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CCG, Ieri presentato il Documento di lavoro della maggioranza sulla revisione della spesa pubblica

da Redazione

 

Con la presentazione del “Documento di lavoro della maggioranza sulla revisione della spesa pubblica” si sono chiusi i lavori della terza giornata consiliare.

 

REPORT DELLA TORRE – Con la presentazione del “Documento di lavoro della maggioranza sulla revisione della spesa pubblica” si sono chiusi i lavori della terza giornata consiliare. In una ventina di pagine sono elencati gli ‘interventi strutturali da attuarsi nel breve periodo’, ovvero entro il 2013, e ‘interventi strutturali e organizzativi da attuarsi nel breve-medio termine’, ‘interventi immediati’, ‘interventi ulteriori’ e ‘altri interventi’. Il documento, letto in Aula dai consiglieri Fabio Berardi,

Pdcs, e Andrea Belluzzi, Psd, è stato presentato come aperto ai contributi di tutti e volto a individuare la base per redigere un ordine del giorno conclusivo del dibattito al comma 5 su programma economico 2014, spending review e riforma dell’Igr. .

Al termine della seduta di ieri è intervenuta oltre la metà degli iscritti.

Di seguito un sunto della seconda parte dei lavori odierni, incluso il testo del documento sulla spending review presentato dalla maggioranza.

Comma 5. Riferimento del governo sul programma economico 2014 e sulle politiche di bilancio.

Guerrino Zanotti, Psd: “La politica degli anni passati ha fatto espandere il sistema bancario e finanziario senza regole, tanto che spesso è finito nelle mani di associazioni malavitose. Dalla lettura del documento di programmazione economica emerge un quadro preoccupante: difficilmente il Paese sarà in grado di recuperare quanto perduto in termini di Pil e purtroppo si sono persi anche tantissimi posti di lavoro. Abbiamo provato a creare nuove opportunità per investimenti dando più dignità al lavoro e all’economia reale. Dal Dpef emerge un’altra grave emergenza ovvero quello dei conti pubblici: servono 40 milioni di euro già dal prossimo anno. Non avrebbe senso inasprire la pressione fiscale se prima non proviamo a reperire risorse riducendo il costo della spesa pubblica. La minoranza è unita nella chiamata alla mobilitazione, ma divisa nelle proposte di soluzioni alla crisi. Devo fare una critica al governo: solo da parte di alcuni segretari sono giunte informazioni sulle tempistiche di intervento nei loro settori specifici. L’obiettivo di ridurre 20 milioni di euro la spesa corrente, se si mettono in piedi provvedimenti di razionalizzazione e taglio della spesa, credo sia un obiettivo raggiungibile. A patto che i provvedimenti non rimangano lettera morta”.

Giovanni Francesco Ugolini, Pdcs: “A inizio legislatura tante erano le aspettative per dare al Paese cambiamento e sostanza economica, concretezza di nuova occupazione, nuove progetti. Sarebbe più facile stare nell’ombra, acconsentire, piuttosto che assumere posizioni critiche e preoccupazioni. Nessuno può accettare che il Paese crolli di fronte ai problemi. Bisogna essere coraggiosi e rinunciare a mostrarsi forti a tutti i costi. Già l’Fmi aveva mostrato un quadro impietoso. Prima della pausa estiva il governo rischia di passare per il governo della patrimoniale.

Oggi si parla di riforma tributaria, la proposta di oggi è diversa da quella della precedente legislatura. Servirebbe un confronto più articolato con le forze politiche e sociali e il governo sta percorrendo questa strada. E’ il momento delle decisioni ma è troppo importante per non discutere. La patrimoniale deve essere un provvedimento una tantum, il settore immobiliare è in crisi da tempo. L’uscita vicina dalla black list è la vera unica buona notizia che ci è giunta. Il cappio al collo per le imprese è stato impressionate. Lancio un appello affinché si sia sammarinesi all’altezza della nostra storia. Le difficoltà economiche e le battaglie politiche portano infatti a un vuoto di rappresentanza nella copertura di poteri e ruoli da parte di sammarinesi. E’ un rischio che non possiamo correre”.

Massimo Cenci, Ns: “Oggi parliamo di riduzione della spesa e di fiscalità. La prima riflessione che mi viene è che, vista la relazione sulla spending review e l’approccio sulla riforma, è che in entrambe serve un diverso approccio di tutti, politici e non, verso il nostro Paese. E’ un cambiamento pesante e di cultura e di mentalità. In tema di spending review, ricordo che abbiamo discusso recentemente e approvato nuovi passi in avanti contro il riciclaggio e l’antiterrorismo. Dobbiamo in questo campo fare molto di più e mai abbassare la guardia. Combattere il fenomeno significa intervenire direttamente sullo spreco di denaro pubblico. Se poi riuscissimo a recuperare i soldi che qualcuno ha sottratto, l’effetto sarebbe troppo. Ho ascoltato l’obiettivo dei 20 mln di euro di tagli, l’importante è che non incida sulla qualità dei servizi essenziali. E’ necessario fare una riflessione più ampia sulla funzione sociale della Pa che va recuperata. Noi viviamo una situazione in cui famiglie di dipendenti privati licenziati o imprenditori, artigiani e commercianti in difficoltà hanno il problema di arrivare a fine mese. Si trovano poi famiglie composte da tutti dipendenti della Pa. Dovremo iniziare a ragionare e a trovare dei fattori di equilibrio sociale. Il miglior favore che si può fare ai dipendenti pubblici è fare lavorare in efficienza la Pa, perché si capisca che le leggi che si fanno qui dentro non servono solo a coprire i buchi di bilancio. Contemporaneamente alla spending review c’è il discorso fiscale che deve andare di pari passo, finché ci sono sprechi non possiamo pensare a una riforma Non entro nel merito tecnico di questa provvedimento, prendo con favore l’approccio del segretario di Stato che dice che ne riparleremo con tutti. La relazione della spending review ha fatto aprire gli occhi su quanto costa uno Stato come il nostro. La sanità costa 1.800 euro a testa, siamo tutti convinti debba esserci garantita scuola, sicurezza, salute è questo uno dei nostri limiti. Tutti pretendiamo, ma nessuno si chiede quanto sta pagando per quello che riceve”. Manuel Ciavatta, Pdcs: “Per certi aspetti l’esperienza vissuta negli ultimi 3-4 anni è parallela a quella vissuta dal popolo ebraico quando uscì dall’Egitto e si lamentava della mancanza delle cipolle. Noi siamo passati da una sovrabbondanza economica a una condizione più autentica. Mi sembra che il rischio sia quello di agitarsi per tenere in piedi un sistema che non è più sostenibile. Ci siamo dimenticati che prima viene l’uomo.

Dal programma economico emerge che i segni meno sono nella finanza, nel Pil e nell’import-export. Trasferimenti e uscite sono già diminuite, mentre sono rimaste stabili la retribuzione del personale, è mancata la forza, e la spesa per beni e servizi. Non siamo così non virtuosi. Sul lavoro i dati non sono belli, ma sono migliori degli altri Paesi europei.

Siamo uno Stato in recessione, tuttavia ciò che prima entrava per vizio va sostituito con la virtù, un cambio che va proposto cercando alleanze. Aizzare al conflitto sociale non va bene da parte dei consiglieri. Sulle imprese non occorre creare conflitti, mentre dalle banche mi aspetto che facciano sistema per aiutare il Paese. Specie da quelle aiutate dallo Stato. Inoltre 77 mila euro di stipendio medio in Bcsm non sono più sostenibili. La spending review va fatta perché i primi a lamentarsi della Pa sono i dipendenti. Serve un cambio di mentalità da parte di tutti.

Sulla riforma tributaria certi elementi vanno rivisti, a partire dalle aliquote più basse, mentre deve emergere tutto il sommerso. E’ possibile che i diritti acquisti dalla generazione prima della nostra siano per noi solo debiti e svantaggi? Dobbiamo operare perché non sia così”.

