SAN MARINO – Marcella Michelotti, figlia di Guido, uno dei padri fondatori del PDCS, si candida a guidare il PDCS nel XXI Congresso Generale del partito che si svolge in questi giorni. Una candidatura inaspettata, ma frutto di un lungo approfondimento da parte dell’architetto Michelotti.
Il Pianeta è sconvolto dai cambiamenti climatici e dalla pandemia. La globalizzazione ed il liberismo incontrollati hanno creato disparità socio-economiche sempre più radicali mentre San Marino attraversa uno dei periodi più complessi della sua storia millenaria. La Repubblica è di fronte a sfide epocali che deve saper affrontare con nuove visioni e prassi, trasformando la Governance del Paese da guerra tra lobby a lavoro corale ed efficace, evitando la minaccia di una repentina perdita di sovranità e identità.
Marcella Michelotti fa sua l’eredità del padre Guido e della zia Myriam, attivista per il voto alle donne, e raccoglie la sfida di contribuire a trasmettere alle nuove generazioni un mondo sostenibile e migliore.
La sua proposta prende avvio da una disamina dalla etimologia del nome del Partito Democratico Cristiano Sammarinese, sulla base del quale, a suo avviso, deve essere improntata l’Azione Politica e di Governo ; Democrazia, Cristianità, Sovranità ed Identità, in un clima di dialogo con le differenti culture.
Principi e pratiche di vita che oggi sono minacciate, secondo la Michelotti, da scelte solitarie e autocratiche, non adeguatamente trasparenti e non derivanti da un approfondito scambio di informazioni e di dibattito all’interno del Pdcs, con i Partiti di Governo e di Opposizione, con le Associazioni Datoriali e Sindacali, con la cittadinanza. Queste scelte, risultato di una azione politica che sta trascurando i principi di un vero confronto democratico, possono minacciare i valori fondanti del nostro essere sammarinesi, con la possibilità a breve di una radicale perdita di sovranità a favore di oscure fonti o di paesi lontani in termini geografici, culturali, di diritti civili, sociali e religiosi, incrinando i rapporti di buon vicinato con Italia e Europa.
La sfidante coglie quindi l’opportunità ancora presente nelle procedure del PDCS per presentare la propria candidatura all’insegna delle riflessioni di Clara Boscaglia che rappresentano ancora oggi tutta la loro attualità e la loro forza ideale e propulsiva, come riportato nella pubblicazione: Clara Boscaglia, “quella insana pazzia che è l’amore per questo Paese”