Home Dal giornale Accordo UE: si discute di appalti, lavoro e finanza

Accordo UE: si discute di appalti, lavoro e finanza

da Daniele Bartolucci

Doppio round di incontri nell’ambito della trattativa per l’Accordo di Associazione all’Unione Europea. Il primo, svoltosi nel Principato di Monaco, dal 5 al 6 dicembre, riguardava la riunione tripartita di coordinamento fra le delegazioni di Andorra, Monaco e San Marino in vista delle prossime sessioni del negoziato; il secondo invece, il 12 dicembre, è stato l’ultimo confronto del 2022 con l’Unione Europea, a cui come già previsto in agenda, ne seguiranno altri già a partire da gennaio. Anche perché, come hanno ribadito da Bruxelles, è ferma l’intenzione di concludere la trattativa nel corso del 2023 e addivenire quindi all’atteso Accordo per avviarlo alle rispettive procedure di ratifica dei vari Paesi.

SUL TAVOLO ALCUNI DEI TEMI PIÙ SENSIBILI

L’incontro del 12 dicembre è stato certamente quello più tecnico e non solo perché il confronto che si è svolto nella sala Sicco Mansholt di Palazzo Charlemagne a Bruxelles, era anche l’ultima sessione dell’anno, ma perché era l’ennesimo bilaterale relativo al negoziato tra la Repubblica di San Marino e l’Unione europea per addivenire a un Accordo di associazione. “A partire dallo scorso ottobre”, ricordano infatti dalla Segreteria agli Esteri, “il percorso ha visto una sensibile accelerazione verso la firma dell’Accordo, con una media di un incontro al mese”. E anche questa sessione negoziale “ha consentito di affrontare, a livello bilaterale, tre importanti temi, politicamente rilevanti per entrambe le parti, quali: Appalti pubblici, Libertà di circolazione dei lavoratori – Sicurezza sul lavoro ed Energia”.

In particolare, “il dibattito ha permesso di compiere significativi passi in avanti su tutti gli allegati ed arrivare a delineare soluzioni condivise per un recepimento della normativa UE inerente alle suddette tematiche che tenga conto delle particolarità del contesto sammarinese”. Il ragionamento ruota attorno, si è detto, ad un sistema di quote, simile a quello già adottato da altri piccoli Paesi in Europa.  “Le parti”, commentano dalla Segreteria di Stato, “si sono dimostrate decise a proseguire la discussione definendo gli allegati da trattare nelle sessioni negoziali previste per il prossimo anno, impegnandosi a fornire reciprocamente le informazioni tecniche necessarie a un sempre più proficuo dialogo. Al termine della seduta negoziale, entrambe le delegazioni hanno espresso soddisfazione per i colloqui avvenuti, traendo da ciò sensazioni positive affinché il dialogo possa proseguire con lo slancio auspicato”.

Il 13 dicembre, invece, la sessione negoziale è proseguita da remoto con una riunione in formato multilaterale, alla presenza delle quattro delegazioni (UE, Andorra, Monaco e San Marino). “L’incontro”, prosegue la nota, “ha rappresentato l’occasione di fornire una prima presentazione, da parte degli esperti della Commissione europea, della posizione negoziale dell’UE in materia di servizi finanziari, uno dei temi politicamente più rilevanti per tutte le parti. Gli esperti della Commissione hanno illustrato gli aspetti che una soluzione, da raggiungere in maniera condivisa, dovrà necessariamente soddisfare”.

Altro punto di valore, per San Marino, è la conferma che il Vice presidente della Commissione Europea per le relazioni interistituzionali e le prospettive strategiche, Maroš Šefčovič, si recherà in visita in Repubblica il prossimo gennaio.

IL COORDINAMENTO CON MONACO E ANDORRA

La delegazione sammarinese che ha preso parte ai lavori di Monaco era guidata dal Capo negoziatore e Capo Missione presso l’Unione europea, Antonella Benedettini, comprendeva l’Ambasciatore della Repubblica di San Marino presso il Principato di Monaco, Giovanni Luca Ghiotti, e il Direttore degli Affari Europei, Luca Brandi. “L’incontro”, spiega una nota della Segreteria agli Esteri, “ha rappresentato anche un’occasione di scambio sull’attualità politica e sugli argomenti di interesse comune”.

Al centro del confronto, “le principali tematiche del negoziato in corso e gli aspetti maggiormente sensibili”, su cui i vari delegati hanno “presentando le rispettive posizioni, al fine di identificare similitudini e differenze nei rispettivi approcci negoziali e pervenire, laddove possibile, a posizioni comuni”.

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