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Fitch: “Il manifatturiero è una fonte chiave di crescita”

da Alessandro Carli

Dietro la conferma del Long-Term Foreign Currency Issuer Default Rating (IDR) di San Marino a ‘BB’ con Outlook Stabile da parte di Fitch Ratings c’è un dato che spicca. L’agenzia, nel report, scrive di “sorprese sulla crescita economica al rialzo” che è passata dal 5% all’8,3% per il 2021 e al 4,0% (dal 3,0%) per il 2022 rispetto all’ultima revisione. Il settore manifatturiero orientato all’esportazione è stato una fonte chiave di crescita, mentre gli arrivi di turisti hanno superato i livelli del 2019 nel 2022”.

ANIS: “SETTORE TRAINANTE AVANTI CON LE RIFORME”

“Dopo il Fondo Monetario Internazionale, anche l’agenzia Fitch conferma la crescita del sistema economico sostenuta e trainata dal settore manifatturiero. Le aziende industriali, che ci onoriamo di rappresentare”, commentano con soddisfazione dall’Associazione, “hanno dimostrato tutta la loro forza e resilienza nonostante le difficoltà determinate dalla pandemia prima e dalle crisi conseguenti dai lockdown globali e dal conflitto in Ucraina successivamente, intercettando molto bene le occasioni di ripresa pervenute dai mercati internazionali. Gli stessi mercati”, avvertono gli Industriali sammarinesi, “su cui si costruisce oggi il loro futuro e dove la competizione è altissima. Proprio per questo occorre velocizzare quel processo di riforma del nostro sistema, per permettere alle aziende di operare al meglio e alle stesse condizioni dei propri competitor”. Il riferimento è chiaramente all’urgenza più attuale, ovvero gli energetici: “Oltre ad un calmieramento delle tariffe, su cui attendiamo in queste ore una decisione del Governo, sollecitiamo da tempo un piano strategico nazionale per l’energia che dia al sistema maggiori garanzie rispetto all’attuale dipendenza dall’esterno. Ci stiamo confrontando anche con il gruppo di lavoro incaricato dal Governo, al quale abbiamo suggerito diversi interventi, tra i quali gli esperti individueranno quelli più opportuni per il nostro Paese nel medio e lungo periodo, al fine di raggiungere un adeguato livello di autonomia. Ma soluzioni efficaci vanno trovate anche nel breve periodo: per questo sosteniamo che si debba velocemente sbloccare l’annosa questione della cogenerazione industriale, che limita fortemente le aziende manifatturiere di San Marino rispetto a quelle italiane ed europee. Nello stesso momento occorre attuare un piano per spingere il fotovoltaico verso una capacità di produzione ottimale e sicuramente si possono avviare interventi importanti anche nel settore idrico e soprattutto quello dei rifiuti”. L’altra dinamica, come accennato, è quella delle riforme: “L’economia reale, di cui l’industria manifatturiera è un pilastro, non necessita di finanziamenti pubblici, agevolazioni o contributi, bensì di essere libera di lavorare e sviluppare, di poter crescere facendo investimenti sia tecnologici che in competenze, quindi anche nell’ambito delle assunzioni di nuovo personale. A tal proposito”, aggiungono gli Industriali, “come associazione datoriale siamo responsabilmente consapevoli del valore che hanno queste persone nelle nostre aziende ed è per quello che stiamo portando avanti con convinzione tutti i rinnovi contrattuali che ci competono: abbiamo già siglato il nuovo Testo unico del contratto Industria e a breve partiranno i referendum dei lavoratori, allo stesso modo l’abbiamo fatto per le Assicurazioni e per l’Edilizia, tutti con i relativi aumenti. Nel frattempo sta proseguendo la trattativa anche per il settore Servizi, al cui tavolo sono in discussione due proposte per rinnovare un contratto scaduto da diversi anni. Anche questa attività, per quanto sia naturale per un’associazione di categoria, è svolta con senso di responsabilità anche nei confronti di tutte le aziende e dei loro collaboratori nei vari settori, a riprova del ruolo trainante che ha l’industria e con essa anche la nostra Associazione che la rappresenta”.

