SAN MARINO – L’orazione del Magnifico Rettore di Bologna diventa una “lezione per chi ha deciso di intervenire sulla scuola senza ascoltare gli insegnanti”. E’ quanto affermano i segretari delle Federazioni Pubblico Impiego, Alessio Muccioli (CSdL) e Milena Frulli (CDLS) all’indomani dell’orazione di Francesco Ubertini in occasione della Cerimonia di Investitura degli Eccellentissimi Capitani Reggenti
“Il Magnifico Rettore di Bologna, – affermano – probabilmente non essendo a conoscenza della situazione della Scuola Sammarinese, con la sua orazione ufficiale ha ribadito quanto più volte affermato dalle Federazioni Pubblico Impiego della CSdL e CDLS e cioè che ogni intervento da operarsi nella Scuola e per la Scuola deve partire dalla condivisione degli artefici della Scuola stessa. Il Decreto 83, ratificato giovedì 20 settembre, è un chiaro esempio che a San Marino ciò non è avvenuto”.
“Tutto il corpo docente, – sottolineano Muccioli e Frulli – unitamente alla CSU, con manifestazioni pacifiche e legittime hanno cercato di far capire al Governo e alla Maggioranza che quanto previsto da quel decreto va a impoverire la scuola, la didattica e a sminuire la professionalità del Corpo Docente minando la credibilità di tutto il sistema Scuola. ‘Solo la Scuola’, come affermato dal Magnifico Rettore, ‘può permettere agli individui di diventare uomini consapevoli, professionisti seri, cittadini responsabili’, questo la Scuola sammarinese lo fa e lo fa in modo egregio solo ed esclusivamente perché la stragrande maggioranza dei docenti sono persone che amano la Scuola e svolgono il loro lavoro come fosse una missione”.
“Quello che abbiamo chiesto con lo sciopero del 18 settembre – concludono i segretari di Federazione – e che continuiamo a chiedere è che se si vogliono operare cambiamenti alla Didattica e alla organizzazione scolastica gli operatori della scuola devono essere interpellati ed ascoltati. Grazie Magnifico Rettore, speriamo che chi non ci ha ascoltato in passato abbia capito la sua ‘Lezione’ e non ricada in futuro sugli stessi errori”.