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IAM srl: rincaro energia, qualche consiglio per risparmiare

da Mattia Marinelli

La situazione geopolitica con i relativi riflessi economici a cascata è oramai sotto agli occhi di tutti, dal rincaro generalizzato dei prodotti energetici, ai carburanti, per finire con l’aumento delle materie prime.

Occorre per cui ottimizzare la gestione dei rifiuti in azienda al fine di ridurre, seppur in piccola parte, i costi di gestione annui dovuti ai rincari.

Inoltre gran parte delle aziende di produzione sono “energivore” ovvero consumano molta energia per trasformare le proprie materie in beni.

Per far fronte a queste problematiche quindi devono correre ai ripari, la stessa gestione atta al risparmio può benissimo essere estesa su larga scala a gran parte delle attività al fine di ottimizzare i propri bilanci.

Ecco quindi cinque utili consigli utili per poter risparmiare su i propri rifiuti prodotti:

1 – Lavorare a monte, quindi adottare una serie di procedure atte a per limare quanto più possibile gli sprechi direttamente lungo la linea di produzione;

2 – Conoscere i rifiuti: è fondamentale saper riconoscerli e classificarli. Selezionare e differenziare gli scarti sia durante che alla fine del processo industriale è indispensabile per poter limitare i costi di gestione sui futuri rifiuti da smaltire, inoltre effettuare sistematicamente le analisi chimiche opportune è utile per individuare quale sia la destinazione del rifiuto. Cercare oltremodo di privilegiare processi di gestione del rifiuto che garantiscano un recupero energetico o di materia, generalmente più economico;

3 – Cercare di formare il personale in modo che i rifiuti vengano ridotti in funzione delle competenze acquisite. In questo modo il ruolo del dipendente diventa fondamentale: può davvero “aiutare” l’azienda a ottimizzare ogni passaggio, durante lo stesso processo.

4 – Conoscere in tempo reale la valorizzazione economica dei propri scarti in base all’andamento generalmente ciclico del mercato. I metalli, la carta e tanti altri materiali di scarto o materie prime seconde oggigiorno vengono remunerate di più in funzione della loro grande richiesta, ovvero hanno un costo maggiore sia in fase di acquisto che in qualità di scarto.

5 – Rigirare gli aggravi energetici sul prezzo di vendita del prodotto finito. Sarà una banalità per molti, ma sebbene può mettere in competizione molte aziende del medesimo settore è un’azione obbligata per poter sostenere l’economicità d’impresa.

Queste best practice faranno sì che a fine mese, o a fine anno, si potrà riscontrare un buon risparmio.

Certo, l’incremento dei prezzi non si può azzerare, ma porre una “diga” ha pur sempre un certo peso economico.

Voglio difatti ricordare che se le imprese chiudono l’occupazione cala così diminuendo il potere d’acquisto delle famiglie.

Serve quindi creare un “cuscinetto” per cercare arginare questa crisi che ha ricadute a pioggia su tutta la società.

Le pillole che ho evidenziato sono un buon inizio: limare i costi con gesti semplici e con piccole ma indispensabili attenzioni possono avere un “valore” davvero molto alto.

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