LA RELAZIONE UFFICIALE DELL’AGENZIA DI RATING

Punti di forza strutturali e vulnerabilità finanziarie: il rating “BB” di San Marino è supportato da livelli di reddito elevati, con un PIL pro capite più vicino alla media “AAA” che alla mediana “BB”, un settore delle esportazioni resiliente e un’ampia posizione creditoria esterna netta, nonché un sistema politico stabile. Il rating è appesantito da un elevato onere del debito e da una scarsa qualità degli attivi nel grande settore bancario. Anche le dimensioni molto ridotte dell’economia, la limitata capacità amministrativa che si riflette nei problemi di qualità dei dati e il basso potenziale di crescita sono punti deboli fondamentali.

Grandi esigenze di rifinanziamento nel 2024: San Marino dovrà rifinanziare i suoi unici eurobond (340 milioni di euro, pari al 21,6% del PIL) nel 2024, date le limitate riserve di liquidità e lo scarso sviluppo del mercato obbligazionario interno. Fitch si aspetta che ciò venga raggiunto, sebbene vi sia una certa incertezza sui termini data la stretta monetaria globale e il breve record di accesso al mercato (e solo con una scadenza di tre anni). Tuttavia, la situazione del mercato è migliorata per gli emittenti non investment grade dalla nostra ultima revisione nel settembre 2022 e il rapporto interessi passivi/ricavi della Repubblica è molto inferiore alla mediana dei pari (3,7% rispetto al 9,2% nel 2022). Ciò lascia un margine fiscale per accettare un tasso cedolare più elevato per una scadenza più lunga.

Progressi della riforma fiscale: alla fine dello scorso anno, il parlamento di San Marino ha approvato una riforma delle pensioni che dovrebbe contribuire ad alleviare le pressioni fiscali dovute all’invecchiamento della popolazione. I disavanzi nel sistema di sicurezza sociale sono aumentati a causa degli alti tassi di sostituzione, dell’invecchiamento della popolazione e delle basse barriere al pensionamento anticipato. La riforma prevede un aumento graduale delle aliquote contributive e delle quote pensionistiche, che contribuirà a preservare le attività dei fondi pensione (con 418 milioni di Euro alla fine del 2022 (27% del Prodotto Interno Lordo) sono un’importante fonte di depositi bancari), ma rimane insufficiente per evitare l’esaurimento del fondo a lungo termine. Le autorità mirano inoltre ad approvare una riforma dell’imposta sul reddito durante il primo semestre 2023, incentrata sull’eliminazione delle detrazioni fiscali sul reddito, che potrebbe tradursi in ulteriori 20 milioni di euro all’anno. A medio termine, le autorità mirano anche all’attuazione di un sistema IVA più efficiente per sostituire il complesso quadro fiscale sulle importazioni a fase unica.

Implicazioni limitate della crisi energetica: gli accordi di copertura energetica e una certa trasmissione dei maggiori costi energetici alle famiglie e alle imprese hanno limitato l’impatto fiscale negativo della crisi energetica. “Sebbene la perdita della società di servizi pubblici sia superiore a quanto previsto in precedenza – sottolinea il report di Fitch del 10 febbraio 2023 -, stimiamo che sarà gestibile a circa 7,5 milioni di euro (0,5% del PIL) nel 2022 e le nostre proiezioni presumono che la società di servizi pubblici tornerà a essere redditizia quest’anno”. A differenza di altri paesi europei, il governo del Monte Titano “attualmente non prevede alcun sostegno fiscale su larga scala per compensare le famiglie e le imprese per tassi di inflazione più elevati”. La traiettoria del debito di San Marino è migliorata “rispetto alla nostra ultima revisione e prevediamo che il debito pubblico scenderà al di sotto del 70% del PIL entro la fine del 2024 (in calo dall’82,1% alla fine del 2021). Ciò riflette un miglioramento del saldo di bilancio e un PIL nominale più elevato, ma anche correzioni retroattive delle autorità alle cifre del debito ufficiale dal 2014 al 2020 di circa il 6%, a causa della riclassificazione delle passività precedentemente conteggiate due volte”. Mentre il rapporto debito pubblico della Repubblica supera significativamente la mediana prevista “BB” del 55,1% del PIL, due obbligazioni perpetue rappresentano quasi il 40% del debito pubblico totale, entrambe con tassi di interesse molto favorevoli (1,75% e 0,1%) e non creano ulteriori rischi di rifinanziamento per il governo. Il completamento di un esercizio di attività e passività, si legge, “ha contribuito a rafforzare i depositi delle amministrazioni centrali al 5,5% del PIL nel 2022 dal 3,1% nel 2020”. Nello scenario di base infine, “le pressioni inflazionistiche si attenueranno gradualmente al 4,8% nel 2023 e al 3,0% nel 2024” rimarca il documento firmato da Fitch.

