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Banca Centrale di San Marino: ci sono 1,5 miliardi di NPL “lordi”

da Redazione

Lo studio “fotografa” gli ultimi dieci anni del sistema bancario del Monte Titano: emergono forti elementi di criticità che spaziano dai conti pubblici al problema della liquidità.

 

di Alessandro Carli

 

Il totale attivo del sistema bancario è passato da 11,5 miliardi di euro del 2008 a 4,6 miliardi a dicembre 2018 (-60%), a fronte del dimezzamento del numero di operatori da 12 agli attuali 6. Nello stesso periodo, la raccolta diretta è diminuita da 9,1 miliardi a 3,9 miliardi (-56%), quella indiretta da 5,1 miliardi a 1,6 miliardi (-68%), e i mezzi patrimoniali di sistema hanno registrato una contrazione di oltre il 70%, da 1.232 a 328 milioni, nonostante le ricapitalizzazioni nel frattempo effettuate, che hanno interessato, in modo particolare, la Cassa di Risparmio, principale intermediario bancario della Repubblica di San Marino.

Nei giorni scorsi BCSM ha reso pubblico il report “Dinamiche evolutive del sistema bancario sammarinese”, un fotografia per “capire” lo stato di salute degli istituti del Titano. Tra il 2008 e dicembre 2018 il sistema bancario, si legge nella corposa relazione, ha registrato perdite nette per complessivi euro 861 milioni. Infatti, a fronte di utili registrati nel biennio 2008-2009 per euro 95 milioni complessivi, dal 2010 il sistema bancario ha rilevato risultati negativi per un totale di 956 milioni. La dinamica descritta dei risultati reddituali ha inciso in maniera conseguente sull’andamento del grado di patrimonializzazione del sistema.

 

L’ECONOMIA REALE E I CONTI PUBBLICI


Il processo di disintermediazione descritto unitamente alla permanenza della Repubblica di San Marino nella c.d. black list fiscale italiana (fino al 2014), ma soprattutto al percorso intrapreso dalla Repubblica verso obiettivi di piena trasparenza e compliance con le normative internazionali, hanno determinato la fine del modello basato sul segreto bancario, sull’anonimato societario e sulla fiscalità privilegiata, con riflessi anche per l’economia nazionale, data la rilevanza in questa del comparto finanziario. Il PIL del Paese, in termini reali, è diminuito di circa un terzo tra il 2008 e il 2015 e, nello stesso periodo, il tasso di disoccupazione è salito dal 3,1% al 9,2%. L’economia ha evidenziato un rimbalzo nel 2016 (+2,2%), tuttavia la ripresa ha perso vigore nel periodo successivo, condizionata dal permanere delle gravi incertezze nel sistema finanziario, dal peggioramento dei conti pubblici e, in generale, dal deterioramento del clima di fiducia degli operatori economici. Le stime su crescita del Pil e tasso di disoccupazione nel 2017 si attestano, rispettivamente, all’1,5% e all’8%.

Il lungo periodo di recessione economica e la crisi del settore bancario ha comportato ingenti costi conseguenti al sostegno statale alle banche in crisi e a interventi di ricapitalizzazione per la maggiore banca del sistema, che si sono succedute in un quadro di compressione delle entrate fiscali, con un progressivo incremento del rapporto tra debito pubblico e PIL, che dal 13,5% del 2008, è stimato in crescita al 27,5% nel 2018 (fonte dati: IMF e Ufficio Statistica).

 

IL “PESO” DEI NON PERFORMING LOANS

 

I crediti dubbi lordi verso clientela, ricompresi nel valore di attivo infruttifero sopra esposto, ammontano a 1.500 milioni di euro. I crediti dubbi al netto delle rettifiche di valore ammontano a euro 627 milioni. Nell’ambito dei crediti dubbi, le sofferenze lorde si attestano a 576 milioni, quelle nette a 239 milioni. L’NPL ratio, rappresentato dal rapporto tra crediti dubbi lordi e totale dei crediti lordi verso clientela, pari al 53%, evidenzia la limitata qualità del credito, specialmente se raffrontata con quella di altri Paesi e determina, al pari dell’ammontare dell’attivo infruttifero sopra esposto, conseguenze per i profili di adeguatezza patrimoniale e redditività delle banche.

