientemente sui comportamenti e le azioni dei singoli, quando i personaggi incriminati nei gravissimi fatti di corruzione e collusione con le organizzazioni mafiose sono stati esponenti di primissimo piano di alcune forze politiche. La corruzione e la collusione con il malaffare e la criminalità erano elementi strutturali del sistema, e non unicamente una gravissima distorsione provocata qualche mela marcia isolata…

Suscita una certa perplessità anche il rallentamento che pare abbia incontrato l’azione della Magistratura. A diversi mesi dalla apertura delle indagini giudiziarie interne a San Marino, che inizialmente avevano suscitato una notevole fiducia nei cittadini e la concreta speranza che si facesse una vera operazione di trasparenza e di pulizia, ancora non è stato formalizzato nessun capo di imputazione.

Occorre invece che le indagini giudiziarie avviate dai Magistrati sfocino nella fase processuale vera e propria. Le persone in carcere e quelle indagate, fatto salvo il loro legittimo diritto a difendersi, devono subire un giusto processo, e se eventualmente giudicate colpevoli devono saldare il loro debito con la giustizia. Anche questo significa affermare la certezza del diritto, e dimostrare che questo è un paese che vuole veramente voltare pagina, e in cui la giustizia funziona davvero.

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