Federico Pedini Amati, Ps: “La documentazione ci è stata consegnata solo negli ultimi giorni. Si tratta inoltre di tre interventi molto rilevanti, da non accorpare in un unico comma. Ma anche in questa situazione la maggioranza ha tirato dritto per la sua strada. Vergognoso il comportamento della maggioranza che non vuole relazionarsi con chi ha ottenuto il 49.20% dei consensi alle scorse elezioni. Questa maggioranza si propone un unico scopo: tirare a campare. Propongono una politica vecchia, stantia, senza idee e blindata sulle idee di poche persone. Che rappresentano la Casta nel suo complesso. La spending review rappresenta ciò che tutti già sapevamo da tempo ma che molti facevano finta di non vedere. Paghe pubbliche più alte del 20% rispetto al settore privato. Sprechi, pensioni d’oro, gestioni anche clientelari degli appalti e nessun bando pubblico per la selezione del personale. Non si può assumere ad personam, come ci ha detto anche il Fondo Monetario. La spesa pubblica è pari a 171 milioni di euro. Nel 2012: 75 dirigenti ci sono costati oltre 6 milioni di euro, 611 dipendenti tra ottavo e nono livello ci sono costati 28 milioni di euro e abbiamo un ufficio Tributario che ha stipendi medi da 40 mila euro. Le indennità della Pa ci costano quasi 10 milioni di euro: si poteva evitare di far pagare la patrimoniale a tutta la cittadinanza. I cittadini seri sono pronti a fare sacrifici ma quando leggono notizie di gente che ha preso delle tangenti e di sprechi è chiaro che protestano. La commissione d’inchiesta anti-mafia ha finito il suo lavoro un anno fa e ancora non c’è un risultato. I giudici fanno il loro lavoro, ma ci sono ingerenze politiche. Stiamo andando a chiedere soldi alla gente per coprire buchi di nefandezze politiche e mala gestione. La riforma fiscale inoltre tocca i più deboli perché chi percepisce un reddito lordo di 10 mila euro prima di tasse pagava zero, ora 900 euro mentre chi guadagna 100 mila euro di reddito lordo ora paga appena 6 mila euro in più. Sono schifato di questo modo di fare politica. Non si è più parlato neppure di monofase: 188 milioni di euro che dobbiamo percepire ma che abbiamo già dimenticato. Qui c’è un Paese marcio e mi auguro che gente si svegli e mandi a casa tutti: la politica degli ultimi 20 anni ha fallito. Gli affitti passivi ci costano 953 mila euro mentre quelli attivi poco più di 200 mila euro, molti dei quali non vengono percepiti. Se la classe politica ha fallito bisogna ammetterlo. C’è chi sostiene che non riusciamo a fare la lotta all’evasione fiscale perché non c’è la Guardia di Finanza ma la colpa, se esiste, è della politica. Che non la vuole perché deve difendere i suoi interessi e quelli della casta”.

Alessandro Cardelli, Pdcs: “Elencherò un po’ di numeri per descrivere la situazione. Dal 2009 al 2012 abbiamo un calo del Pil del 24%, di 400 milioni di euro, e di queste risorse perse il 75%, secondo il Fmi, non torneranno più. Forse è anche meglio perché era un’economia non sana mentre ora abbiamo intrapreso un percorso di trasparenza. Altro dato importante riguarda il bilancio dello Stato: ora è di 544 milioni di euro, mentre per il 2014 si parla di quasi 480 milioni di euro. A questo paese serve un Piano per favorire l’occupazione giovanile. La Pa deve essere volano per la nostra società e i giovani deve essere lo strumento per il rilancio del settore pubblico. I giovani possono rilanciare l’intero apparato pubblico ed a tal proposito serve l’innesto di giovani sammarinesi laureati. Se non partiamo da questo, la pubblica amministrazione resterà ferma agli anni ’80. Spending review? Dopo anni in cui non si è voluto intervenire su questo la situazione economica del nostro paese ci richiede un intervento forte e immediato per ridurre gli sprechi. In un momento particolare come questo in cui vengono richiesti sacrifici, questi devono essere fatti da una parte e dall’altra. Non dobbiamo avere paura di prendere scelte forti perché questo è quello che ci chiedono i cittadini per il futuro del paese. Per quanto riguarda la riforma tributaria posso solo dire che credo sia necessario intervenire con un simile provvedimento. Riforma ampiamente criticata che riprende quella della scorsa legislatura ma sarà la risposta per non avere la patrimoniale il prossimo anno”.

Fabio Berardi, Pdcs: “Intervengo per dare lettura del documento di lavoro della maggioranza sulla revisione della spesa. E’ un documento aperto ai contributi di tutti.

“PREMESSA: La Relazione del 31 maggio 2013, elaborata dal Gruppo Tecnico incaricato a mente dell’articolo 15 della Legge 21 dicembre 2012 n.150, costituisce un valido documento di analisi delle aree di inefficienza ed incoerenza della spesa pubblica sulla quale impostare un piano di interventi pluriennali che consenta di ottenere una forte riduzione della spesa senza intaccare la qualità dei servizi erogati ed, anzi, miri ad una ottimizzazione degli stessi attraverso la revisione e

razionalizzazione dei processi e l’introduzione di sistemi di controllo, di gestione e di verifica della

qualità dei servizi pubblici.

L’attività di rilevazione e di studio dei dati effettuata dal Gruppo Tecnico, come compendiata nella

Sintesi Descrittiva – Sezione VIII° della Relazione, è scaturita in una serie di n. 109 orientamenti e

possibili indicazioni di revisione contenuti nella Sezione IX° della Relazione medesima che il

Governo ha vagliato e sta, tuttora, approfondendo con il contributo degli uffici, organi ed Enti del

Settore Pubblico Allargato.

Il processo di revisione della spesa pubblica è, tuttavia, complesso ed articolato specie in relazione

all’esigenza – al di là di quella, pur non rinviabile, di ottenere immediate economie di spesa – di

introdurre modifiche strutturali che consentano una duratura riduzione della spesa corrente allo

scopo di generare una più equilibrata composizione di entrate e spese e di percorrere con

convinzione il sentiero di risanamento che conduce al pareggio di bilancio.

In sostanza, affinché, il processo di revisione della spesa sia effettivo e produca risultati durevoli,

occorre impostare ed avviare un profondo cambiamento culturale nella gestione dell’economia

pubblica che veda nella definizione chiara di obiettivi e risultati da parte dell’Esecutivo, nella

responsabilizzazione di dirigenti e funzionari, nel contrasto severo a fenomeni di scarsa efficienza

e mancato rispetto dei doveri di assolvere in modo diligente e sollecito le mansioni in conformità

all’interesse pubblico, nella convinzione e motivazione del lavoratore pubblico i presupposti per un

reale mutamento organizzativo.

Il presente documento deve, pertanto, intendersi come relativo alla prima fase di interventi di

riduzione della spesa pubblica fra quelli proposti dal Gruppo Tecnico cui potranno seguire altre

iniziative, con particolare riferimento al rapporto con gli Enti partecipati dallo Stato ed alla

revisione del modello organizzativo dello Stato secondo criteri di selettività e sostenibilità

dell’azione pubblica.

Le azioni prioritarie individuate dalla maggioranza, come sotto elencate, sono sia di natura

strutturale, da attuarsi nel periodo breve e medio-breve, sia di natura prettamente economica con

interventi relativi alle componenti accessorie della retribuzione dei pubblici dipendenti ed alla

razionalizzazione delle spese conseguenti ad una gestione connotata da evidenti profili di

diseconomicità ed inefficienza .

La volontà del maggioranza, in linea con quanto evidenziato dal Gruppo Tecnico, è quella di intervenire sugli aspetti di maggiore e palese distorsione evitando di procedere, nell’ambito di

questa prima fase del processo, ad un taglio lineare delle retribuzioni dei pubblici dipendenti. In

considerazione del fatto che all’interno del Settore Pubblico Allargato lo stesso Gruppo Tecnico ha

apprezzato una marcata differenziazione delle situazioni e delle problematiche sia nell’ambito del

Settore Pubblico Allargato fra Pubblica Amministrazione ed Enti Pubblici/Aziende Autonome di

Stato sia all’interno della Pubblica Amministrazione fra i diversi settori della stessa, un’azione

equilibrata e corretta impone una differenziazione degli interventi.

