Home Dal giornale Mulino Lab. 301, i tre formati della pasta di grano duro Senatore Cappelli biologico macinato a pietra

Mulino Lab. 301, i tre formati della pasta di grano duro Senatore Cappelli biologico macinato a pietra

da Redazione

“Se è vero, come dice Alessandro Dumas padre, che gli Inglesi non vivono che di roast-beef e di budino; gli olandesi di carne cotta in forno, di patate e di formaggio; i Tedeschi di sauer-kraut e di lardone affumicato; gl’ltaliani di maccheroni, non ci sarà da fare le meraviglie se io ritorno spesso e volentieri sopra ai medesimi, anche perché mi sono sempre piaciuti; anzi poco mancò che per essi non mi acquistassi il bel titolo di Mangia maccheroni” disse Pellegrino Artusi. Chissà se il Maestro di Forlimpopoli avrebbe cambiato la parola “maccheroni” in “maccheroncini” dopo aver visitato in prima battuta il Mulino Lab.301 e successivamente la Fiera Agricola, in programma dal 3 al 5 maggio: tra i prodotti tipici ma nuovi difatti verranno presentati (e proposti) i tre formati della pasta di grano duro Senatore Cappelli biologico macinato a pietra, le caserecce, le tagliatelle e, appunto, i maccheroncini. Cristian Lancioli e Lorenzo Canini ci accolgono al mulino, bianchi di farina. “Lavoriamo, all’anno, circa 2 mila quintali di grano – esordiscono – che ci vengono conferiti dalla Cooperativa Ammasso Prodotti Agricoli e, in parte, da terzi. I volumi di ‘macinatura’ sono abbastanza ‘stagionali’ nel senso che in estate la farina ‘va meno’ mentre in inverno i quantitativi si intensificano”.

Mentre parlano, le confezioni di pasta Senatore Cappelli sono appoggiate su un bancale. Cristian ne prende una in mano. “Si tratta di un grano molto duro che ha un contenuto molto basso di glutine rispetto alle altre farine ma mantiene comunque un contenuto proteico più alto. La pasta realizzata con il Senatore Cappelli ha la caratteristica di rimanere sempre al dente. La quantità di calorie inoltre, leggermente più bassa rispetto a quella di altri grani, aiuta a tenere sotto controllo il colesterolo”.

Gli ingredienti sono due: la semola di grano duro biologico e l’acqua. “La CAPA produce, ritira e ammassa il grano che il nostro mulino poi trasforma in semola. Successivamente la farina viene portata a pastificare” aggiunge Lorenzo. “Per arrivare al prodotto che verrà proposto e servito al punto di ristoro della Fiera Agricola abbiamo lavorato circa tre anni. Le prime ‘prove’ ci hanno dato una pasta particolarmente scura: nel tempo abbiamo imparato a conoscere meglio il Senatore Cappelli e siamo arrivati a una macinatura ottimale”.

Un prodotto, la pasta di grano duro Senatore Cappelli biologico macinato a pietra, che avrebbe incontrato anche i favori del compositore Gioacchino Rossini: com’è noto, amava la pasta così tanto che se ne faceva mandare delle intere casse da Napoli.

Nel 1859, lamentandosi con un amico per il ritardo di una di queste spedizioni, arrivò a firmarsi “Gioachino Rossini, Senza Maccheroni”.

Sipario.

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