Home categorieComunicati Stampa Gelmini (FI) a Radio 24: “Codice appalti aberrazione da punto vista giuridico”

Gelmini (FI) a Radio 24: “Codice appalti aberrazione da punto vista giuridico”

da Redazione

“Negli ultimi anni è stata abolita la legge obiettivo, che era una norma che usava la logica del Ponte Morandi: una profonda semplificazione e la responsabilità in capo ai commissari. C’è stata un’ansia, legittima, di combattere la corruzione: ma lo si è fatto nel modo sbagliato”. Lo ha detto Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, a 24 Mattino di Simone Spetia e Maria Latella su Radio 24. “La corruzione non è stata eliminata, ma sono state bloccate tutte le grandi opere pubbliche: hanno portato il Paese all’immobilismo. – sostiene a Radio 2I l Codice degli appalti è stato un’aberrazione dal punto di vista giuridico, sommare in capo all’Anac i poteri di controllo sui contratti pubblici è stato un errore. Non bisogna allentare l’attenzione rispetto al malaffare, ma non si può nemmeno far prevalere la logica del sospetto. Il Ponte Morandi è stato realizzato in tempi record. Se quel modello ha funzionato perché non si può estendere a tutte le grandi opere ferme in questo Paese?”.

 

“DL SEMPLIFICAZIONI, DECRETO COMPLICAZIONI PER IL MURO 5 STELLE”


“La sensazione che abbiamo leggendo le bozze, è che più di un decreto semplificazioni sta diventando un “decreto complicazioni”, perché è evidente che c’è il muro del Movimento 5 Stelle che su questi temi non è assolutamente d’accordo. Temiamo possa uscire un testo raffazzonato dove alla fine di semplificazione ci sarà poco”. Così Mariastella Gelmini, capogruppo alla Camera di Forza Italia, a 24 Mattino di Simone Spetia e Maria Latella su Radio 24 a proposito dell’arrivo del decreto semplificazioni dopo una travagliata trattativa all’interno della maggioranza di governo. La Gelmini, inoltre, elenca i punti che potrebbero trovare il favore di Forza Italia in Parlamento: “Noi ci siamo se la revisione del reato di abuso d’ufficio, i dirigenti rispondano per dolo e non per qualunque firma che mettono sugli atti. Se togliamo l’Anac dai controlli dei contratti pubblici noi ci siamo, se vogliamo passare dalle autorizzazioni ex ante ai controlli ex post noi di Forza Italia siamo d’accordo”.

 

“FORZA ITALIA MAI CON CONTE, MAGGIORANZA NUOVA SOLO CON CENTRODESTRA UNITO”

 

“Dopo le parole di Berlusconi abbiamo assistito ad una tempesta in un bicchier d’acqua. Berlusconi è stato chiaro: questo governo è inadeguato e Forza Italia non ha interesse a sostenerlo, va mandato a casa. Noi non vogliamo entrare nel governo “delle 4 sinsitre”, Forza Italia non appoggerà mai questo governo, non siamo la riserva di Conte, non lo saremo mai. Poi Berlusconi, da uomo delle istituzioni, ha detto: se in Parlamento si creasse una maggioranza più rappresentativa della volontà degli italiani, questa possibilità andrebbe verificata con gli alleati del centro destra.” Così Mariastella Gelmini, capogruppo alla Camera di Forza Italia, a 24 Mattino di Simone Spetia e Maria Latella su Radio 24 su un possibile appoggio di Forza Italia all’esecutivo e sulle ipotesi di nuove maggioranze respinte da Meloni e Salvini. “Mi pare evidente che non vogliamo sostituire pezzi dell’attuale maggioranza in un governo immobile, noi vogliamo condividere con gli alleati del centrodestra la possibilità di una nuova maggioranza in Parlamento qualora si presentasse questa ipotesi. No, non parliamo di un “governo di unità nazionale, governare con i 5 Stelle sarebbe come governare con Conte, un governo immobile. Discorso diverso, invece, se in Parlamento ci fosse una maggioranza stabile con il centrodestra unito e gruppi parlamentari che voglio unirsi per fare cose, come la riforma della giustizia, che sblocchi le opere, che non parli di taglio iva ma lo faccia. Salvini dice no? E’ evidente che Salvini dice cosa netta, vuole andare al voto, Berlusconi fa presente che tutte le decisioni vanno prese con gli alleati. Vorrà dire che se non ci sono le condizioni ci terremo questo governo ancora per un po’, anche se al Senato la maggioranza scricchiola”.

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