Home Notizie del Giorno Il Sole 24 Ore, Constancio: “BCE, politica monetaria troppo aggressiva”

Il Sole 24 Ore, Constancio: “BCE, politica monetaria troppo aggressiva”

da Redazione

“La situazione con cui dobbiamo fare i conti è di crescita più lenta e inflazione più alta. Il ruolo della Bce è sostenere la crescita e tenere l’inflazione sotto controllo, quindi le scelte devono trovare un equilibrio”. Lo ha detto Vitor Constancio (foto: www.ccn.com), ex vicepresidente della Bce e attuale president of the Council della Lisbon School of Economics and Management, intervenendo al Real Estate & Finance Summit organizzato da Il Sole 24 Ore e in corso a Milano. Per questo, la Bce deve muoversi con cautela, per non provocare ricadute indesiderate: “La politica monetaria deve evitare un’accelerazione dell’inflazione, senza però determinare effetti indesiderati e shock sull’attività economica. Una politica monetaria molto aggressiva potrebbe non essere appropriata, perché una politica troppo aggressiva potrebbe penalizzare la crescita“, ha detto Constancio, secondo cui “anche se si sta andando verso una normalizzazione dei tassi, è improbabile che ci siano tre rialzi del costo del denaro quest’anno, ma ci saranno aumenti più graduali”.

“EUROZONA LONTANA DA RISCHIO RECESSIONE”

Nell’Eurozona “ci sarà un rallentamento della crescita quest’anno attorno al 2,7%-2,8%, come detto anche dal Fmi e dalla Commissione europea. Siamo molto lontani dal rischio recessione, ma, dopo che l’anno scorso abbiamo visto un’accelerata significativa, la crescita reale quest’anno sarà più debole rispetto alle previsioni e in alcuni Paesi potrebbe anche finire in territorio negativo”. Lo ha detto Vitor Constancio, ex vicepresidente della Bce e attuale president of the Council della Lisbon School of Economics and Management, intervenendo al Real Estate & Finance Summit organizzato da Il Sole 24 Ore e in corso a Milano, sottolineando che “l’Italia fa un po’ peggio rispetto alla media europea, in termini di economia reale“. In questo contesto resta il problema dell’inflazione, “spinta verso l’alto dai prezzi dell’energia e ora anche dei generi alimentari”, con la guerra in Ucraina che “ha introdotto un elemento di incertezza, cosa che induce le famiglie ad aumentare il tasso di risparmio, con un impatto negativo sui consumi”, ha detto Constancio, spiegando che ulteriore fardello che “rende il clima incerto” è rappresentato dal fatto che “anche i costi dei materiali per costruzioni sono in rialzo e i tassi dei mutui sono destinati ad aumentare”.

Guardando avanti, “c’è l’aspettativa che l’inflazione non continui a crescere in modo costante, ma ci sia un decelerazione nei prossimi mesi, tuttavia resta un motivo di preoccupazione”, ha spiegato l’economista.

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