Home Notizie del Giorno Visto per voi al teatro Galli: “Così è (se vi pare”) di Pirandello

Visto per voi al teatro Galli: “Così è (se vi pare”) di Pirandello

da Alessandro Carli

Il verbo del Nobel di Girgenti, teorizzato magistralmente da Giovanni Macchia nel saggio “Pirandello o la stanza della tortura”, è il punto di partenza della nuova indagine firmata dal regista Luca De Fusco, passata sulle assi del Teatro Galli di Rimini dal 20 al 22 marzo 2024. Una combustione “sfociata”, o meglio, “teatralizzata”, nella snella mise en scene (un’ora e 20 minuti di atto unico) di “Così è (se vi pare)”, testo meraviglioso affidato all’inossidabile Eros Pagni, 84 anni già compiuti, che regala alla platea riminese un enorme e convincente Lamberto Laudisi, alter ego – sul palco – dell’autore siciliano.

Pagni/Laudisi, un’evoluzione del dottor Hinkfuss di “Questa sera si recita a soggetto”, è, de facto, il direttore d’orchestra di questo testo assoluto che, partendo da una trama apparentemente semplice – diversi personaggi ipotizzano chi sia una donna che non vedono mai -, affronta il tema della verità soggettiva. Il pissi pissi dei personaggi in scena, uno squittire fitto fitto da cui emergono verità solipsistiche (ognuno ha verità più vere di quelle degli altri), viene scandito e ritmato da Laudisi, il vero metametronomo del dramma.

Il “taglio” del regista, come detto, è subito chiaro: la stanza della tortura qui si trasforma in un’aula di tribunale minimalista (boccascena quasi sgombro, eccezion fatta per alcuni quadri in cui i personaggi minori si siedono per vociare i propri pensieri, e una struttura a finestre posizionata nel fondale) dove, davanti a un microfono, tre personaggi raccontano la propria verità assoluta: il Signor Ponza, la Signora Frola e la moglie/figlia che appare, come una visione, solo nella chiusa quando, con un velo che le copre il volto, attraversa la platea per salire sul palco.

Se poi esista o meno questa verità (ovviamente no), poco importa: ciò che interessa al regista – che ha colto in pieno il messaggio di Pirandello (l’abbattimento della quarta parete) – è mettere lo spettatore di fronte a una sorta di “barriera sul palcoscenico” (quindi al metateatro), costringendolo a interrogarsi sul significato di quello che ha visto sul palco, ma anche sull’assenza stessa di significato. Un significato soggettivo, come è (se vi pare), questa recensione.
Sipario.

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