Il patrimonio netto di sistema si attesta a 328 milioni. Il valore patrimoniale citato, tiene conto solo parzialmente dell’esito dell’esercizio statistico con finalità prudenziali di Asset Quality Review.

 

I PROBLEMA DELLA LIQUIDITÀ


Il sistema bancario evidenzia a metà aprile 2019 una posizione di liquidità a 7 giorni pari a euro 538 milioni. Il coverage ratio della posizione di liquidità a 7 giorni sulla raccolta del risparmio a 7 giorni è pari al 26,7%. Va precisato che i dati sopra menzionati si riferiscono al sistema bancario nel suo insieme e che la situazione di liquidità presenta sostanziali differenze tra le varie banche. La posizione di liquidità a 7 giorni di sistema si attesta sui livelli simili a quelli della seconda parte del 2017, pur in fase di sostanziale stabilizzazione, dopo aver raggiunto un picco a quota 1,2 miliardi nell’agosto 2015, con coverage ratio superiore al 50%. Gli ingenti deflussi registrati a partire dal 2015 sono legati principalmente all’introduzione della misura legislativa italiana sul rientro dei capitali dall’estero (c.d. Voluntary Disclosure) e da un contesto nuovo, caratterizzato anche dagli accordi sullo scambio automatico di informazioni a livello fiscale tra Paesi.

Dal 2015 al 31.12.2018 la Raccolta del Risparmio è diminuita di un quarto (circa 1,3 miliardi di euro) da 5,1 a 3,9 miliardi.

Con riguardo alla scomposizione dei depositi per fascia di vita residua, si registra, a partire da inizio 2015, un marcato calo della componente a più lunga scadenza (oltre tre mesi) e una maggiore stabilità delle componenti a più breve termine, con quella entro 7 giorni che rappresenta attualmente il 53% della raccolta totale. Una parte significativa della liquidità del sistema bancario proviene dai fondi pensione: la raccolta ascrivibile ad essi si attesta, a fine 2018, a 433 milioni (356 milioni ISS e 77 milioni FondISS), costituendo circa l’11% della raccolta totale di sistema.

 

LA STRATEGIA PER IL SISTEMA FINANZIARIO


La SSF si basa in estrema sintesi su un approccio a due stadi strettamente interconnessi tra loro: rimozione / riduzione delle criticità attuali e miglioramento strutturale degli intermediari bancari e quindi del sistema nel suo complesso. L’Asset Quality Review (AQR) rappresenta l’elemento che attiva la strategia, concorrendo a determinare le aree di miglioramento quali quantitativo degli intermediari bancari, su cui innestare i successivi interventi, principalmente focalizzati sui seguenti ambiti: miglioramento dei profili tecnici, con particolare riguardo all’adeguatezza patrimoniale; percorso di riduzione dello stock di NPLs, tramite iniziative regolamentari e di vigilanza, in grado di incoraggiare, tra l’altro, anche la definizione di iniziative di sistema pienamente efficaci in materia; rafforzamento delle governance degli intermediari e dell’efficacia della vigilanza al fine di agire in maniera strutturale sulle cause che hanno concorso all’emergere dei problemi attuali; rafforzamento della cooperazione internazionale dell’Autorità di Vigilanza. L’apporto dello Stato alla strategia, così come delle parti sociali, è di estrema rilevanza, non solo per l’attuazione degli interventi riferibili al principale intermediario del sistema, a controllo pubblico, ma anche per l’individuazione e la messa a regime delle riforme strutturali in grado di determinare effetti positivi in capo al sistema bancario, amplificando quindi i benefici dell’azione di BCSM.

 

L’ASSET QUALITY REVIEW


Il sistema bancario sammarinese ha intrapreso il percorso di verifica della qualità dei propri attivi (Asset Quality Review – AQR) nell’ultimo trimestre 2016, con un approccio che ha coinvolto tutte le banche e le principali società finanziare attive nella concessione di finanziamenti.

