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Mostra “Jodice/ Canova” e il Neoclassicismo a San Marino

da Redazione

L’Ambasciata d’Italia è lieta di presentare al pubblico di San Marino una personale di Mimmo Jodice, uno dei grandi nomi della storia della fotografia italiana.

Jodice, fin dagli anni ’60, dopo molteplici esperienze di fotografia creativa e sperimentazione concettuale, è stato protagonista del dibattito culturale che ha portato alla crescita e successivamente all’affermazione e al riconoscimento di questa forma espressiva anche in campo internazionale.

Nel 2013, ormai artista celebrato attraverso personali come quella al Palazzo delle Esposizioni di Roma o al Louvre, espone per la prima volta “Jodice/Canova”, cimentandosi con la massima espressione della scultura del Neoclassicismo

L’artista interpreta l’opera dello scultore di Possagno (Antonio Canova, 1757- 1822) con una campagna fotografica nei più importanti musei del mondo. È un confronto e un dialogo fra tecniche diverse ma complementari: scultura e fotografia. Da un lato, un genio artistico vissuto a cavallo tra il ‘700 e l’800, dall’altro un maestro nel panorama della fotografia italiana e internazionale.

L’orizzonte artistico spazia fra figure mitologiche – Venere, Amore e Psiche, Ebe, Orfeo ed Euridice, Dedalo e Icaro, etc. – ma include anche personaggi storici come Napoleone. La classicità è immortalata da ritratti che partono dalle forme, dalle luci e dalla poetica in un suggestivo sdoppiamento di immagini con un’altissima interpretazione critica dei valori della modellazione.

Grazie alla collaborazione del Segreteria alla Cultura e degli Istituti Culturali di San Marino è stato possibile unire alla Mostra testimonianze della presenza del Neoclassicismo a San Marino, che ebbe la sua manifestazione più significativa nell’edificazione della Basilica dedicata al Santo Marino.

Come è noto è proprio all’inizio dell’Ottocento che la Pieve romanica, in condizioni di grave degrado, venne sostituita da una Basilica, edificata secondo i nuovi canoni artistici neoclassici dall’architetto bolognese Antonio Serra (1783-1847) e ornata dalle opere dello scultore Adamo Tadolini (1788 -1868), allievo prediletto del Canova. Il risultato di questa sinergia rappresentò per i Sammarinesi un riferimento non solo estetico, ma soprattutto un messaggio di unità e modernità, replicato dopo breve tempo con la riedificazione del Palazzo Pubblico.

Viceversa, a Giovanni Antonio Antolini (1753–1841) appartengono i disegni del progetto incompiuto di villa Milzetti, presso Faenza, nota all’epoca come l’Atene della Romagna. Essi, prestati dall’Ente Cassa di Faetano, dimostrano la grande affinità grafica e ideale fra la pianificazione della Basilica e le nuove architetture dell’epoca.

Queste scelte architettoniche forniscono una chiave di lettura delle richieste dei Sammarinesi, che rivelano la nuova consapevolezza raggiunta dalla Repubblica del Titano della propria posizione internazionale, nel quadro di un’Italia aperta alle mode d’Oltralpe e al pensiero di un’Europa culturalmente omogenea.  

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La mostra, curata da Maria Giovanna Fadiga sarà aperta a visite guidate su appuntamento presso l’Ambasciata d’Italia (segreteria.sanmarino@esteri.it) dal 9 Marzo al 28 Aprile, e successivamente toccherà una serie di tappe di un circuito internazionale.

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