Il Segretario di Stato per le Finanze Marco Gatti del report si dice pienamente soddisfatto: “Ero consapevole fin dall’inizio del mio mandato che il lavoro per recuperare la credibilità del nostro sistema economico-finanziario, soprattutto verso gli interlocutori esterni, non sarebbe stato facile. Ero a conoscenza dei dati e della percezione che altri soggetti esterni avevano di noi. Oggi Fitch ci dice che la via da percorrere è impegnativa ma siamo sulla strada giusta, quindi ogni piccolo ma importante segnale di recupero va segnalato soprattutto in presenza di un contesto internazionale segnato dall’incertezza. Colgo favorevolmente questo report di Fitch in quanto avrà un impatto positivo sul piano esterno oltre a rap-presentare uno stimolo per continuare nell’azione intrapresa nell’attuazione degli impegni contenuti nel programma di governo”.

Fabio Righi (Segretario di Stato per l’Industria): “Sono soddisfatto del fatto che le politiche e gli interventi portati avanti dalla Segreteria incentrati come sempre detto tanto sul fronte interno quanto su quello internazionale con l’obiettivo di creare percorsi di crescita strutturati stiano portando i propri importanti frutti. Da tempo, nonostante le difficoltà, riferisco di numeri estremamente positivi basti pensare che il volume dell’export dal 2019 ad oggi è cresciuto di oltre 1 miliardo di euro ed è sempre una piacevole dose di sorpresa quando sono gli organismi internazionali e le agenzie di rating a certificarlo. Il comunicato di Fitch offre numerosi spunti positivi dei quali tenere conto e traccia una strada sulla quale sono certo che si possa proseguire per migliorare ulteriormente i dati economici del Paese. Il 2023 dovrà comunque essere l’anno della svolta: già pronta la riforma della norma sulle attività produttive e fondamentale avviate e realizzare entro i primi 5 il percorso di digitalizzazione”.

Federico Pedini Amati (Segretario di Stato per il Turismo): “Il riconoscimento da parte di Fitch dei risultati ottenuti nel settore del turismo segue quello da parte del FMI che già nel 2022 aveva definito ‘trainante’ il comparto. La Segreteria di Stato lavora con impegno per lo sviluppo del settore turistico, per l’incremento del numero dei visitatori e per la crescita economica dei settori commerciale e della ricettività. I risultati ottenuti e certificati da Fitch e dal FMI assumono maggior valore se valutati tenendo in considerazione le difficoltà che hanno minato il settore del turismo negli ultimi anni, la pandemia prima e il conflitto russo-ucraino oggi, gravi eventi globali che limitano la mobilità dei viaggiatori e costringono enti e istituzioni a rivedere continuamente i progetti di crescita. È gratificante sapere che la certificazione della bontà del lavoro portato avanti arriva dalle ispezioni degli organismi internazionali. Prima il FMI e oggi Fitch, non solo ci parlano di un settore del turismo in salute ma lo definiscono addirittura trainante per l’economia sammarinese. La Segreteria di Stato continuerà nei propri progetti con l’obiettivo di migliorare ancora i dati economici legati al settore turistico attraverso iniziative sostenibili ed efficaci con una sfida su tutte, quella di portare in Repubblica investimenti nel settore della ricettività di alto livello”.

