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Pensioni, IGR e mercato lavoro: “Serve più tempo ma si fanno”

da Daniele Bartolucci

Entro giugno, entro l’estate, a settembre, ma comunque entro l’anno. L’agenda delle riforme vede dunque allungarsi i tempi rispetto a quanto preannunciato, ma di fronte alle critiche il Governo fa quadrato e ribadisce l’impegno a completare quelle su cui da mesi è al lavoro: pensioni, mercato del lavoro e revisione dell’IGR. Oltre al nuovo PRG che, come noto, dovrà implementare gli aggiornamenti decisi in questi mesi entro ottobre, quando dovrebbe essere presentato ufficialmente.

PENSIONI: SI PROSEGUE SULLA BOZZA DI TESTO

Era già il tavolo più complesso di tutti, per le ovvie implicazioni che avrà questa riforma su tanti e diversi ambiti, dal mondo del lavoro a quello delle imprese, fino al Bilancio dello Stato e, indirettamente, anche sui bilanci delle banche, visto come vengono attualmente investiti i fondi pensione. Anche per questo il tavolo del confronto è stato diviso in due diversi tavoli a sua volta, ovvero quello con i sindacati e quello con le parti economiche. Il primo è focalizzato su tre “punti nodali” – visto che ai sindacati pare non piaccia la parola “veti”, citiamo le loro parole senza rispondere a provocazioni che non ci interessa aizzare – ovvero: “l’età pensionabile, l’aumento delle aliquote contributive, e la copertura da parte dello Stato degli sbilanci annuali tra entrate e uscite. Su questi tre punti”, ha annunciato la CSDL, “si sono registrati approfondimenti e alcuni sviluppi, ma non ancora risolutivi”.

Nel frattempo, però, è arrivata la soluzione sul capitolo “quota 103”, che come proposto dai sindacati dovrebbe venire conteggiata così: 60 anni di età e 43 anni contributivi o 40 di contributi e 63 anni d’età, e senza disincentivi. Disincentivi che dovrebbero invece aumentare per chi volesse uscire dal mondo del lavoro in anticipo: molto di più, insomma, di quello che si perde oggi. Al contrario, si sta cercando una soluzione sulla permanenza al lavoro dei pensionati, così come – tema assai rilevante per l’attrazione e l’acquisizione di competenze manageriali di prim’ordine – sul cosiddetto “tetto” che penalizza eccessivamente i ruoli dirigenziali.

Sul punto è fiducioso il Segretario alla Sanità, Roberto Ciavatta, che vuole concludere questo round di incontri formali per poi portare il testo in Consiglio Grande, probabilmente per l’approvazione definitiva entro l’anno. L’obiettivo, come noto, è di dare stabilità all’impianto, che oggi non lo è affatto: quota 103 e innalzamento dell’età pensionabile non risolveranno il problema, quindi occorrerà agire sulle aliquote contributive. C’è una bozza di aumenti su cui si sta discutendo, ma per il momento sono interventi molto blandi, nell’ordine di pochi punti percentuali spalmati in circa 8 anni, sia per le imprese sia per i lavoratori. Anche per questo, su queste ipotesi, si attendono le proiezioni per comprendere effettivamente quanta parte del problema risolveranno e quanta ne resterà da risolvere in altri modi.

MERCATO DEL LAVORO: SPOSTATO L’INCONTRO

Di tutt’altro tenore il confronto sul mercato del lavoro, soprattutto perché l’urgenza che c’è sulle pensioni in questo caso è molto meno sentita da tutte le parti in causa, ovviamente alla luce delle liberalizzazioni delle assunzioni avvenute nei mesi scorsi e della conseguente disoccupazione scesa a livelli mai visti da decenni. Un clima favorevole per l’economia, sicuramente, ma anche per la trattativa sulle nuove regole, che comunque il Segretario al Lavoro, Teodoro Lonfernini, vuole portare in discussione a breve, entro l’estate. Non è chiaro se si proseguirà con dei Decreti o ci sarà già il Testo Unico, anche se l’idea era quella di procedere per step. La tempistica doveva essere ulteriormente accorciata, tanto che era stato fissato un incontro con parti economiche e sociali per il 14 giugno, ma “è stato rinviato al 21 giugno e anche in questo caso il Governo non ha presentato nessun documento su cui confrontarsi”, hanno annunciato sempre dalla CSDL.

REVISIONE IGR: SI ATTENDE IL TESTO DELLA LEGGE

“Non abbiamo ancora ricevuto nessuna proposta, per cui non è stato possibile dare vita al confronto”, ha ammonito la CSDL nella sua nota, ma è anche vero che il documento preliminare, le linee guida con tutti i dati fiscali di persone fisiche e persone giuridiche, circola ormai da mesi tra parti sociali, economiche e politiche (è stato già presentato in Commissione del resto) e un’idea abbastanza chiara dell’intervento c’è già. In sintesi, come annunciato più volte dal Segretario alle Finanze, Marco Gatti, “l’obiettivo è allargare la base imponibile e aumentare il gettito fiscale di 20-25 milioni di euro, senza agire sulle aliquote ma rivedendo deduzioni e detrazioni”. Un progetto molto ampio, quindi, che richiederà un confronto altrettanto ampio e approfondito su queste dinamiche, che riguardano cittadini, lavoratori e imprese allo stesso tempo, ma forse – questo ce lo diranno solo le analisi e gli interventi previsti – non tutti allo stesso modo.

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