La situazione economica e le difficoltà che affliggono il Bilancio Pubblico impongono un’azione

forte, precisa e condivisa non solo dal Governo e dalla Maggioranza ma dall’intero Consiglio

Grande e Generale; l’obiettivo di raggiungere il pareggio del Bilancio Pubblico impone anzitutto

una assunzione di consapevolezza e responsabilità da cui consegua una azione coerente da parte

delle Forze Politiche volta a correggere le distorsioni, ad eliminare le spese superflue e le

inefficienze che la finanza pubblica non è più in grado di sostenere, a rivedere alcuni trattamenti

retributivi, a intervenire con decisione sulle aree di spreco e privilegio, a richiedere un maggiore

rigore nella gestione dei pubblici dipendenti.

Nella gestione del personale pubblico, in particolare, va impostato un sistema maggiormente

meritocratico e con meno progressioni automatiche, organizzato in termini di fabbisogno, budget

e costi standard in ogni singolo settore, dando la responsabilità alla dirigenza di ottenere il

risultato in base al programma stabilito con la messa a regime di un sistema

premiante/penalizzante e valutando le performance della dirigenza medesima con una

comparazione del costo dei servizi con i migliori esempi internazionali o almeno col valore medio

cui tendere.

Il piano di azione deve avere, quindi, una visione generale, complessiva, strutturale e strutturata,

con l’obiettivo di una razionalizzazione complessiva e permanente della spesa pubblica e

l’ottimizzazione dei servizi, qualificandone l’offerta e la risposta che gli stessi devono dare ai

cittadini e alle imprese.

INTERVENTI STRUTTURALI NEL BREVE PERIODO (entro 2013)

Tali interventi si traducono nella necessità di accelerare i tempi per la piena attuazione della

Legge 5 dicembre 2011 n.188 e degli ulteriori atti normativi e di contrattazione collettiva della

riforma della P.A.

1. nominare la “cabina di regia” come previsto dalla Legge n.188/2011, che è riconosciuta

come strategica ed essenziale per l’avvio di una riorganizzazione strutturale della P.A. e del Settore

Pubblico Allargato. Essa è individuata nella Direzione Generale della Finanza Pubblica (DGFP) che attualmente la suddetta legge prevede sia costituita da 3 figure dirigenziali. Il Governo, tuttavia, ritiene di procedere – in via transitoria ed allo scopo di conseguire un immediato risparmio sulle spese preventivate per il funzionamento di tale organo nel Bilancio di Previsione 2013 – con la nomina del solo Direttore della Funzione Pubblica;

2. attuare immediatamente gli accorpamenti previsti dalla Legge n.188/2011 ovverosia

l’accorpamento fra l’Ufficio del Turismo e l’Ufficio Attività Sociali e Culturali e fra la Biblioteca di

Stato e l’Archivio di Stato: il processo è in corso ed i Direttori di Dipartimento hanno già elaborato

una proposta ai sensi della delibera congressuale n.25 del 12 marzo 2013. In particolare, entro

l’anno ed in tempo utile per la predisposizione del Bilancio di previsione per l’anno 2014, sarà

attuata la trasformazione dell’A.A.S.F.N. in ufficio ed il passaggio della gestione del Multieventi

Sport Domus al C.O.N.S.; in relazione a tale passaggio, che permetterà di ottimizzare tutta una

serie di aspetti (personale, gestione impianti, orari dei custodi ecc…), è, ad oggi, in corso il lavoro di un gruppo incaricato ad hoc con delibera congressuale n. 23 del 29 maggio 2013;

3. attivare le funzioni trasversali di presidio e le UO con potere di indirizzo e controllo

professionale della spesa e delle attività, che sono funzioni strategiche in base alla legge 188/2011

e in base alla relazione di revisione della spesa;

4. attivare le nuove UO previste nella Legge n.188/2011. Una analisi particolare merita l’

“Ufficio Acquisti, Servizi Generali e Logistica” in relazione al quale occorre rivedere missione e

funzioni in esito alla realizzazione di una centrale unica acquisti per tutto il Settore pubblico allargato;

5. nelle more della definizione del fabbisogno, rivedere i tassi di sostituzione di cui al “Capitolo

II – Misure per il contenimento e la riduzione degli oneri retributivi” dell’Allegato Z alla Legge 22

dicembre 2011 n.200. Il controllo sul rispetto di tali tassi di sostituzione con personale proveniente

dalle pubbliche graduatorie e con personale assunto mediante contratto di lavoro subordinato sarà

garantito da un sistema autorizzativo centralizzato sia in relazione alla copertura di posti

temporaneamente vacanti che in relazione alla copertura di posti definitivamente vacanti o non

previsti, anche in relazione alle assunzioni effettuate dagli Enti Pubblici/Aziende Autonome di Stato

(in particolare l’I.S.S.) in analogia a quanto avviene per la Pubblica Amministrazione con positivi

risultati in termini di progressiva riduzione delle sostituzioni dalle pubbliche graduatorie.

6. Nell’ambito delle sostituzioni, il cui costo complessivo ammonta a circa € 8.000.000,00=, il

Settore Scuola ed il Settore Poste rappresentano il 77% del costo della P.A. (€ 7.500.000,00); una

riduzione del 30% produrrebbe circa due milioni di euro risparmio. In particolare, in relazione al

personale ausiliario in servizio nelle scuole nel 2012, il tasso di sostituzione era di 1 ogni 4 bidelli in servizio ed il costo delle sostituzioni di tale personale è stato di € 1.200.000,00= con

concentrazione soprattutto nelle Scuole Elementari con un rapporto di 1 addetto ogni 13 scolari a

fronte di 1 operatore educativo ogni 18 scolari;

7. identificare le attività che rivestono carattere strategico nell’ambito delle funzioni

pubbliche, attualmente definite “essenziali”, da garantire con un nucleo di personale

specificatamente identificato;

8. ridurre le esistenti deroghe di cui all’articolo 6, commi 2 e 3 del Regolamento n.2/2007,

confermando solo quelle necessarie ad evitare l’interruzione di servizi;

9. la copertura di posti temporaneamente vacanti, nel Settore Pubblico Allargato, mediante

sostituzione interna o interpello nello stesso, sarà autorizzata esclusivamente al fine di assicurare la continuità del servizio e limitatamente alle sostituzioni di personale che siano essenziali a mente

dell’articolo 35 della Legge n.112/2002, dovendosi, per il resto, far riferimento al dovere dei

dipendenti di coadiuvarsi e di supplirsi vicendevolmente per il regolare funzionamento dell’attività

e del dirigente di dare al servizio diretto la migliore organizzazione possibile ai sensi della Legge

n.108/2009, secondo quanto previsto dagli articoli 10 e 55, comma 4 della Legge n.188/2011 e

dall’articolo 73, comma primo della Legge n.194/2010;

10. la copertura di posti temporaneamente vacanti mediante incarichi dalle pubbliche

graduatorie e contratti di lavoro subordinato potrà avvenire esclusivamente in relazione a posizioni

essenziali la cui mancata copertura possa determinare l’interruzione di servizi;

INTERVENTI STRUTTURALI E RIORGANIZZATIVI NEL PERIODO MEDIO-BREVE

Tali interventi si muovono nelle opportunità offerte dalla Legge n.188/2011 per rendere

maggiormente economica la struttura della P.A.

