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Editoriale: debito, ora la vera sfida è il rollover

da Daniele Bartolucci

Il 2022 rischiava di essere l’anno dell’indebitamento ulteriore, ma la ripresa economica trainata dall’industria ha finora evitato al Governo di emettere tutti i nuovi titoli previsti nella Legge di Bilancio. Anzi, ci sono ora i presupposti perché si arrivi alla fine dell’anno senza emetterne più, dopo i 50 “interni” di qualche mese fa. Problema debito risolto, dunque? Purtroppo no. I conti pubblici in regola sono uno degli obiettivi, così come recuperare la sostenibilità del sistema previdenziale (leggasi riforma), ma resta comunque da ripagare quanto emesso negli anni precedenti e la scadenza si avvicina. Quel 2024 era ed è il punto d’arrivo di tanti piani e progetti di riforma, del resto e quello che San Marino farà in questi mesi determinerà il suo futuro. Tecnicamente e politicamente non è mai stato un obiettivo “chiudere i conti”, ovvero ripagare tutto il debito, bensì c’era e c’è la volontà di rendere quel debito sostenibile. Questo significa avere le risorse per gestirne le rate di interessi e la forza per andare di volta in volta sui mercati per rifinanziare quel debito, puntando ad uno sconto sui tassi di interesse futuri. Di fatto, il classico rollover del debito. Una cosa nuova per San Marino, certamente, ma abbastanza normale nel mondo.

Per questo, però, il rating diventa importante e la decisione di Fitch di abbassare quello dello Stato un poco preoccupa tutti. Ma è anche uno stimolo a far sì che quando si dovrà andare davvero sui mercati, l’anno prossimo, si abbia la necessaria forza e reputazione per piazzare i titoli di debito a tassi vantaggiosi. E l’unica strada, a questo punto è quella dello sviluppo.

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