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Esclusione degli appalti pubblici in Italia, Karnak ricorre al TAR

da Redazione

karnak_0Karnak ha già depositato il ricorso al TAR contro l’esclusione da parte del MEF agli appalti pubblici in Italia. Il presidente Bianchini: “La solita inspiegabile persecuzione contro aziende competitive e rispettose della legge italiana e sammarinese”.

SAN MARINO – Ricorso al TAR già depositato contro il decreto 7/2011 del Ministero delle Finanze, che ha negato il nullaosta per le gare pubbliche alla società Karnak della Repubblica di San Marino. L’autorizzazione è richiesta dalla nuova normativa italiana perché Karnak Spa risiede in un paese black list, ma la mancata concessione non avrà comunque ripercussioni sugli appalti pubblici pluriennali già in essere, che continueranno ad avere il loro normale decorso, mentre avrà un impatto diversificato sulle gare in fase di aggiudicazione, a seconda di quanto previsto dai singoli bandi. In ogni caso, la decisione del MEF non andrà ad incidere in alcun modo sul business principale del gruppo.

karnak_0Infatti, grazie alla lungimiranza della strategia aziendale, solo il 20% del suo fatturato arriva oggi dalla Pubblica Amministrazione e il 50% di questa percentuale è fornito direttamente da società di diritto italiano del gruppo Bi\Holding, quindi senza che vi siano problemi di autorizzazioni.

“Siamo fiduciosi – ha commentato il presidente Marco Bianchini – che, nonostante l’anomala persecuzione mediatica, il TAR accoglierà il nostro ricorso, riconoscendoci i nostri 50 anni di storia, la leadership di mercato, la nostra competitività e le capacità del nostro marketing e del management. Tutte caratteristiche che, unite alle ottime capacità di contrattazione in acquisto e alla grande fiducia nei nostri confronti da parte dei fornitori abituali, rendendo Karnak l’indiscusso leader di mercato.”

Da un punto di vista legale, è scorretto continuare ad associare il termine “esterovestizione” alla società Karnak: né la Guardia di Finanza né l’Agenzia delle Entrate, infatti, hanno mai contestato questo reato, che si applica solo per società amministrate dall’Italia in un paese estero. Ciò che viene contestato a Karnak è la stabile organizzazione materiale e personale, accusa dalla quale è stata totalmente assolta in primo grado nel 2008 dalla Commissione Tributaria Provinciale di Rimini. Il procedimento è tuttora aperto in secondo grado presso la Commissione Tributaria Regionale di Bologna. La condanna di primo grado del Tribunale Penale di Rimini dello scorso 29 aprile non può certo cancellare la prima sentenza di assoluzione e comunque l’organo amministrativo di Karnak è estraneo alle persone condannate.

“Il gruppo Bi\Holding è una realtà attorno alla quale ruotano oltre 1.000 famiglie, senza contare l’indotto generato su San Marino e nelle province di Pesaro e Rimini – ha aggiunto il presidente Marco Bianchini – Siamo un gruppo che investe nel fotovoltaico e nel risparmio energetico, abbiamo clienti con codice etico nazionali e internazionali che da anni ci scelgono, avendo prima approfonditamente accertato la nostra onorabilità, abbiamo un parco fornitori consolidato e che continua a sceglierci: onestamente mi chiedo perché i giornali non parlino mai di questi aspetti positivi, del nostro modo di fare business. Da parte nostra, siamo consapevoli di aver sempre operato nel rispetto della legge ed è solo con onestà e duro lavoro se siamo diventati leader di mercato. Abbiamo dei procedimenti in corso, è vero, ma la legge italiana prevede che chiunque sia sempre innocente fino all’ultimo grado di giudizio “.

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