SETTORE PUBBLICO ALLARGATO

1. Attuare nuovi accorpamenti di UO in parte già preannunciati, quali:

a. creare, all’interno dell’Ufficio Registro Automezzi, una sezione apposita, con una o più

figure qualificate reperibili all’interno della PA (questo consentirebbe anche di risparmiare

sugli eventuali costi di reperimento di altri locali). Emerge infatti l’esigenza di avere una

gestione dei Trasporti centralizzata che accorpi le funzioni del servizio trasporti

dell’A.A.S.S., della gestione del trasporto scolastico, e della gestione delle manutenzioni e

del parco dei mezzi pubblici, con l’obiettivo di una loro riduzione;

b. unire l’Ispettorato Ufficio del Lavoro, dell’Ufficio Ispettorato I.S.S. e il Servizio Ispettivo del

Dipartimento Prevenzione in un unico Ispettorato al quale demandare anche le funzioni di

gestione degli atti ispettivi sul personale per tutto il Settore Pubblico Allargato, allo scopo di

garantire l’applicazione uniforme delle regole assicurando imparzialità, coerenza e risparmi;

c. accorpare l’Ufficio del Lavoro ed il Centro di Formazione Professionale;

d. una nuova unità operativa che accorpi tutte le funzioni degli uffici contabili della P.A. e

Settore Pubblico Allargato compreso I.S.S. e Aziende;

e. riunire in un’unica UO a valenza trasversale, tutti gli uffici del Settore Pubblico Allargato che

emettono atti amministrativi sul personale e predispongono gli stipendi;

2. Intervenire sui seguenti aspetti:

a. l’Autorità per l’Aviazione Civile e la Navigazione Marittima, considerato che a luglio 2013 ha

già superato il risultato economico del 2012, per il 2014 si procederà ad un consistente

riduzione dei trasferimenti pubblici;

b. introduzione di un tetto massimo annuale per le retribuzioni individuali, comunque

denominate, per le funzioni dirigenziali (Presidenti, membri del CdA, Direttori, etc) di enti

pubblici e enti partecipati dallo Stato; ovvero introdurre di una riduzione annua forfetaria

per le medesime cariche oltre una certa retribuzione;

c. applicare con rigore la regola di legge e contratto secondo cui non sono dovute indennità di

funzione nel caso di distacco ed eliminare tutte le indennità di funzione nel caso in cui la

stessa non sia esercitata;

d. aggiornare l’analisi già effettuata ai sensi dell’articolo 46, comma secondo della Legge n.

200/2011, sulle indennità nel Settore Pubblico Allargato, fermo restando il principio

dell’erogazione dell’indennità di funzione esclusivamente nei periodi di effettivo servizio;

e. promuovere le cooperative di inserimento e integrazione lavorativa e affidamento di appalti

pubblici a mente della Legge 21 settembre 2010 n.160 e del Decreto Delegato 27 luglio

2012 n.99 – che potranno essere oggetto di integrazione per rendere il rapporto

Stato/Cooperativa estensibile ad ulteriori ambiti – per garantire una occupazione produttiva

alle persone con disabilità fisico psicologico anche in forza a contratti di fornitura

privilegiata con la pubblica amministrazione. In tal senso sono in corso contatti con l’unica

cooperativa sociale e di servizio costituita per verificare i termini di una concessione di

servizi ai sensi della delibera n.25 del 12 marzo 2013.

ENTE POSTE

1. Accorpamento di alcuni uffici postali periferici;

2. revisione degli orari lavorativi degli addetti postali al fine di recuperare unità lavorative da

riassegnare alla PA;

3. predisporre diverse modalità di espletamento del servizio consegna postale allo scopo di

ridurre l’utilizzo dei mezzi;

4. creazione del centro di smistamento interno e revisione delle zone postali;

A.A.S.L.P.

1. avviare la trasformazione dell’A.A.S.L.P. in ufficio, suggerita anche dal Gruppo Tecnico e

tenendo conto delle valutazioni effettuate dal Consiglio di Direzione ai sensi della delibera n.25 del

12 marzo 2013;

2. rivedere ed adeguare i corrispettivi versati all’A.A.S.L.P. per gli interventi della squadra

manifestazioni (Settore Servizi Speciali) con riferimento agli eventi patrocinati;

3. revisione del contratto collettivo dei salariati che preveda: mobilità di impiego decise in

base alle esigenze gestionali e organizzative; definizione degli orari di lavoro sulla base della

mansione ricoperta e delle esigenze di servizio; riduzione della spesa riconducibile a pagamento di

straordinari mediante l’introduzione di flessibilità di orario; razionalizzazione degli elementi che

compongono la retribuzione, con particolare riferimento alle indennità finora applicate;

razionalizzazione dei permessi sindacali e adeguamento delle condizioni a quelle del contratto del

pubblico impiego;

4. revisione dell’accordo normativo economico per il servizio sgombero neve, che dovrebbe

portare ad una riduzione della spesa per il personale, con modifica del periodo di disponibilità (da

6 a 5 mesi), delle indennità previste per la disponibilità del servizio, l’introduzione della flessibilità

per abbattere i costi del lavoro straordinario e contrastare alcuni comportamenti lesivi

dell’immagine dell’A.A.S.L.P. e dell’interesse pubblico.

A.A.S.S.

1. Attuare il piano di trasformazione dell’A.A.S.S.;

2. Riorganizzare i servizi anche esternalizzando alcuni settori operativi (nel periodo 2005-

2012, si è operata una riduzione di personale di oltre 50 unità consentendo un risparmio di

circa € 1.000.000,00) in particolare, in termini di reperibilità operativa nei settori acqua-gas

ed energia elettrica al fine di ridurre gli straordinari;

3. procedere alla riorganizzazione dei servizi in termini di orario.

Il risparmio stimato coi suddetti interventi è di € 1.500.000-2.000.000 annui.

CONS

1. Revisione dei trasferimenti al CONS in linea con quanto già previsto dall’ “Allegato Z” della

Legge di Bilancio n. 200/2011. Taglio ulteriore sui trasferimenti al CONS (passati già quest’anno da

5.000.000 a 4.500.000 di euro) del 10-12% per arrivare a stanziare nel 2014 circa € 4.000.000 di

euro: risparmio di circa € 500.000,00;

2. incamerare in apposito capitolo del bilancio dello Stato il 20% degli introiti che le

federazioni sportive percepiscono a titolo di diritti televisivi ed utilizzare tali risorse per sostenere

ed organizzare eventi sportivi in territorio.

INNOVAZIONE TECNOLOGICA NEL SETTORE PUBBLICO ALLARGATO

1. E’ assolutamente prioritario il potenziamento e la razionalizzazione dell’innovazione

tecnologica. Tale processo già in atto con il protocollo informatico e con il sistema di gestione

documentale dal 2014 ai sensi del Decreto Delegato 8 luglio 2013 n.81, che prevede

l’informatizzazione e la valenza giuridica di tutti i documenti che circolano in via telematica fra UO della P.A. ed all’interno di ciascun Ente Pubblico necessita di una pianificazione e gestione unitaria per tutto il Settore Pubblico Allargato con i ruoli i compiti e le responsabilità previste dalla legge 188/2011;

2. rinnovo software in dotazione a vari Uffici della PA e di accessibilità ai dati dei vari uffici

mediante l’integrazione delle banche dati esistenti attraverso il Portale dei Servizi;

3. ampliamento dell’offerta dei servizi on line all’utenza, e richiamo ai doveri di cui alle leggi

159 e 160 del 2011, per la semplificazione e i diritti dell’utenza;

4. E’ essenziale, da questo punto, di vista l’attivazione delle funzioni di pianificazione e

controllo di cui all’articolo 25 della Legge n.188/2011, e la definizione di linee guida che devono

essere attuate e monitorate;

5. Informatizzazione e valenza giuridica di tutti i documenti rilasciati dallo Stato in via

telematica verso gli utenti, fra uffici;

6. Tale azione deve essere funzionale al miglioramento dei servizi all’utenza, alla riduzione del

personale ed alla creazione della cultura del “dato” intesa come sviluppo di un sistema di

imputazione e gestione delle informazioni, messa a sistema delle banche dati, monitoraggio e

verifica degli obiettivi.

