Home Notizie del Giorno Visto per voi a teatro: “Também se Matam Cavalos” di Francisco Thiago Cavalcanti

Visto per voi a teatro: “Também se Matam Cavalos” di Francisco Thiago Cavalcanti

da Alessandro Carli

I primi quindici minuti di “Também se Matam Cavalos”, la proposta scenica del coreografo Francisco Thiago Cavalcanti presentata venerdì 23 febbraio al Lavatoio di Santarcangelo all’interno del progetto In Ex(ile) Lab, potrebbe essere “visto” anche ad occhi chiusi: è un teatro “movimentato” di ascolto, di lontane evocazioni che nascono dal battere delle mani e dei piedi e che portano immediatamente al titolo dello spettacolo, ai cavalli che corrono e “zoccolano” sul terreno, in fuga da qualcosa, forse anche dalla libertà. L’idea dell’artista brasiliano è subito disvelata: materializzare, attraverso i gesti, la mattanza degli equini. E la concretizza abbattendo la quarta parete, quasi a voler invitare dentro questo rito pagano.
La scena, asettica e minima, diventa così lo sguardo nella “stanza dei bottoni”: i quattro performer sul palco, giocando sulla ripetitività e sulla ripetizione dei gesti, innescano “quadri” autonomi pieni di energia che non risultano, alla fine dei 75 minuti di atto unico, sempre “legati” o sequenziati. Tra i “momenti” visti, almeno due o tre meritano attenzione: non tanto quelli in cui i quattro si aggrovigliano a terra, si attorcigliano e si strattonano, e nemmeno l’omaggio ai Queen (e agli Oblivion) di “Bohemian Rhapsody” quanto piuttosto agli ultimi 20 minuti di spettacolo (potenzialmente “asciugabile” di almeno mezzora) quando, fisicamente stanchi e logorati dalle corse nei prati, i quattro “centauri” (metà uomo e metà cavallo) trovano un lago (ben “stilizzato” scenicamente da una vasca gonfiabile per bambini) per lavarsi ed abbeverarsi. È il momento più poetico, più delicato, con i quattro artisti nudi che, “anneriti” da un sapiente gioco di luci e controluci, giocano con l’acqua, si lavano i denti a vicenda, si bagnano la criniera e trovano, solo in quel momento, la pace.     

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