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Storia del motorismo romagnolo e sammarinese dal 1901 al 1971

da Redazione

Nel venerdì del Gran Premio OCTO di San Marino e della Riviera di Rimini le infrastrutture di Misano World Circuit si arricchiscono di un luogo dal grande fascino: la nuova terrazza panoramica che sovrasta il pit building, il paddock e tutta la pista. Dopo la consegna dei 18 nuovi box e l’inaugurazione di MWC Square, ecco un altro passo verso la nuova era del circuito che si prepara il prossimo anno a festeggiare il suo 50° anno dall’apertura ufficiale.

L’inaugurazione della nuova terrazza, destinata a diventare il punto privilegiato e panoramico di osservazione sul circuito e fino al mare, anticipa il termine dei lavori della nuova palazzina ‘pit building’ progettata dallo studio d’architettura Mijic Architects, che per l’occasione ospiterà una mostra storica che introduce alla nuova era di Misano World Circuit.

“Ci prepariamo a festeggiare il 50° anniversario dall’inaugurazione del circuito – commenta Luca Colaiacovo, presidente della Santa Monica SpA – con le nuove infrastrutture che detteranno lo sviluppo dell’impianto all’insegna della flessibilità e della modernità. Quello che saremo sarà legato alla dimensione storica del motorspot nella Riders’ Land, per questo abbiamo voluto una mostra storica che ne facesse risaltare i tratti più significativi”.

La mostra è l’avvio della collaborazione fra MWC e l’Università di Bologna – Campus di Rimini, che sfocerà nell’archivio storico multimediale sul motorsport romagnolo che sarà ospitato del Pit Building in via di ultimazione.

“Il dialogo fruttuoso fra università e imprese – dice Simone Badioli, presidente Uni.Rimini – genera ricchezza per il territorio e la sua comunità.

Uni.Rimini e Misano World Circuit si sono incontrati con questa convinzione e la collaborazione avviata, che parte con la mostra e arriverà ad un archivio storico sul motorsport romagnolo, persegue questo obiettivo. Mostreremo quanto siano profonde e solide le radici di questo fenomeno, capaci tuttora di alimentare un comparto che ha assunto evidentemente profili sociali ed economici rilevanti. Il Campus di Rimini dell’Università di Bologna esprime conoscenze utili a valorizzare tutto ciò e il connubio è l’ennesima riprova di quanto il legame fra ateneo ed economia sia generatore di alti contenuti.

La mostra The Rider’s Land. Storia del motorismo romagnolo e sammarinese dal 1901 al 1971 sarà inaugurata insieme alla terrazza panoramica domani alle 18.00 e sarà visitabile su prenotazione dal 20 settembre al 31 ottobre 2021. È il primo passo del progetto che prevede all’interno della nuova palazzina la realizzazione di un archivio storico che racconti per immagini la storia del motorismo sul territorio.

La mostra racconta, grazie al contributo anche di collezioni private e pubbliche, un fenomeno che nato all’alba del secolo scorso all’interno dei confini romagnoli e sammarinesi.

L’esposizione è curata da Davide Bagnaresi dell’Università di Bologna e Marco Montemaggi che è considerato fra i massimi esperti nazionali dell’heritage marketing; è organizzata da Misano World Circuit e dal Centro di Studi Avanzati sul Turismo dell’Università di Bologna.

Il primo vagito di questa storia straordinaria lo possiamo fissare nel 1901, quando sulla romana via Emilia transitò gruppo di piloti per il “Primo Giro automobilistico d’Italia”, manifestazione che attraversò anche Cesena e Rimini.

Da questo primo, pionieristico passaggio, la mostra propone la prima decade novecentesca: “Dalla Belle Époque alla Grande Guerra”, con un focus su uno dei più temuti piloti dell’epoca, la ferrarese Vittorina Sambri!

Il capitolo successivo, “I motori che riunificano l’Italia”, mostra l’avvio dei circuiti cittadini, la nascita del mitico “Circuito del Savio” e della “Coppa dell’Adriatico”, nonché dei primi grandi campioni che costelleranno il racing dell’epoca. Il focus sarà su uno dei più grandi piloti della storia automobilistica, appassionatissimo anche di moto: Tazio Nuvolari da Mantova.

Il terzo capitolo racconta gli anni Trenta. un periodo contrassegnato dal forte incentivo dato dal fascismo al mondo “futuristico” dei motori e all’estetica della velocità, in una Romagna che era considerata un territorio simbolico con città come Forlì, Lugo di Romagna, Ravenna e molte altre che diventano palcoscenico per rutilanti gare di velocità e regolarità.

Il quarto capitolo, “L’Italia si rimette in moto”, mostra la rinascita del nostro Paese dopo gli anni cupi del conflitto, con la massiccia ripresa delle manifestazioni motoristiche. In questo periodo nasce l’amore per le gare di cross e di rally che avranno nella Repubblica di San Marino un loro spettacolare paesaggio.

Nel quinto capitolo, “La mototemporada romagnola”, mostra le strade delle città romagnole (Cervia, Milano Marittima, Cesenatico, Rimini e Riccione) che si trasformano nei weekend in palcoscenici di gare avvincenti, capaci di richiamare piloti da tutto il mondo per sfidare i nostri Pasolini, Agostini e tanti altri eroi delle due ruote.

La mostra termina con un’ultima sezione che descrive solo un anno: il 1971. Un anno importante, almeno per gli appassionati di motociclismo, con l’avvio del progetto di quello che diventerà uno dei circuiti di velocità motoristica più importanti del mondo, poi inaugurato l’anno successivo. Un circuito di velocità che fu battezzato ‘Santamonica’, oggi Misano World Circuit, alla vigilia dei suoi primi 50 anni di attività.

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