FORMAZIONE NEL SETTORE PUBBLICO ALLARGATO

1. Potenziare la formazione (linguistica ed informatica in primis) utilizzando le risorse bloccate

nel Fondo Servizi Sociali;

2. dovranno, in particolare, essere impostati percorsi formativi atti a riconvertire figure

professionali provenienti da settori scarichi di lavoro da riassegnarsi a settori in sofferenza.

TURNOVER E FABBISOGNO DEL SETTORE PUBBLICO ALLARGATO

1. Occorre impostare un sistema di incentivazione al pensionamento volontario specialmente

di personale in esubero che ricopra qualifiche sulle cui retribuzioni incide considerevolmente

l’anzianità di servizio. Ciò consentirà una consistente economia nel medio periodo; il meccanismo

di incentivazione dovrà essere impostato senza penalizzazioni, tramite ad esempio l’attribuzione di

contributi figurativi; tale norma dovrebbe avere una valenza temporale limitata (2013 – 2015);

2. adottare celermente il fabbisogno secondo criteri di diminuzione già elaborati sul piano

tecnico e definendo contestualmente le esternalizzazioni per le quali è in corso studio di fattibilità;

3. agire per un ricambio generazionale nel Settore Pubblico seguendo le indicazioni del FMI,

l’OCSE, l’UE e quindi anche rafforzando le professionalità che devono svolgere funzioni strategiche per la governance del sistema e per gli adempimenti richiesti dal contesto economico finanziario internazionale;

4. ai fini della verifica del rispetto dei tassi di sostituzione, da intendersi stabiliti in relazione al

complessivo Settore Pubblico Allargato, ogni incarico su posto vacante nonché la stipula di

contratti di lavoro subordinato su posizioni non previste potrà avere corso esclusivamente per

decisione del Consiglio di Direzione, su proposta e parere conforme del Direttore della Funzione

Pubblica tramite concorso/selezione.

RIDUZIONE DEGLI ONERI RETRIBUTIVI NEL SETTORE PUBBLICO ALLARGATO E NUOVE

RETRIBUZIONI PER I PUBBLICI DIPENDENTI

1. Obiettivo di progressiva riduzione degli oneri retributivi – che allo stato sono fissati

dall’articolo 73, comma terzo della Legge 22 dicembre 2010 n.194 attraverso la riduzione delle

sostituzioni e del turnover – attuando il “Capitolo II Misure per il contenimento e la riduzione degli oneri retributivi” dell’Allegato Z alla Legge n.200/2011 richiamato anche nell’Accordo Governo OO.SS. per il rinnovo del Contratto di Lavoro del Pubblico Impiego per il biennio 2011-2012;

2. Elaborare le nuove norme per la parità normativa e retributiva pubblico-privato a mente

dell’articolo 70 della Legge n.188/2011 e del vigente Accordo Governo/OO.SS. per in rinnovo del

contratto collettivo del pubblico impiego, anche con revisione delle indennità legate alla funzione

al merito agli orari di servizio alla mobilità;

3. Non dare incarichi retribuiti a pensionati e dipendenti pubblici.

FORZE DI POLIZIA

nelle more delle complessiva riorganizzazione dei Corpi, affidare le mansioni amministrative a

personale civile nelle Forze di Polizia per liberare risorse da utilizzare nel perseguimento delle

finalità di tutela dell’ordine pubblico e repressione dei reati proprie dei Corpi.

TRIBUNALE

1. modificare il regime delle notifiche degli atti giudiziari specie in materia penale alle banche

ed alle società finanziarie con l’adozione di procedure che ne consentano l’esecuzione in maniera

più agevole, eventualmente mediante l’utilizzo di strumenti telematici al fine di poter ottimizzare

risorse umane, tempo e mezzi a disposizione rispetto all’attività complessivamente svolta dal

Gruppo”;

2. adottare il decreto delegato per la definizione delle spese del procedimento penale e dei

diritti di ufficio per le attività di segreteria e cancelleria previsto dalla recente legge contenente,

fra le altre, norme in materia giudiziaria;

ESTERNALIZZAZIONI

1. Dare corso alla esternalizzazione dei servizi non strategici con garanzia di economicità e

prevedendo agevolazioni per le cooperative di lavoro e per l’impiego del personale da trasferire.

Individuazione dei servizi sanitari e sociali non strategici per lo Stato. Fra i settori che saranno

oggetto di esternalizzazione, oltre quelli già individuati nell’Allegato Z alla Legge 22 dicembre 2011 n.200, sono individuati: cinema, macello pubblico, stoccaggio carburante, pulizie;

2. occorrerà, inoltre, proseguire nell’ampliamento di un sistema integrato pubblico/privato

nei servizi alla persona; tale percorso di valenza strutturale sarà preceduto da una fase di analisi e

scelta politica circa il ripensamento delle attività necessariamente erogate dalla “macchina

pubblica”, in applicazione al principio di sussidiarietà nei rapporti tra Stato e società.

ORARIO DI LAVORO

1. applicare il rinnovo contrattuale con rimodulazione dell’ orario di lavoro in relazione ad

esigenze dell’utenza;

2. incentivare il part time prevedendo anche contributi figurativi a tempo pieno per chi

accede al part time in età vicina alla pensione;

3. introdurre anche per il Settore Pubblico Allargato la possibilità di accesso al part time

imprenditoriale;

4. incentivare il part time a 30 ore mediante un’adeguata campagna informativa;

5. nei servizi e uffici scarichi di lavoro ed in alcune attività (pulizia, custodia) prevedere il

lavoro part time nell’ambito del fabbisogno; prevedere, in quelli soggetti a stagionalità, una

specifica flessibilità d’orario;

6. nuova formulazione dei nastri orari in particolari servizi (esempio nettezza urbana, centri

sociali, etc), al fine di evitare straordinari non dovuti.

RILEVAZIONE E CONTROLLI PRESENZE

1. Rilevazione e controllo rigorosi e puntuali delle presenze dei pubblici dipendenti attraverso:

a) inserimento sui mezzi di servizio, utilizzati da alcune categorie di lavoratori tenuti a

prestare la propria opera anche fuori sede, di dispositivi che registrino gli spostamenti effettuati;

b) videosorveglianza negli edifici presso cui hanno sede gli Uffici e Servizi sia per verificare il

controllo sull’identità di chi effettua la timbratura ed il documento utilizzato sia per controllare

eventuali uscite non registrate sia per la sicurezza stessa degli edifici pubblici, fatte comunque

salve le vigenti norme in materia di privacy;

c) utilizzo di diversi mezzi identificativi per la rilevazione delle presenze;

d) estendere a tutti i settori la timbratura in entrata ed in uscita per tutti i dipendenti, anche

in posizioni apicali.

PERMESSI E DISTACCHI SPORTIVI

Condivisa l’opportunità di attuare una revisione dell’istituto del permesso sportivo, in linea con le

finalità della politica dello sport, occorre:

a) ridurre il ricorso al permesso sportivo;

b) addebitare i costi che i permessi sportivi e i distacchi comportano al Settore Pubblico Allargato a carico dei budget del C.O.N.S., delle Federazioni sportive, ecc.

TRASFERTE E RIMBORSI SPESE PER AUTO PRIVATA

Riduzione degli spostamenti interni dei dipendenti che fanno uso del proprio mezzo o di mezzo

dello Stato assegnato in dotazione all’ufficio o servizio interessato; tali spostamenti dovranno

essere legati esclusivamente alle inderogabili necessità dei rispettivi servizi, effettuando i più rigidi

controlli. I dati relativi dovranno essere trasmessi per le necessarie rilevazioni e monitoraggio

all’Ufficio Registro Automezzi.

SPESE DI OSPITALITA’, SPESE DI VIAGGIO E UTILIZZO DELLE AUTO DI RAPPRESENTANZA

Elaborare una proposta di Regolamento che disciplini il pagamento dell’ospitalità in territorio, le

spese di viaggio non rientranti nell’Allegato G alla Legge Organica per i dipendenti dello Stato, e

l’utilizzo dell’auto di rappresentanza per i funzionari pubblici.