L’attività di verifica, svolta grazie all’apporto di primarie società di consulenza i cui costi sono stati sostenuti dagli intermediari, ha permesso di definire un primo risultato quali-quantitativo a metà 2017, con dati riferiti al 30 giugno 2016. Per motivazioni che esulano dalle finalità del presente policy paper, i risultati dell’esercizio non hanno comportato una disclosure formale unita ad attività conseguenti, per cui ad inizio 2018 si è eseguito un aggiornamento dell’AQR, con dati riferiti al 30 giugno 2017. Tuttavia, ad ottobre 2018 i risultati dell’AQR non erano ancora stati resi noti agli intermediari, limitando di fatto le possibilità di intervenire sui rischi resi evidenti dall’esercizio AQR. Nel corso del mese di novembre 2018, la nuova Governance BCSM ha avviato una completa revisione dell’approccio BCSM in tema di AQR, al fine di perseguire obiettivi di trasparenza, accountability e inclusione dell’esercizio AQR nell’ambito delle attività di vigilanza. Tale approccio è stato presentato al FMI durante la “preparation visit” del 13-16 novembre 2018.

In attuazione del nuovo approccio, a dicembre 2018 tutte le banche hanno ricevuto i risultati dell’esercizio AQR nell’ambito di una “Lettera di situazione aziendale”, quale intervento di vigilanza cartolare per evidenziare in maniera complessiva le criticità esistenti negli intermediari in relazione ai singoli profili tecnici (Governance e Organizzazione; Qualità degli attivi; Adeguatezza patrimoniale; Redditività; Liquidità; Risk Sensitivity). In linea con le migliori pratiche internazionali, anche l’AQR svolta nella Repubblica di San

Marino rappresenta un esercizio statistico con natura prudenziale, non contabile e pertanto non si riflette in maniera automatica nei bilanci delle banche. Tuttavia l’AQR permette di quantificare la componente di “rischi impliciti” nel portafoglio crediti degli intermediari, consentendo alle autorità di vigilanza di attivare interventi di natura prudenziale finalizzati alla mitigazione, da parte dei vigilati, dei predetti rischi impliciti.

In maniera coerente con tale approccio, i risultati AQR sono stati inseriti nel quadro di una valutazione complessiva dell’intermediario, finalizzata a consentire agli organi amministrativi e alle compagini azionarie degli stessi di acquisire una piena visibilità sulle criticità e sulle aree di miglioramento, così da attivare in maniera tempestiva le opportune azioni di rimedio.

I risultati AQR sono rappresentati da un volume di maggiori rettifiche necessarie all’intermediario per mitigare i rischi creditizi impliciti presenti nel portafoglio, ma non ancora formalmente evidenziati, in aggiunta quindi alle rettifiche già operate (rischi espliciti). Tali maggiori rettifiche, da non confondere con le eventuali carenze di capitale che da queste possono scaturire, sono state calibrate da BCSM secondo criteri sammarinesi, al fine di rendere il processo AQR graduale, secondo un approccio a due fasi: compliance con i criteri sammarinesi e successiva evoluzione, graduale, verso i criteri europei.

A tal riguardo va anche premesso che BCSM ha reso disponibile, a dicembre 2018, il completo dettaglio delle posizioni oggetto di maggiori rettifiche, un elemento mai fornito in precedenza alle banche, che corrisponde alle finalità di trasparenza e accountability che l’Autorità di Vigilanza intende perseguire e mantenere nella sua azione di vigilanza. Tali informazioni hanno permesso agli intermediari di identificare le posizioni evidenziate dall’AQR come maggiormente critiche.

Con la disclosure dei risultati AQR, avviata a dicembre 2018 nell’ambito di Lettere di situazione aziendale, è stato dato l’avvio alla Strategia per il Sistema Finanziario (SSF), in corso di esecuzione.

 

CONCLUSIONI: ANCORA PERICOLO DI MINACCE

 

Il sistema bancario della Repubblica ha affrontato in questi anni sfide importanti, in grado di comprometterne la sua stessa esistenza e il ruolo di supporto e volano per l’economia. Tali minacce sono state superate con un “approccio di sistema”, in cui tutte le componenti hanno contribuito, in maniera coordinata, alla determinazione delle migliori risposte tempo per tempo necessarie per fronteggiare la crisi imminente. Allo stato attuale permangono criticità che hanno radici lontane, ma che possono di nuovo compromettere le capacità di sviluppo del sistema, fino a minare la sua stessa stabilità e la tenuta del quadro economico.

 

APPROFONDIMENTO NEL NUMERO 19 DI SAN MARINO FIXING, IN EDICOLA DA VENERDI’ 17 MAGGIO 2019


CLICCA QUI PER SCARICARE IL PDF DEL REPORT DI BCSM

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