LA MAGGIORANZA SODDISFATTA, RILANCIA SULLE ALTRE SFIDE: IGR, DEBITO, SANITÀ E ACCORDO UE

Grande soddisfazione anche nella maggioranza che sostiene il Governo, che “prende atto del giudizio di affidabilità espresso dall’Agenzia di Rating Fitch che ha valutato lo stato di salute del nostro sistema economico-finanziario e che ha confermato il precedente Rating BB e il mantenimento di una prospettiva stabile. Un risultato atteso ma non scontato”, scrivono congiuntamente in una nota Partito Democratico Cristiano Sammarinese, Movimento Civico Rete, Noi per la Repubblica, Domani Motus Liberi e Denise Bronzetti del Gruppo Misto di Maggioranza, “e soprattutto necessario, visti anche gli impegni che il Governo dovrà affrontare nei prossimi mesi, in particolare il rifinanziamento del prestito internazionale, la riforma dell’IGR e l’attuazione della legge sulla cartolarizzazione. Un giudizio in linea con quello precedentemente espresso dal FMI durante l’ultima visita che ribadiva la ritrovata credibilità del nostro sistema economico-finanziario nei confronti dei mercati internazionali. La Maggioranza invita il Governo a continuare il lavoro che si sta portando avanti per rendere ancor più sostenibile lo sviluppo economico del Paese, migliorare l’operatività delle nostre imprese e favorire l’interscambio nel mercato Europeo, incrementare i livelli di attrattività turistica, rendendo San Marino una meta ancor più desiderata per i visitatori provenienti da tutte le parti del mondo. Un’agenda concreta e fitta di riforme e progetti da realizzare prima della scadenza della legislatura, rilanciata nel vertice di maggioranza del mese scorso, che mette in evidenza alcuni dei principali obiettivi: la definizione dell’Accordo di Associazione con l’UE per il futuro economico e sociale del Paese, l’attuazione di un piano di emergenza per una maggiore autonomia energetica, il rifinanziamento del debito, la riforma IGR, gli investimenti per le infrastrutture nel settore turistico e non solo, la piena sostenibilità e una migliore efficienza ed ottimizzazione del nostro sistema sanitario e sociale. La Maggioranza”, chiosa la nota congiunta, “per questo importante lavoro intende ribadire il proprio sostegno all’attività che l’esecutivo dovrà svolgere nei prossimi mesi, un lavoro complesso e delicato per l’attuazione del programma di Governo al fine di rendere il nostro Paese ancor più virtuoso e affidabile.”

REPUBBLICA FUTURA: “CON QUESTO GOVERNO IL RATING È PEGGIORATO. NON C’È DA ESULTARE”

“Sembra quasi che San Marino sia tornato ad essere un Paese con un rating AAA, e invece, cari sammarinesi, Fitch non ha fatto altro che confermare il nostro misero rating: BB, con outlook stabile (quindi indicante che non ci sono prospettive a breve termine di miglioramento)”, commenta Repubblica Futura, ribadendo che “non c’è niente per cui esultare”. “Ricordiamo, altresì che, da quando questo Esecutivo si è insediato, il rating è soltanto sceso: avevano ereditato dal governo di adesso.sm un rating BBB- (ancora investment grade, quindi molto più credibile per gli investitori) e lo hanno portato giù di 2 livelli all’attuale BB”. Detto questo, “l’economia sammarinese è solida, lo sappiamo bene. La nostra fortuna è che è diversificata, con un settore produttivo estremamente presente e competitivo che, grazie all’altissimo livello di investimenti posti in essere nel triennio 2017-2019 (dati certificati nei report di ANIS), è riuscito ad aggredire in maniera molto forte la ripresa post-Covid segnando performance di altissimo livello. In questo, non ci sono grandi meriti da parte dell’attuale Segreteria di Stato, che non ha messo in campo praticamente nessun intervento di sostegno agli investimenti, che infatti si sono estremamente ridimensionati (anche per l’incertezza del mercato internazionale), e di questo pagheremo le conseguenze nei prossimi anni”, perché “quello che succede in un certo periodo storico dipende dalle scelte fatte diversi anni prima; e se oggi stiamo vedendo gli effetti delle scelte di 3-5 anni fa, fra altrettanti anni vedremo purtroppo gli effetti del buio di questo Governo”. Inoltre “Fitch ha ricordato i grandi rischi dell’alto debito che ha il nostro Paese (specie ora che si dovrà procedere alla sua rinegoziazione che, ci ricorda Fitch, avverrà verosimilmente a tassi molto più alti) e derivanti dall’altissima presenza di Npl nel sistema (tema non ancora risolto nonostante i miracoli annunciati dal Governo ad ogni dichiarazione), con un sistema bancario che sta generando utili solo per effetto del momentaneo aumento dei tassi di interesse”. “Fitch ci ha anche ricordato l’insufficienza della riforma delle pensioni a lungo termine, mentre sui temi fiscali siamo ancora alle speranze” e “ci ha anche fatto presente che il Governo non ha intenzione di aiutare famiglie e imprese per far fronte al caro vita”.

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