RAZIONALIZZAZIONE PARCO AUTOMEZZI PUBBLICO

Elaborare un’analisi dei costi relativi alla gestione e manutenzione degli autoveicoli del Settore

Pubblico Allargato comprensiva di una valutazione in ordine all’utilizzo del contratto di noleggio al fine della riduzione dei costi medesimi, nonché di una progressiva riduzione degli stessi

contestualmente a progetti di centralizzazione delle attività di fattorinaggio e razionalizzazione

dell’utilizzo di mezzi pubblici.

DIRIGENTI

1. Impostare il sistema della spesa pubblica secondo lo strumento del budget inteso come

fabbisogno di risorse umane strumentali ed economiche, con applicazione degli standard per ogni

settore ed UO, sulla base del programma annuale e pluriennale e dell’attribuzione dei poteri e

delle responsabilità amministrativo-gestionali;

2. attuare la separazione dei poteri sulla spesa ai sensi delle leggi vigenti anche attraverso la

revisione delle norme in materia di contabilità pubblica;

3. prevedere gli obiettivi/risultati da raggiungere in capo ai Dirigenti e successiva valutazione;

4. corsi e selezioni: dare attuazione alle disposizioni che prevedono l’emissione dei bandi di

concorso e selezione per la dirigenza;

5. valorizzare chi ha conseguito e fatto conseguire risparmi e innovazione e far cessare gli

incarichi di chi ha dimostrato inadeguatezza.

SANITA’ E SCUOLA

In considerazione della specificità dei Settori Scuola e Sanità e della rilevanza in termini di spesa

pubblica evidenziata dal Gruppo Tecnico è necessario intervenire tempestivamente su tali due

ambiti.

I.S.S.

1. Profilo organizzativo:

a) adozione di un nuovo piano sanitario e socio sanitario;

b) definizione di un piano del personale, ai sensi della Legge 165/2004 con specifica

approvazione del Congresso di Stato, da attuarsi in un arco temporale triennale, che costituisca il

fabbisogno di personale dell’I.S.S., già valutato in esubero di 80 unità e tale da renderne la

gestione autonoma ed autosufficiente, effettuando altresì la riduzione dei costi per reperibilità,

straordinari e riposi compensativi per il settore socio sanitario;

c) creazione di una Commissione Medica per la valutazione della idoneità del personale

medico e sanitario e conseguente definizione delle modalità di esubero del personale ritenuto non

idoneo;

d) utilizzo del documento di Budget, previsto dalla Legge 165/2004, come strumento di

valutazione annuale e triennale dei dirigenti dei servizi, anche in relazione a specifici obiettivi di

natura economica;

e) affidamento delle mansioni strettamente amministrative a personale non sanitario. Nei

Centri Sanitari riduzione degli infermieri a 21 unità;

f) soppressione di sedi periferiche di farmacie;

g) revisione di tutte le convenzioni ed i contratti in essere;

h) garantire equità ed uniformità nelle modalità e termini di godimento delle ferie fra i

dipendenti I.S.S. turnisti e non, nonché omogeneità nella fruizione delle assenze;

i) revisione delle scelte onerose in termini economici, con particolare riferimento alle spese

di gestione non caratteristiche (tesoreria, spese informatiche, Casa per Ferie di Pinarella e

contributi come APAS e Colonie);

j) impostare l’organizzazione dei servizi sanitari sette giorni su sette.

2. Profilo previdenziale:

a) sotto il profilo della cosiddetta “solidarietà di ritorno”, adottare un intervento legislativo

che porti ad un regime unico le pensioni I.S.S. e quelle Stato e stabilire una rendita massima di

4.000,00 euro al mese, incluso il divieto di svolgere attività lavorativa;

b) operare una semplificazione e razionalizzazione del sistema di erogazione degli

ammortizzatori sociali, con l’obiettivo di indirizzare gli interventi al fine di eliminare eventuali

abusi e distorsioni con conseguenti eccessivi oneri;

c) revisione delle modalità di accesso all’istituto degli assegni famigliari;

d) reintroduzione della quota capitaria;

e) costituzione del fondo per la non autosufficienza, come da Legge 191/2011, in modo da

scorporare, in un triennio, tale spesa da quella socio sanitaria.

3. Accesso ai servizi

a) introduzione di contributi sanitari, bassi e senza esenzioni (per esempio sulle ricette o sugli

esami di laboratorio o di radiologia) oppure di contributi più elevati per alte fasce di reddito. Da

attuarsi a seguito della riforma fiscale;

b) revisione della gamma di prestazioni garantite dal sistema pubblico, anche attraverso il

nuovo piano sanitario, con particolare riferimento a cure termali, cure odontoiatriche e di

ortodonzia, analisi genetiche, anticoncezionali, prestazioni di fisioterapia (mantenimento di

prestazioni riabilitative non trattabili con terapia del dolore);

c) revisione del Prontuario Farmaceutico e delle fasce di farmaci a pagamento e stipula di

accordi con strutture specialistiche di terzo livello per la preparazione e fornitura di farmaci ad alto

costo (es. farmaci antiblastici), in modo da garantire economie di scala mantenere inalterato il

livello qualitativo.

4. Controlli

a) verifica di tutte le certificazioni di invalidità che comportino accesso a cantieri integrativi,

ammortizzatori sociali, pensioni o altri benefici a carico dello Stato.

SCUOLA

Occorre ripensare globalmente il sistema d’istruzione con un orizzonte temporale di un triennio,

riformarlo sia nei suoi modelli organizzativi sia nelle sue peculiarità didattiche assumendo come

condizione ineliminabile la garanzia della qualità del sistema d’istruzione stesso e il raggiungimento

di obiettivi fissati anche a livello europeo, quali rendere l’apprendimento permanente e la mobilità,

una realtà concreta, migliorare la qualità e l’efficienza dell’istruzione e della formazione,

promuovere equità, coesione sociale e cittadinanza attiva, stimolare la creatività e l’innovazione,

inclusa l’imprenditorialità, a tutti i livelli di istruzione e formazione. Va inoltre sottolineato che la

riforma della scuola, per realizzare sia qualità sia contenimento della spesa, va accompagnata da

un piano di edilizia scolastica o comunque da un ripensamento della destinazione delle strutture

attualmente in uso, in altro caso alcune delle ipotesi di risparmio identificate sono impossibili da

realizzare.

Sulla base di queste indicazioni si possono individuare le aree di intervento nel breve e nel medio

termine:

1. ridurre il numero del personale ausiliario assunto a tempo determinato sia riducendo il

numero dei bidelli nelle strutture sia recuperando personale – previa verifica di idoneità psicofisica

– già in servizio nel Settore Pubblico Allargato (salariati, smistatori, addetti cinema e teatri,

personale dell’Ufficio Tributario, per i quali si prevede un esubero). In questo senso un’ importante

economia ed una efficace gestione delle risorse con contenimento del ricorso alle pubbliche

graduatorie si potrà avere dando attuazione del punto 13.4 dell’Accordo P.A./OO.SS. nella parte in

cui prevede l’assegnazione di dipendenti di pubblico impiego alla scuola. Se si riducesse del 30% il

numero degli Addetti Qualificati-Bidelli e dei Bidelli-Cuochi, assunti a tempo determinato, anche

attraverso una razionalizzazione del servizio mensa, si otterrebbe un risparmio, calcolato con

margine di approssimazione, nel 2013 (sett-dic) di € 150.000 circa e di € 220.000,00 nel 2014 (gengiu);

2. eliminare totalmente (con un risparmio di € 130.000,00) o ridurre le propine d’esame

fissando un tetto di spesa massimo;

3. rivedere il regolamento e il sistema dei trasporti, legandosi ad un necessario ripensamento

della logistica della scuola (vedi paragrafo trasporti);

4. rivedere il sistema di erogazione dei contributi previsti dall’attuale legge sul diritto allo

studio;

5. riorganizzare il Dipartimento Istruzione con assegnazione dei compiti di valutazione del

sistema d’istruzione e di internazionalizzazione (Unesco compreso) dello stesso eliminando

contestualmente il ricorso ai distacchi per il Centro di Monitoraggio;

