Home Dal giornale Bourdieu: un alto capitale sociale si traduce in un alto capitale economico

Bourdieu: un alto capitale sociale si traduce in un alto capitale economico

da Enrico Gaudenzi

L’avvento del rialzo dei tassi di interesse ha, in pochi mesi, cambiato completamente i paradigmi dell’utilizzo del debito e della valutazione degli investimenti. La liquidità torna ad essere un fattore produttivo pregiato e costoso, da utilizzare con attenzione. Una situazione macroeconomica dinamica con inflazione e tassi di interesse in crescita impongono una gestione finanziaria consapevole, monitorata e orientata al futuro. Competenze aggiornate in finanza sono sempre più strategiche per le aziende di ogni dimensione. Il tema dell’educazione finanziaria in azienda diventa oltre che come da sempre trasversale, anche imprescindibile. Tutti i paesi con una economia capitalistica sono attraversati da profondi cambiamenti che stanno incidendo a livello politico economico (pandemia, guerra, crisi energetica, inflazione e alto tasso di disoccupazione giovanile) e socio demografico (denatalità, allungamento della vita media, crescita dei grandi adulti over 65) ma anche sul rapporto con il denaro tra le generazioni e nelle generazioni (criptovalute, smaterializzazione moneta). I processi che ne derivano sono finanziarizzazione che indica la penetrazione di concezioni, strategie e dispositivi di natura finanziaria nella vita quotidiana di individui e famiglie e nella gestione delle risorse che questi hanno a disposizione oltre che il processo di sgretolamento di un vecchio sistema di welfare nazionale che caratterizzava le pensioni, l’assistenza sanitaria, la previdenza, e che ora enfatizza la responsabilità di ognuno di costruire la sua pensione, difendere la sua salute, in risposta ad uno shock finanziario. Anche l’azienda si colloca come attore di scelte fondamentali per il futuro e il manager come centrale per dare la giusta direzione. Diventa fondamentale ad esempio l’analisi degli investimenti e dello studio di come questi inneschino maggiore o minore elasticità di cassa.  L’ammortamento porta a una ritenzione di liquidità.

L’azienda rinnova i propri beni e contemporaneamente si autofinanzia. Un vettore che “guarda” agli asset può essere quello che molti analisti chiamano “margine di struttura secondario” che indica il rapporto tra capitali permanenti e immobilizzazioni di ogni tipo (ad es. capitale proprio sommato al fondo TFR sommato ai debiti di medio lungo al numeratore e immobilizzazioni al netto dei fondi al denominatore) che ci permette di indagare nel tempo quanto le fonti messe a disposizione nel lungo termine dall’azienda e dai soci siano sufficienti a coprire gli impegni durevoli dell’azienda e quindi se si traducono in un “alto capitale economico”.

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