Home Notizie del Giorno Visto per voi a teatro: Ambra Senatore al Salone Snaporaz di Cattolica

Visto per voi a teatro: Ambra Senatore al Salone Snaporaz di Cattolica

da Redazione

Eravamo in anticipo, abbiamo chiacchierato un po’ con lo staffa tutto femminile del teatro, degli appuntamenti futuri prossimi: Sara Jane Morris il 22 marzo e Sergio Bernal il 27, appuntamenti da non mancare. È Ambra Senatore, il 14 marzo sulle assi del Salone Snaporaz di Cattolica, ad accoglierci e spiegarci cosa vedremo sul palco. Di certo non avremo nessun disturbo perché la sala è quasi vuota; ovvio non danno una fiction.

Lei, italiana, e il suo fonico Jonathan Seilman che non conosco e che si rivelerà una scoperta, vengono da Nantes dove, al Centro Coreografico Nazionale, si inventano spettacoli. L’invenzione continua quando lo si porta in tournée, non è mai finita: un ‘piatto’ di idee sempre pronto ad essere arricchito di nuovi ingredienti e variazioni sul tema. Una occasione, dice Ambra, per incontrare gli altri sia con lavori ‘finiti’ sia, come stasera, con una sorta di prova aperta all’improvvisazione.

Non immaginatevi che la performer si inventi le cose al momento (Picasso lavorava tutti i giorni…); alcuni passaggi ed alcune figure hanno passaggi dove il sincronismo tra suono gesto e spazio sono ‘esattamente precisi’. È un lavoro di lenta costruzione, una serie di serie in costruzione.

Inizia: eccola lì sul palco. Una sedia, lei seduta con eleganza maxima e uno scialle. Comincia il gioco: “Stasera non potete uscire, eventualmente valuteremo noi se potrete farlo…” Il gioco si ripete poi cambia, poi viene ripreso eccetera. Un utilizzo del brusio, del rumore di fondo come commento sonoro, con riverbero alto, le intenzioni riviste e ripercorse mi fanno tornare alla mente, un flashback improvviso, quello che i Beatles fecero dentro i loro brani del White Album con Revolution 9, una linea tratteggiata fatta di voci, accenti, gesti figure. La tratteggiatura diventa anche materiale, oggetti sul palco, brandelli di stoffa e scarpe da mettere in ordine; appunti fino al drammatico racconto di voce corpo e suono nel cuore della performance. Ambra e Jonathan, bravissimi, lavorano ad un alto livello di concentrazione che porta il sommesso ad essere forte e avvincente Verso il finale la tratteggiatura interrompe come un difetto fonico anche la voce.

Una mezzora di performance e poi uno scambio di idee parole e pensieri con il pubblico presente. La creatività è così, un giocattolo interrotto.

Teresio Massimo Troll

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