6. riduzione del numero delle classi nel Piano Cattedre per consentire minori esigenze di

personale docente. Funzionale al reperimento di figure di elevata scolarizzazione nella Pubblica

Amministrazione è, infatti, il reperimento di professionalità dalla Scuola e l’attuazione del punto

13.4 dell’Accordo fra Governo e OO.SS., il quale prevede la revisione delle disposizioni attualmente

vigenti per l’assegnazione di personale docente ad UO del Settore Pubblico Allargato. Nella Scuola

Media fin dal prossimo anno scolastico si potrebbero ridurre due corsi (20 alunni per classe

anziché 17);

7. riorganizzare alcuni servizi ora integralmente pubblici, favorendo un’integrazione pubblico

e privato virtuosa, come è stato nel caso degli asili nido, assicurando al servizio pubblico il

controllo dei parametri di qualità attraverso proprie Autorità e affidando al terzo settore

un’organizzazione di questi servizi che vada ancora di più incontro alle necessità e ai bisogni delle

famiglie e dei ragazzi. In questo senso, si potrebbe avviare uno studio per arrivare ad una

esternalizzazione della Ludoteca, di Giochiamo allo Sport e degli stessi Centri Estivi, favorendo la

creazione di Cooperative alle quali accordare, oltre ad un vantaggioso regime fiscale, l’utilizzo delle

strutture e la disponibilità del personale non docente di ruolo in considerazione del costo dei tre

servizi pari a circa € 1.000.000,00;

8. riformare la scuola con i seguenti elementi di razionalizzazione della spesa andando ad

incidere sulla riduzione del personale attraverso la revisione dei rapporti educatori/scolari,

l’introduzione di criteri più flessibili nella formazione delle classi, la revisione del numero bidelli e

bidelli cuoco almeno del 5% con forme di flessibilità negli orari, la revisione del tempo scuola e dei

modelli organizzativi scolastici, la revisione dei curricula con il contenimento di alcune unità

(Scuola Secondaria Superiore), la riduzione degli insegnanti di educazione motoria, mettendo in

atto un progetto che razionalizzi tali risorse professionali;

i Centri Documentazione (CD) in tutti gli ordini scolastici e i relativi distacchi sono stati riorganizzati

con il recente decreto che ha consentito un risparmio di circa € 400.000,00; i coordinatori delle

attività sportive scolastiche ed extra scolastiche possono essere ridotti, assicurando il medesimo

servizio per tutti gli ordini di scuola;

9. un’attenzione particolare dovrebbe essere rivolta ad una riduzione delle sostituzioni,

individuando anche modalità per la concessione dei permessi straordinari che consentano una

sostituzione senza accedere alle graduatorie;

10. per quanto riguarda i libri di testo, vista la circolare della Segreteria di Stato, occorre fare

un risparmio di almeno un 20%.

UNIVERSITA’

E’ necessaria la riorganizzazione dell’investimento dello Stato nell’Università di San Marino. In

questo ambito si fa riferimento alla relazione allegata alla delibera sulle convenzioni dell’Università degli Studi di San Marino del 19 giugno scorso, ed in particolare la razionalizzazione della spesa per le docenze seguendo il criterio comune dei crediti formativi universitari (CFU), la determinazione del numero minimo di iscritti per l’attivazione dei corsi universitari, il divieto di accumulo di più contratti per la stessa persona, la riforma dell’università con riduzione e accorpamento dei Dipartimenti e la conseguente riduzione dei rapporti convenzionali. In tale ottica è previsto un risparmio col quale si prevede di finanziare l’espansione delle attività dell’Università, per stimolare la nascita e lo sviluppo di imprese sul territorio, con specifici programmi di ricerca nel campo delle produzioni e di formazione del personale.

TRASPORTI

1. Occorre addivenire ad una nuova gara d’appalto entro fine anno che porti ad un forte

risparmio, pari al 20% della spesa attuale, a partire dall’anno scolastico 2014-2015. Inoltre

si ritiene imprescindibile proporre una politica unica dei trasporti, sia interni, sia per i

collegamenti con le scuole del circondario sia per il sostegno alle linee internazionali fatte

da vettori privati.

2. Valutare il trasferimento al privato anche del trasporto anche attraverso una gara d’appalto

unica assieme a quella del trasporto scolastico.

INTERVENTI CON IMMEDIATI EFFETTI ECONOMICI

(in parte già concordati con le OOSS)

1. immediato intervento in relazione al personale ausiliario a contratto privatistico da

assumersi in settembre nel settore scuola, con evidenza di riduzione dell’orario e del numero di

personale richiesto;

3. taglio netto delle spese varie e per iniziative varie per tutte le Segreterie di Stato al fine di

dare un chiaro segnale alla cittadinanza di responsabilità;

4. soppressione di alcune festività con un risparmio minimo di € 90.000,00 annui nel Settore

Pubblico Allargato per ogni giorno soppresso;

5. revisione retribuzione per dipendenti non in ruolo ex art. 70 della Legge n.188/2011 e

Accordo P.A. OO.SS. . Una riduzione del 10%. comporta un risparmio di circa € 1.500.000 all’anno;

6. applicare il nuovo sistema di conteggio ferie ai turnisti. Solo nell’I.S.S. circa € 700.000,00

all’anno (stima I.S.S. su base 2008);

7. recuperare gli importi indebitamente percepiti da dirigenti e dipendenti di enti e segnalati

dalla relazione di Spending Review;

8. blocco degli straordinari, fatti salvi quelli già autorizzati, sino a formulazione di proposta di

riorganizzazione orari di lavoro (AASLP, A.A.S.S., AASFN). Nella PA ed in relazione ai Corpi di Polizia forte riduzione degli straordinari;

9. blocco di tutti i nuovi contratti e degli inserimenti sociali (anche di tipo integrativo). Tali

contratti nel 2012 (n.164 soggetti da contabilità AASLP) sono costati allo Stato € 3.400.000,00 circa esclusi i contratti privatistici relativi ad inserimenti di invalidi. (tale importo andrebbe valorizzato in apposito capitolo di bilancio piuttosto che inglobato nelle spese per il personale poiché frutto di una scelta di azione sociale dello Stato);

10. prevedere l’ingresso a pagamento in eventi e manifestazioni;

11. riduzione forfettaria sui capitoli di spesa sottostanti ad eventi, iniziative promozionali

nell’ambito dei quali non sia oggettivamente quantificabile il ritorno delle spese effettuate fermo

restando l’obbligo di rendicontazione per i soggetti che ricevono i contributi ai sensi della legge

sullo stemma e patrocinio. Perseguire la trasparenza su sito dedicato anche a fini delle

raccomandazioni GRECO. Prevedere la rendicontazione degli eventi patrocinati e finanziati da

Segreterie di Stato;

12. tagli di spesa sugli oneri per la progettazione delle opere pubbliche di un ulteriore taglio del

10% anche con effetto immediato, ottenendo così un risparmio di 21.000,00 €;

13. contributi per l’agricoltura: nel 2014 taglio del 10% sull’importo stanziato 2013, risparmio

pari a circa € 100.000.

INTERVENTI ULTERIORI

AFFITTI E IMMOBILI

1. eliminazioni delle sedi diplomatiche non necessarie;

2. bando d’asta relativo agli immobili locati per l’esercizio di una attività economica,

provvedendo con Decretazione d’urgenza, alla rimozione del vincolo convenzionale in essere.

