Home Notizie del Giorno Visto per voi a teatro “Zampighi” di Galeata: “Dizionario Balasso”

Visto per voi a teatro “Zampighi” di Galeata: “Dizionario Balasso”

da Alessandro Carli

C’è qualcosa di nuovo, anzi d’antico nel monologo “Dizionario Balasso”, passato sulle assi del teatro Carlo Zampighi di Galeata il 10 dicembre: la parola “mezzanotte”, anche se il pubblico – serata sold out, che bellezza – questo vocabolo l’ha solo avvertito e non sentito recitare dall’ottimo attore di Rovigo.  

Era già passata l’ora di Cenerentola quando Natalino Balasso, dopo oltre due ore e mezza senza intervallo, ha salutato il pubblico “perché altrimenti il ristorante chiudeva”: come a dire, ne avrei ancora (e l’impressione è che sarebbe potuto andare avanti ancora un’ora almeno) ma la pancia chiama. Pancia – quella degli spettatori – messa a “ferro e fuoco” (di risate) dalle sue battute, in parte improvvisate, in parte legate a un canovaccio, in parte recitate secondo copione.

Mezzanotte: da quanti anni uno spettacolo non superava le due lancette dell’orologio sovrapposte in verticale? Una “mezzanotte”, quella in sua compagnia, arrivata quasi per caso: lo capisci solo quando guardi il polso, e con stupore ti rendi conto che il tempo è volato. Perché “Dizionario Balasso” ti fa mettere le ali (l’unica opzione per seguire i suoi voli pindarici tra le parole): si parte con un po’ di “imprò” e con un avvertimento: “I miei spettacoli sono 45 minuti di premesse e 15 di spettacolo” (in realtà capisci che è non è vero solo alla fine, dopo 150 minuti e più). L’attacco è un “attacco” alla presentazione della stagione teatrale ideata da Giancarlo Dini, direttore artistico di Dire Fare che prima del “buio in sala” ha snocciolato i titoli degli spettacoli: piovono risate e applausi. La rottura della quarta parete – quindi quello schermo teorico e immaginato che separa il palco dalla platea – dà a Balasso e al pubblico la sensazione di contatto, di osmosi. E così è stato, sino oltre la mezzanotte: dai giochi sulla “zeta romagnola” (la parola “razzismo”, per chi non è romagnolo, è tutta sulla pronuncia delle doppie) al doppio significato del termine “patacca” (maschile e femminile). Non mancano, tra i 250 lemmi del vocabolario, frecciatine alla politica, alla filosofia, al virus. Frecciatine che oscillano tra una recitazione “in veneto” e una più italiana: frecciatine che divertono e fanno ridere anche questo “Robin Hood” di Rovigo e con lui, ovviamente, il pubblico.

“Dizionario Balasso” è un ottimo lavoro perché Natalino Balasso è un ottimo attore. Ottimo anche nel riequilibrare lo spettacolo: dopo tante risate, nella chiusa recita, con una forza poderosa, una poesia densa, da brividi, quasi a voler lasciare “in sospeso” tutto quello che ha fatto divertire il pubblico. Perché dietro la maschera della commedia dell’arte, dietro alcune maschere della commedia, quelle cioè fanno ridere, spesso si nasconde il suo opposto. È il retrogusto del palco, ma anche della vita.

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