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Alla riscoperta di Palazzo Valloni e della sua storia

da Alessandro Carli

Palazzo Valloni risale ai secoli XVII – XVIII e ha subito diversi restauri durante i secoli; il più importante dei quali a seguito di un bombardamento durante la Seconda Guerra Mondiale. Il Palazzo, di proprietà della famiglia Belluzzi ebbe nel corso dei secoli diverse e importanti destinazioni d’uso, fino ad arrivare ai giorni nostri in cui divenne sede della Biblioteca e dell’Archivio di Stato. All’interno del Palazzo è presente il piano nobile in cui i due Capitani Reggenti, massima caria dello Stato, ricevono il corpo diplomatico, consolare e gli ospiti al termine della cerimonia d’investitura che avviene tradizionalmente ogni primo aprile e ottobre. La sala ha un alto valore storico in quanto sulle pareti sono trascritti, in ordine cronologico, tutti i nomi di coloro che hanno ricoperto l’alta carica dal 1243. I primi Capitani Reggenti furono Oddone Scarito e Filippo da Sterpeto. La prima donna a ricoprire questa carica fu Sua Eccellenza Maria Lea Pedini nel semestre 1° Aprile – 1° Ottobre 1981.

LA BIBLIOTECA E L’ARCHIVIO DI STATO

La nascita della biblioteca è da attribuirsi alle acquisizioni librarie iniziate nel 1839 da parte della Famiglia Onofri, e nel 1846 di Palazzo Valloni, ove era già presente la libreria della stessa Famiglia che giaceva inutilizzata. Grazie al volere dei Capitani Reggenti s’iniziò a unire e ordinare il patrimonio librario sammarinese, in modo da renderlo disponibile ai giovani studiosi locali ed elevare le conoscenze del popolo. Nei secoli il nucleo librario aumentò grazie a numerose donazioni che contribuirono alla nascita dell’attuale Biblioteca di Stato di San Marino. Il Palazzo Valloni si trova in centro storico in Contrada Omerelli n. 13 ed è la sede della Biblioteca, dell’Archivio di Stato e della sala in cui gli Eccellentissimi Capitani Reggenti salutano le autorità al termine della cerimonia di investitura. Il Palazzo Valloni si sviluppa su 4 piani collegati da scale e un ascensore con pulsantiera in braille e rilievo ad un’altezza di massima di 134 cm con segnale di arrivo al piano acustico. Per raggiungere l’entrata è necessario superare una rampa in pietra con pendenza del 35%.

L’entrata principale, con porta a battente larga 72 cm, presenta un appendiabiti ad uso libero con passaggio più stretto di 54 cm. Al piano -1 ci sono la reception, con banco alto 73 cm, e 5 sale studio collegate tra loro da porte più strette di 65 cm, e dotate di tavoli con gambe laterali e spazio libero sottostante di 67 cm. Al piano -2 si trovano una sala per le fotocopie. Nello stesso piano, superando un gradino di 10 cm, è presente una saletta con sedute e con distributori automatici di bevande e snack.

IL LIBRO

Meno di dieci anni fa fu oggetto di un libro, “Valloni – Storia di un Palazzo”, scritto dall’architetto Leo Marino Morganti, dal professor Pier Giorgio Pasini e dalla dottoressa Valentina Rossi con il contributo fotografico di Silvano Amati Bacciardi.

“Il volume racconta di un Palazzo noto ai più, ma forse da molti poco conosciuto nelle sue molteplici particolarità storiche, architettoniche, istituzionali – raccontò il Consigliere della Fondazione San Marino, Giovanna Crescentini -. Un palazzo che è stato testimone di tanti avvenimenti del nostro Paese susseguitesi nei secoli. Un dono prezioso, quindi, che come tale doveva essere tutelato anche attraverso un’autorevole ricostruzione della sua storia”.

“Palazzo Valloni, sorto tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento, vanta un’importante storia di due Famiglie, i Belluzzi e i Valloni, quattro stili e tre epoche” sottolineò l’architetto Leo Marino Morganti.

“Questo Palazzo è uno scrigno di devozione e Arte che i sammarinesi devono custodire gelosamente perché i libri sono multipli, mentre le opere d’Arte sono uniche”, disse il professor Pasini.

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