L’asta sarà effettuata con il criterio del rialzo del prezzo. Avviare procedimenti esattoriali per i

conduttori morosi anche con procedure di recupero forzoso;

3. disdire e/o avviare procedure di rinegoziazione delle locazioni passive ed attive alle

condizioni di mercato e secondo il nuovo fabbisogno essenziale tenuto conto del piano di

accorpamento di uffici e sedi. Sulla base delle analisi scaturite nelle due Relazione dei Gruppi di

Lavoro incaricati nel 2008 e nel 2012 e dell’ulteriore ricognizione in corso di svolgimento degli spazi

ad uso degli uffici pubblici (cfr. delibera di CdS n. 24 del 4 giugno 2013), verrà effettuata una

razionalizzazione degli spazi destinati a sedi amministrative ed istituzionali che porterà anche a

valutare la disdetta di alcuni affitti passivi con particolare riferimento a quelli ad uso

magazzino/deposito;

4. ristrutturazione e riconversione di immobili di proprietà dello Stato attualmente

scarsamente utilizzati in quanto inadeguati (ad es. edificio ex-Forcellini). Per quanto concerne gli

affitti attivi di locali conferiti a privati con canoni di locazione non in linea con i prezzi di mercato, si deve dare disdetta e rinegoziare le condizioni contrattuali;

5. concentrare le sedi amministrative e tecniche;

6. affitti terreni in uso ad agricoltori o privati cittadini: si propone di rivedere le attuali tariffe

con cui vengono sottoscritti i contratti di cessione in uso annuale (privati cittadini) o quinquennale

(operatori agricoli). Tali tariffe, invariate da anni, sono significativamente al di sotto di qualsiasi

parametro di mercato. Si propone un consistente aumento di tali canoni (in particolare per i terreni

di max 600 mq in uso ai privati cittadini senza licenza di operatore agricolo), che possano generare

nuove entrate per almeno 30-50.000 euro all’anno. Tale operazione potrà essere perseguita anche

dando immediata disdetta di tutti i contratti in essere;

7. stabilire criteri per acquisire locali secondo principi di trasparenza e regole nella selezione

degli immobili al minor costo possibile;

8. vendita di immobili pubblici non strategici mediante pubblica asta, con i proventi della

quale attivare manutenzioni delle strutture dello Stato per ridurre o eliminare il ricorso ad affitti

presso terzi;

9. accesso alla locazione finanziaria piuttosto che al contratto di locazione salve esigenze

assolutamente transitorie.

BANCA CENTRALE

1. si dà mandato al Segretario di Stato per le Finanze di rinnovare la convenzione per la

remunerazione dei servizi resi per il triennio 2013 – 2015 fatto salve le seguenti condizioni:

a. riduzione dell’onere complessivo a carico della PA e degli ENTI del 30% rispetto a quello

riferito all’esercizio 2012;

b. superamento delle forme di remunerazione del Servizio di Esattoria e Tesoreria su base

forfettaria in favore di una remunerazione analitica a tariffe di mercato parametrata al

numero delle operazioni richieste;

c. rinegoziazione, con riferimento a parametri di mercato, dei tassi di rendimento delle

somme liquide depositate dallo Stato e dagli Enti presso la Banca.

2. Stabilire l’obbligo del vincolo di pareggio di bilancio a decorrere dall’esercizio 2014.

EDILIZIA SOVVENZIONATA SOCIALE E RESIDENZIALE

1. verifica (già avviata) delle condizioni economiche e sociali degli assegnatari degli alloggi di

edilizia residenziale, avvalendosi della collaborazione del Servizio di Salute Mentale, del Settore

Patrimonio della Contabilità di Stato e della Sezione Cooperative dell’Ufficio del Lavoro;

2. rinegoziazione dei contratti di locazione in essere e verifica sulla permanenza delle

condizioni di necessità, al fine dell’ eventuale disdetta degli affitti di alloggi in assegnazione

temporanea alla loro scadenza nei tempi previsti per legge;

3. qualora si debba comunque ricorrere a locazioni presso terzi, utilizzo dello strumento del

Bando di gara pubblico;

4. attuazione di interventi su posizioni con ingenti arretrati, sia con contratti in assegnazione

temporanea che a tempo indeterminato, con piani di rientro entro il 2016;

EDILIZIA SOVVENZIONATA RESIDENZIALE COOPERATIVA

Nuovo testo di legge in materia di edilizia sovvenzionata residenziale cooperativa (in fase di

elaborazione). La legge, di profonda riforma della vigente normativa, è tesa al superamento della

garanzia dello Stato sui prestiti concessi al fine di ridimensionare la consistente esposizione

finanziaria dello Stato nei confronti del sistema bancario verso i mutuatari fruitori di mutui

agevolati per l’acquisto della prima casa. L’intervento determinerà quindi da una parte una

semplificazione delle procedure, dall’altra un rilevante risparmio per lo Stato, ad oggi non

quantificabile.

INTERVENTI RELATIVI AD ENTI A PARTECIPAZIONE PUBBLICA

1. stabilire un tetto massimo delle retribuzioni degli Enti partecipati ed un tetto a rimborsi

spese ecc.

2. verificare come vengono spesi i contributi/trasferimenti con obbligo di rendicontazione

delle spese periodica impegnando i CdA nominati ed i Sindaci con eventuale riporto a Direzione

Finanza Pubblica;

3. accorpamento delle funzioni del CVB, del Consorzio San Marino 2000 e dell’Ufficio del

Turismo la cui sede deve essere ridefinita in una posizione maggiormente strategica con la

creazione di info point (nel Centro Storico di Città e presso la stazione della Funivia);

4. ridefinire la convenzione con Aeroclub limitando fortemente il contributo pubblico diretto

ed indiretto (dipendente pagato dallo Stato);

5. concordare con il Fondo Servizi Sociali interventi per accedere alle risorse dello stesso;

6. regolare il rapporto di contribuzione fra la Stato e gli Enti attraverso contratti di servizio

che definiscano tempi e costi in funzione degli obiettivi stabiliti;

BENI STRUMENTALI

Promuovere intervento legislativo che limiti le agevolazioni sull’acquisto di beni strumentali ai soli

beni strettamente congruenti l’attività dell’azienda.

COSTI ENERGETICI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Riduzione della spesa per almeno il 10% sui costi di approvvigionamento energetico e idrico dello

Stato.

REVISIONE DEI PROCEDIMENTI E PROCESSI

Semplificazione delle procedure quali quelle relative alla esazione di piccole somme (tipo

importazioni tramite posta).

RINEGOZIAZIONE CONVENZIONI

Verificare la possibilità di rinegoziare contratti relativi ai trasporti scolastici ed interni, al piano

informatico (Cis Coop), alla gestione dei Parcheggi (Sinpar in scadenza il 31/12/2014) e del

Motogp:

a) Il Gran Premio costituisce una importante voce di spesa per lo Stato. L’Accordo con DORNA

prevede che trascorso il triennio 2012-2014, l’Ecc.ma Camera e DORNA hanno facoltà di recedere

anticipatamente dal contratto a loro insindacabile giudizio e senza che ciò comporti il pagamento

di penalità e oneri economici aggiuntivi;

b) è importante valutare tutte le possibilità tecniche, normative ed economiche relative alla

rinegoziazione della Convenzione Aggiuntiva del 1994 tra la Società concessionaria Sinpar e lo

Stato, in scadenza nell’anno 2014, in logica di risparmio e di gestione razionale ed equilibrata del

settore parcheggi.

ALTRI INTERVENTI

1. Effettuare la ricognizione delle norme che nei vari settori dispongono a favore dei

contribuenti esenzioni e benefici fiscali da imposte dirette ed indirette onde compiere una

valutazione ed eliminare sacche di incongruità;

2. Recuperare imposte e tasse e multe: vanno incassate le multe a residenti italiani; bolli auto

non pagati; prevedere inequivocabilmente la riscossione di imposte su mutui e garanzie per

barche e aerei.

CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’

Qualora gli interventi sopra elencati non fossero sufficienti a raggiungere la quota di risparmi

strutturali prefissata, in subordine si potrà valutare un ‘prelievo di solidarietà’ allo scopo di lasciare inalterati i trasferimenti che vengono fatti dal bilancio dello Stato per ammortizzatori sociali attraverso un intervento straordinario sugli stipendi del Settore Pubblico Allargato e degli Enti partecipati dallo Stato, nella misura del 3% per le retribuzioni superiori a €. 1.800,00 per gli anni”.

 

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