Home Notizie del Giorno Energia, Cingolani a Radio 24: “Importo decreto aiuti ancora non definito”

Energia, Cingolani a Radio 24: “Importo decreto aiuti ancora non definito”

da Alessandro Carli

L’importo dell’intervento previsto dal prossimo decreto per gli aiuti contro il caro energia “non lo so, perché il ministero dell’Economia sta facendo le ultime valutazioni. Le indiscrezioni, che parlano di un minimo di 6 e un massimo di 12 sono vicine alla realtà”. Lo ha detto il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani a 24 Mattino su da Radio 24 (foto: Radio 24 Il Sole 24 Ore).  

“MISURA PER GAS A PREZZO CONTROLLATO AD AZIENDE”

“Il Governo sta lavorando a un provvedimento per dare una certa quantità di gas a prezzo controllato alle aziende che stanno soffrendo”. Lo ha detto il ministro per la transizione Ecologica Roberto Cingolani a 24 Mattino su Radio 24 spiegando che il provvedimento dovrebbe arrivare la settimana prossima. “Gli operatori che mettono questo gas a disposizione – ha detto a Radio 24- non sono delle onlus, sono aziende quotate in Borsa, non gli si può chiedere di regalare allo Stato il gas da dare a prezzo scontato, ci sono degli investitori a cui devono spiegare l’operazione”. Cingolani ha l’ipotesi in campo per risolvere questo problema. “Stiamo contestualmente pensando – ha aggiunto il ministro – di consentire l’estrazione di una quantità piccola ma significativa di gas, quattro o cinque miliardi di metri cubi sui giacimenti esistenti senza contare l’alto Adriatico che è critico per tanti motivi per aumentare l’autonomia italiana ed acconsentire agli operatori di compensare questo sforzo che farebbero per dare alle nostre aziende gas a prezzo scontato”. Il ministro ha poi spiegato che servirà il voto del parlamento. “Io voglio portare questa cosa la settimana prossima – ha aggiunto a Radio 24 – Dopodiché deve essere votata in Parlamento. Spero che venga votata positivamente perché è l’unica cosa che possiamo fare per alleviare le sofferenze delle aziende. Se qualcuno vota contro poi lo dovrà spiegare alle aziende”. 

“ENERGIA: GIÀ CHIAMATI ESPERTI PER PRICE CAP”

L’Europa si muove velocemente per l’introduzione del price cap sul gas: “già ieri c’è stata la chiamata per un primo gruppo di esperti, tra cui un italiano”, ha detto il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani intervistato a 24 Mattino su Radio 24. Cingolani ha spiegato che è stato dato il mandato “per settembre” a studiare il price cap e che “nell’arco di due settimane” ci saranno le prime indicazioni. “Per la decisione – ha spiegato a Radio 24 – non serve l’unanimità, si va a maggioranza qualificata”. 

“È BASTATO PARLARE PRICE CAP PER CROLLO PREZZO”

“E’ bastato parlare di price cap, di tetto al prezzo del gas e il prezzo gas e il prezzo è caduto. Putin diceva una parola e saliva, non è credibile, è troppo volatile”. Lo ha detto il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani a 24 Mattino su Radio 24 parlando di un mercato di riferimento per il gas “folle” con “dei prezzi che non riflettono la realtà”. “Mettiamo in ginocchio le imprese europee e i cittadini – ha proseguito a Radio 24 – perché c’è un mercato che dà dei costi del gas che non hanno senso”. Nella risoluzione finale in Europa – ha spiegato – “i 27 hanno dato mandato di far una proposta sul price cap entro settembre. Se questo è un insuccesso qualcuno mi spieghi cosa sia il successo”.  

“GAS: STOCCAGGI ALL’84-85%, IN LEGGERO ANTICIPO”

Gli stoccaggi sono “in questo momento tra l’84 e l’85 per cento. Dobbiamo arrivare al 90 per ottobre. Siamo anche in leggero anticipo”. Lo ha detto il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani intervistato a 24 Mattino su Radio 24.  

“ENERGIA: POCO RISPARMIO A MANTENERE L’ORA LEGALE”

“Il mantenimento dell’ora legale e una maggiore applicazione dello smart working darebbero poco vantaggio dal punto di vista del risparmio energetico”. Lo ha spiegato il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani parlando a 24 Mattino su Radio 24 facendo però capire che i due temi sono stati valutati. “Sul mantenere l’ora legale abbiamo degli studi – ha risposto il ministro ad una specifica domanda – Se ne è parlato anche alcuni mesi fa. Quell’ora che si guadagna la sera la si perde la mattina. Il vantaggio medio non è altissimo. E se non lo si fa unitariamente con gli altri Paesi, poi, ci sono problemi non da poco per il cambio al confine. Non è particolarmente utile per il risparmio ma se ci dovesse essere un inasprimento del problema lo considereremo”. Il ministro ha aggiunto a Radio 24 che in tema di risparmio “si è parlato anche di smart working: ma un 30 per cento di persone in ufficio rimangono sempre e il rapporto costo beneficio non è così immediato”.  

“ENERGIA: DUBBI SU OBBLIGO DI UN ELETTRODOMESTICO ALLA VOLTA”

Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani
, nutre “qualche dubbio” sulla possibilità che si obblighi i cittadini a usare un elettrodomestico alla volta. “Non se ne è parlato – ha detto in una intervista a 24 Mattino su Radio 24 – a livello della ministeriale. C’è una ridda di voci e indiscrezioni su quello che la Commissione sta elaborando. Dal punto di vista tecnico nutro qualche dubbio. Non tutti i cittadini europei hanno il contatore elettronico in casa. Mi sembra difficile da attuare. Che ci sia una forma moral suasion per usare le fasce orarie corrette ed avere di avere una giusta sequenza di dispositivi elettrici in casa lo trovo ragionevole ma i cittadini lo fanno già automaticamente per risparmiar dati i costi folli”. Secondo Cingolani è difficile che arrivi una misura di questo tipo ma le proposte arriveranno a breve. Cingolani a proposito della possibilità di ridurre di un grado il riscaldamento ha detto che non ci saranno controlli per i singoli cittadini perché c’è un problema di privacy ed è “molto difficile entrare nelle caldaie e nelle docce dei cittadini”. A livello di Commissione “c’è un taglio volontario del 15% del consumo e uno obbligatorio con criteri più stringenti che per l’Italia è del 7%, tre miliardi e mezzo di metri cubi”. “Rispettiamo tutti i parametri, sia quelli volontari sia quelli obbligatori”. “Bisogna spiegare esattamente cosa bisogna fare per risparmiare – ha concluso a Radio 24- poi in alcune situazioni come gli edifici pubblici o un edificio centralizzato dove si può fare un controllo a campione e vedere se la temperatura è abbassata rispetto alla media degli anni precedenti ci si può pensare. Mi sembra più importante spiegare tutto che mettere sanzioni”.

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