La politica estera, con la rivolta delle donne in Iran, la riforma delle pensioni e ancora, le preoccupazioni del caro energia sono tra i temi al centro del dibattito in comma comunicazioni con cui si è aperto il Consiglio Grande e Generale. Due sono gli ordini del giorno depositati: uno condiviso da tutti i gruppi riguarda la protesta iraniana e la condanna della repressione messa in atto dal governo iraniano. Il testo deriva dalla presentazione di due Odg distinti, uno di cui ha dato lettura il consigliere Sara Conti di Rf in apertura della seduta, e uno presentato da Michela Pelliccioni, Dml, per la maggioranza.
I gruppi infine si accordano su un testo condiviso che viene letto in Aula dal consigliere Mirco Dolcini, Dml, che tra l’altro “Dà mandato alla segreteria di Stato per gli Affari Esteri affinché agisca adottando ogni sforzo e ogni azione possibile in tutte le sedi internazionali per esprimere una posizione di ferma condanna per il mancato rispetto dei diritti umani e di ogni violazione della libertà individuale, per proteggere le donne iraniane, per porre temine alla repressione in corso e per sostenere ogni azione intrapresa dall’Alto commissariato delle Nazioni unite volta ad indagare in modo tempestivo e imparziale la tragica morte di Mahsa Amin e le accuse di maltrattamenti e torture”.
Il secondo Ordine del giorno è presentato da Libera e chiede in sostanza di rinviare la convocazione della Commissione 4^- non ancora ufficiale- in cui si dovrebbe esaminare il testo della riforma previdenziale presentata in prima lettura nella precedente sessione consiliare. Il rinvio viene chiesto “per garantire a tutti i gruppi consiliari di approfondire il testo del progetto di legge”, si chiede inoltre di fornire a tutti i gruppi consiliari “i dati riguardanti gli impatti che la legge di riforma avrà sul fondo pensioni e sul bilancio dello Stato” e che gli emendanti del governo siano fatti conoscere ai commissari anticipatamente.
Il comma comunicazioni si sospende a fine seduta, gli Odg verranno messi al voto alla fine della sessione consiliare.
SMNA