Home Dal giornale San Marino “investe” nei metalli preziosi

San Marino “investe” nei metalli preziosi

da Alessandro Carli

Nuove opportunità di investimento e crescita in un momento storico durante il quale viene seguita la strada dell’acquisto di metalli preziosi quali bene rifugio: il Congresso di Stato (l’iniziativa è stata proposta e coordinata dalla Segreteria di Stato alle Finanze e dalla Segreteria di Stato all’Industria con la collaborazione del Segretario GDC Emanuele Cangini) ha divulgato il Decreto Delegato che disciplina l’attività di commercio di metalli preziosi da investimento nella Repubblica. L’attività di commercio di metalli preziosi da investimento è riservata agli operatori economici in possesso dei requisiti previsti nel Decreto stesso e che dovranno essere iscritti nell’apposito registro degli Operatori Professionali in metalli preziosi da investimento tenuto dall’Agenzia per lo Sviluppo Economico – Camera di Commercio della Repubblica di San Marino. Il Decreto norma titolo legale e purezza, tipologia del metallo, punzonatura e identificazioni necessarie per una regolare attività economica e prevede le certificazioni necessarie per legge. Vengono normati i requisiti per esercitare il commercio di metalli preziosi da investimento e viene istituito il registro degli Operatori Professionali autorizzati.

L’attività abusivamente esercitata, l’omesso o irregolare mantenimento del registro delle operazioni saranno puniti in maniera severa. Il Decreto prevede anche controlli delle forze di polizia e collaborazione nazionale oltre che le disposizioni fiscali relative alla categoria economica.

Il commercio dell’oro e degli altri metalli preziosi da in vestimento non è esercitabile nelle modalità “a distanza”.

Il Decreto esclude dall’ambito di applicazione Banca Centrale e Poste San Marino per l’attività numismatica così come gli operatori economici che acquistano metalli preziosi da investimento per lavorazione o produzione di beni e quelli la cui attività di commercio di metalli preziosi da investimento è limitata alle monete sammarinesi rientranti in specifiche categorie a condizione che il valore complessivo delle compravendite di tali monete si mantenga costantemente al di sotto della soglia annua di euro 10.000.

I BENI RIFUGIO

Un bene rifugio è un bene che ha un valore intrinseco, “reale”, che si ritiene tenda a non perdere il suo valore, neanche a seguito di un incremento del livello generale dei prezzi. Il motivo che spinge i risparmiatori a ricercare questo genere di beni è che essi tendono a non subire svalutazione, o comunque meno del denaro liquido, e quindi il loro valore è meno intaccato durante una crisi economica o finanziaria. Come dice il nome stesso, un investimento in un bene rifugio non ha scopo speculativo, bensì di protezione da un periodo di crisi o da un periodo di forte instabilità dei prezzi. È chiaro quindi che in condizioni di incertezza dei mercati finanziari questi beni possono essere oggetto di flussi di capitali da parte di investitori che, dopo aver venduto investimenti considerati a più alto rischio, si concentrano su questi beni, fenomeno chiamato flight to quality. Instabilità e fluttuazione dei prezzi di questi beni possono verificarsi a seguito di un eccesso di domanda e bolla speculativa, rappresentando un rischio per i risparmiatori.

Esempi di beni considerati rifugio dai risparmiatori sono gli immobili, le materie prime preziose (oro, argento, palladio e platino), e gli oggetti di valore, come opere d’arte, gioielli, orologi, diamanti, alcuni modelli di automobili. Possibili beni rifugio sono anche i titoli di Stato di Paesi economicamente e finanziariamente solidi e alcune valute, soprattutto quelle meno soggette all’inflazione.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento