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Consiglio Grande e Generale: accordo per la cessione della Centrale del latte

da Redazione

Il segretario al territorio Antonella Mularoni ha anche toccato il tema del centro multi-raccolta per i rifiuti organici, assicurando la disponibilità a individuare un’area alternativa alla zona Laghi, recentemente contestata. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

SAN MARINO – Il Consiglio Grande e Generale si apre con l’indirizzo di saluto della Reggenza che, tra l’altro, rilancia l’invito all’Aula a riprendere il tavolo di lavoro sul Regolamento consiliare.

A questo appello rispondono positivamente, nel comma comunicazioni, numerosi consiglieri di maggioranza e minoranza, finché Giovanni Francesco Ugolini, Pdcs, stabilisce una tempistica: “Nel giro di 15-20 giorni- assicura- cercheremo di portare un progetto di legge in prima lettura che riformi l’attuale regolamento”.

Tra i riferimenti in comma comunicazioni, il primo è quello del segretario di Stato per gli Affari Esteri, Pasquale Valentini, che dà aggiornamenti sugli incontri in corso per il negoziato con l’Ue: lunedì prossimo è convocato un appuntamento con tutte le forze politiche e la Direzione Affari europei per un confronto sulla bozza della Commissione europea sul quadro istituzionale. A questo primo momento, seguirà poi un incontro istituzionale in Commissione consiliare esteri.

Anche il segretario di Stato per il Territorio, Antonella Mularoni, interviene in Aula, annunciando il raggiungimento di un accordo per la cessione della Centrale del latte e toccando il tema del centro multi-raccolta per i rifiuti organici, assicurando la disponibilità a individuare un’area alternativa alla zona Laghi, recentemente contestata.

Il segretario di Stato per la Sanità, Francesco Mussoni, anticipa che nella prossima sessione consiliare presenterà un programma di lavoro stilato dalla commissione tecnica incaricata a elaborare proposte risolutive sui problemi del personale medico dell’Iss.

In tema di assistenza per gli anziani, Francesca Michelotti, Su, presenta un ordine del giorno come Cittadinanza attiva per dibattere in Consiglio grande e generale su questa problematica e per avere un riferimento sul progetto di accorpamento in corso delle due attuali residenze per la terza età.

Un altro Odg viene anticipato, ma non ancora presentato in Aula, da parte di Andrea Zafferani, C10, su Cassa di Risparmio di San Marino, in vista dell’intervento di ricapitalizzazione previsto dall’Assestamento di bilancio.

Terminato il comma Comunicazione, l’Aula affronta le sostituzioni degli attuali Capitani Reggenti dalle commissioni consiliari in cui sono membri: Gian Franco Terenzi, Pdcs, sostituisce

S. E. Lorella Stefanelli in commissione consigliare Affari Costituzionali e Istituzionali, Pubblica Amministrazione; Affari Interni. S. E. Nicola Renzi viene sostituita da Mario Venturini in Commissione Consiliare Igiene e Sanità, e da Matteo Fiorini in Commissione per le Politiche Territoriali.

Viene quindi presentato da Roberto Ciavatta, in prima lettura, il progetto di legge di Rete, “Modifiche alla legge 23 dicembre 2014 n.219 e Variazione al bilancio di previsione dello Stato e degli Enti del Settore Pubblico allargato per l’esercizio finanziario 2015” cui segue un breve dibattito. Dall’intervento di Guerrino Zanotti, Psd, emerge la volontà di confronto sul provvedimento da parte della maggioranza.

I lavori odierni terminano con la ratifica dei Decreti delegati-decreti legge e riprenderanno domani mattina con la presentazione e il successivo dibattito sull’Assestamento di Bilancio 2015.

 

Di seguito un estratto degli interventi odierni.

Comma 1. Comunicazioni

Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli Affari esteri: “Compio una breve comunicazione per dare continuità al discorso del negoziato Ue, rendendo edotto il Consiglio Grande e Generale di come procedono i lavori che sono continuati anche dopo la pausa estiva. Ci sono stati due incontri importanti a Bruxelles, uno relativo alla libertà di circolazione delle merci, tema che riguarderà la prossima parte del negoziato, e l’altro sul quadro istituzionale dell’accordo, il cui confronto in atto vedrà il 23 ottobre prossimo un ulteriore momento di incontro. La parte sul quadro istituzionale sarà comune e dovrebbe costituire la parte generale dell’accordo cui dovrebbero seguire protocolli specifici per ciascuno Stato. La bozza di lavoro della Commissione sul quadro istituzionale è stata consegnata a tutte le forze politiche e su questa è stato convocato un incontro per lunedì 13 ottobre alle 15, insieme alla Direzione Affari europei e al nostro consulente. E’ un primo confronto sulla bozza stessa, cui dovrebbe seguire un incontro istituzionale, una seduta della Commissione consiliare esteri in cui su quel testo ci sia un confronto in cui tutte le forze siano coinvolte e possano emergere osservazioni e suggerimenti sul quadro istituzionale da portare in ambito del negoziato. Non siamo ancora in una fase conclusiva anche su questa parte, non stiamo esaminando in via definitiva un testo. La Commissione esteri sarà un luogo in cui affrontare i diversi passaggi istituzionali, se saranno necessari momenti che coinvolgano l’intero Consiglio grande e generale per sancire passaggi più decisionali sulle trattative in corso ci saranno. Il negoziato sulla libera circolazione delle merci proseguirà, al momento abbiamo assistito solo alle comunicazioni della Commissione, seguiranno osservazioni e proposte dei tre Paesi. Rispetto ai lavori tra i tre Paesi, pur con tutte le differenze e le inevitabili sottolineature, anche da incontri espliciti avuti, l’ultimo dei quali a New York con i ministri degli Esteri, è stato confermato che in questo momento che tutti e tre i Paesi devono lavorare a una struttura comune dell’accordo e nel proseguire un serrato confronto comune”.

Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità: “L’Odg del 23 luglio scorso sulla sanità ha conferito un impegno al congresso di Stato di riferire entro settembre 2015 su un programma di interventi contenuti nel testo volti a ‘risolvere celermente le questioni riguardanti il personale medico dell’Istituto per la Sicurezza Sociale’. Il congresso ha costituito una commissione tecnico-scientifica con delibera del 31 agosto scorso, commissione che si insediata a metà settembre. Sono in corso incontri serrati e tenevo a comunicare all’Aula che c’è un forte impegno e ci sarà un programma di lavoro dettagliato presentato nella prossima seduta del Consiglio grande e generale”.

Andrea Zafferani, C10: “L’appello della Reggenza uscente, che le nuove Eccellenze hanno ripreso in maniera forte nel loro discorso di insediamento, deve essere fatto proprio dal Consiglio grande e generale. Esorto a passare dalle parole ai fatti, tutte le forze politiche a parole dicono di volere presto il regolamento, ma di fatto le forze non riesco neppure più a riunirsi per parlarne. La sperimentazione su alcuni aspetti del regolamento è stata fatta in passato e su questo c’è disponibilità a riproporle, come forze politiche dobbiamo però passare ai fatti e riprendere assolutamente il dialogo sul regolamento consiliare, cercando di non fare in modo che qualche forza politica voglia ‘fare da sola’. Seconda cosa, bisogna riaprire il ragionamento in modo concorde a partire da discorsi fatti in modo concorde e che si sono arenati, quando l’elaborazione sul testo era a buon punto su diversi aspetti, anche centrali. Ha lavorato un tavolo, che aveva rappresentanti di tutti i partiti, su una tematica su cui è impossibile accontentare tutti, ma serve la volontà di lavorare insieme senza strappi. Come forze politiche abbiamo bisogno di rimetterci al tavolo. Ben venga la sperimentazione, se comprende più ambiti, ma priorità è riprendere la discussione al tavolo. Altro tema che vorrei toccare è la Cassa di risparmio, rispetto agli aspetti più generali discussi anche ieri, qualche riferimento credo sia opportuno e non credo che riguardi solo l’assestamento e per questo vorrei intervenire ora. Noi intendiamo presentare un Odg che stiamo discutendo. Ieri c’è stato un incontro significativo, ha visto la presenza dello stato maggiore della Cassa di risparmio insieme alle forze politiche, ciò ha consentito di avere diverse informazioni, ma era inatteso, sono emerse questioni recenti legate alla gestione dell’istituto e ad alcune scelte del Cda che meritano attenzione. Nel comma dell’assestamento discuteremo della ricapitalizzazione, uno dei diversi interventi che lo Stato va a fare su Cassa. Merita qui sottolineare che noi facciamo questi interventi in una situazione di non piena consapevolezza della situazione. Ci sono state scelte recenti del Cda che meriterebbero spiegazioni, ci sono indicazioni dell’Fmi su governance e sull’assetto societario che il Consiglio non ha fino questo momento affrontato e cui non ha dato risposta. Prima di porre in essere interventi la situazione va quindi a affrontata. Qui proponiamo che è necessario avere dati approfonditi e certificati da un organismo terzo, in questo caso Bcsm, e non dai diretti interessati. Altre questioni politiche da affrontare sono quelle della governance e dell’assetto societario, sottolineate dall’Fmi più volte, quindi il ruolo ancora preponderante della Fondazione nella società, e una governance che è ancora della vecchia gestione. L’Fmi chiede competenze sulle ristrutturazioni bancarie nel management che ad oggi ancora non ci sono, c’è una dirigenza che rispecchia il vecchio regime e non ha le giuste competenze. Questi aspetti andrebbero approfonditi prima di fare certe scelte. Ultimo tema, la voluntary disclosure, il cui dibattito in Aula è saltato. In un incontro sono arrivati dati non aggiornati, mi auguro ci siano consultazioni dei gruppi successive. Al tavolo è stata presa poi la decisione di non prendere decisioni su un’eventuale linea di credito con l’Italia, in caso di necessità di iniezioni di liquidità, senza consultazioni in Consiglio grande e generale”.

Oscar Mina, Pdcs: “Cogliamo l’invito della Reggenza per riprendere i lavori sul regolamento consiliare. Il lavoro fatto non va accantonato”.

Paride Andreoli, Ps: “Il gruppo sul lavoro del regolamento consiliare in dodici mesi di impegno ha prodotto oltre 100 articoli, anche se non tutte le parti sono state concordate e sono state fatte considerazioni diverse, queste non sono tante, ma ci sono e per questo motivo il gruppo ha inviato a tutti i gruppi consiliari il lavoro per prendere atto di questo e delle differenze scaturite. Non voglio fare ricadere le colpe sui gruppi, ci sono stati sporadici incontri all’interno delle forze. Il Ps si è seduto al tavolo in modo propositivo, portando proposte e non intende tornare indietro nelle parti su cui c’è stato accordo generale. Sulle parti giudicate improponibili, che vanno contro la stessa legge elettorale, non ci troverà d’accordo né al gruppo di lavoro né al tavolo con tutte le forze politiche. Ci sono aspetti che vanno contro le leggi vigenti e questo non può essere. Infine sulla linea di credito e sulla voluntary disclosure, il Partito Socialista ha aderito fin da subito, con responsabilità, alla richiesta del governo nel precedente Consiglio di sospendere il dibattito in Aula. In un ulteriore incontro il Ps, sull’ulteriore richiesta del segretario di allungare i tempi su questo confronto, è stato promotore della richiesta di monitorare la situazione con confronti periodici e di interpellare il Consiglio prima di ogni decisione. Per ultimo, a nome delegazione del Consiglio d’Europa desidero fare un riferimento. Come capodelegazione, insieme al collega Giovagnoli abbiamo partecipato all’Assemblea parlamentare plenaria, dal 28 settembre al 2 ottobre scorso. La presidente nell’intervento di apertura ha introdotto il tema principale sulla crisi migratoria. Il segretario generale Jagland ha ribadito nel proprio appello affinché chi giunga ne Continente europeo, sia posto sotto tutela della Convenzione dei diritti del Consiglio d’europa”.

Andrea Santolini, C10: “Ricordo all’Aula che ci sono due argomenti importanti in sospeso da inizio legislatura o poco dopo. Il primo l’Isee che consentirebbe di ottimizzare le uscite su welfare e assistenza per i cittadini, in modo da destinare le risorse a chi effettivamente ha bisogno. E’ un tema fermo, sembra che sia stato avviato un gruppo di lavoro, così come sull’altro aspetto in stand by ovvero la riforma previdenziale, su cui non abbiamo più avuto aggiornamenti. E’ auspicabile nel prossimo Consiglio grande e generale di fine ottobre un riferimento su questi gruppi di lavoro che qualche risultato dovrebbero avere prodotto. Chiedo quindi al segretario Belluzzi di riferire in merito. Altro argomento in ballo, è il contributo che san marino ha deciso di dare su questione rifugiati, anche su questo chiedo riferimenti”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Visto l’auspicio della Reggenza uscente e attuale sul regolamento consiliare anche io faccio alcune considerazione. Mi fa piacere si sia imposta come urgenza. Non credo ci sia stato abuso del regolamento consiliare e risulta difficile da digerire la considerazioni che vede il regolamento e le varie tematiche correlate solo da un punto di vista. Anche da parte nostra c’è volontà di razionalizzare le sedute consiliare. Le decisioni di un partito mandano all’aria più di un anno di lavoro. Se si riparte con ciò su cui si è ragionato fino ad ora va benissimo, altrimenti è una forzatura di un gruppo rispetto ad altri e non è un atto di responsabilità”.

Giovanni Francesco Ugolini, Pdcs: “Sul regolamento consiliare, c’è stata un ottima collaborazione tra i gruppi e sull’80% del testo è stato trovato accordo. Non è giusto dire che il nostro partito ha fatto fare un passo indietro. Il percorso è stato precluso anche da altri partiti. Ma accettiamo la sfida e tra 15-20 giorni ci confronteremo su una bozza di lavoro, per mettere nelle stesse condizioni lavoratori della Pa e del privato, un punto spinoso in cui dovremo trovare soluzione al tavolo. Nel giro di 15-20 giorni cercheremo di portare un progetto di legge in prima lettura che riformi l’attuale regolamento”.

Nicola Selva, Upr: “La riforma del regolamento si è arenata. Qualcosa di misterioso nell’agenda politica è successo. Se non riusciamo a regolamentarci noi qui dentro, come pensiamo di essere in grado di regolamentare il Paese? Auspico che quanto prima si riesca a riprendere il percorso di riforma del regolamento consiliare”.

Francesca Michelotti, Su: “C’è un progetto di accorpamento delle due residenze per anziani (La Fiorina e quella ospitata nei tre piani dell’edificio dell’ospedale di Stato). Il timore è che la nuova gestione possa essere improntata a criteri privatistici. La gestione operata con criteri meramente aziendalistici in un settore così delicato è a mio avviso da rivedere. Il Consiglio grande e generale non può ignorare questa tematica, soprattutto in riferimento alle 4 mila firme di sammarinesi che chiedono resti tutto in mano allo Stato. Proponiamo un Odg come Cittadinanza Attiva sul progetto di accorpamento delle due residenze per anziani. ‘Nella consapevolezza che la sostenibilità del sistema è quanto mai importante per garantire la tenuta dello stato sociale chiediamo al Consiglio Grande e Generale di impegnarsi a iscrivere alla discussione un apposito comma dedicato alla materia di assistenza agli anziani e alle prospettive future del servizio. Chiediamo un riferimento dettagliato in merito per avere sufficienti e adeguati elementi di valutazione affinché ogni decisione in materia risulti frutto delle decisioni del Consiglio stesso”.

Antonella Mularoni, segretario di Stato al Territorio: “Sulla Centrale del latte: siamo in dirittura d’arrivo. La trattativa si è praticamente conclusa. Ci sono ancora riunioni tecniche in corso, però abbiamo avuto nel corso della settimana un incontro con i rappresentanti sindacali e mi sento di poter dire che siamo giunti a un buon compromesso. I produttori di latte sammarinesi sono riusciti a strappare condizioni più favorevoli. Ci sentiamo di dire però che il compromesso raggiunto è onorevole per entrambe le parti. Sette degli attuali dipendenti verranno assunti mentre per gli altri auspichiamo l’inserimento in altre realtà produttive analoghe. Per quanto riguarda la notizia, comparsa sulla stampa locale, di un Centro multiraccolta nella zona Laghi, precisiamo che non vogliamo realizzare una discarica. Non faremo né discariche, né inceneritori. Vogliamo evitare di creare discariche a cielo aperto, ossia create da gente che in barba alle normative sammarinesi porta rifiuti di ogni genere in mezzo ai fiumi o ai fossati. Al di là di un discorso educativo che dovremo approfondire, dovremo cercare di avere un centro multi-raccolta in una zona piuttosto baricentrica rispetto ai tre Castelli di Serravalle, Borgo e Domagnano. Oggi fuori dal nostro territorio tutti i Comuni sanno che non si può più raccogliere immondizia come l’abbiamo raccolta per tanti anni. Dall’Italia abbiamo proteste da lungo tempo: ci siamo sempre dovuti adattare alle richieste italiane, perché per anni abbiamo raccolto immondizia con pratiche che sappiamo non essere regolari. Deve essere un’ambizione per il nostro Paese non essere fanalino di coda o non essere considerati un Paese incivile perché non sappiamo raccogliere l’immondizia come si deve. L’area può cambiare. Non va bene Laghi? Cercheremo la soluzione migliore. La volontà è di trovare l’area migliore possibile. L’importante è capire che non possiamo più raccogliere i rifiuti come abbiamo fatto fino ad oggi”.

Marco Podeschi, Upr: “Il vero problema è che non c’è un sistema sanzionatorio importante capace di perseguire cittadini e imprese che non rispettano la normativa. Noi non abbiamo problemi a sostenere quanto detto dal Segretario Mularoni sul centro raccolta rifiuti”.

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Sulla questione della gestione dei rifiuti non c’è stata una politica in grado di programmare. Quando non c’è la politica con la P maiuscola, capace di darsi tempi e logistiche in grado di risolvere problemi, ci ritroviamo con i Segretari di Stato che danno le colpe a precedenti legislature o precedenti Segreterie di Stato. E non si può neppure continuare a dare la colpa alla popolazione che, poverina, è barbara e dunque non sa fare la differenziata. Se secondo il Governo è barbara, occorre indirizzarla su questo fronte. Chi deve farlo? Il Governo. Non si può sempre incolpare qualcuno. Anche perché chi gestiva quelle Segreterie è ancora oggi in Consiglio. Quello che è emerso dai giornali è che non c’è dialogo e collaborazione tra le segreterie di Stato. E’ vero che è necessario un secondo centro di smistamento, ma nel momento in cui uno propone qualcosa del genere, occorrerà definire una programmazione. Io credo che San Marino da tutti i punti di vista sia a un punto di non ritorno. E chi deve metterci la pezza sono gli stessi cittadini che molte volte vengono definiti quasi dei barbari”.

Manuel Ciavatta, Pdcs: “E’ positivo un dibattito all’interno del Consiglio sul tema dell’assistenza agli anziani. Una riflessione va fatta in maniera curata sulla valutazione se il servizio è sostenibile o meno. Sul tema dell’accorpamento delle due strutture. E’ chiaro che l’intento del Governo in questo momento è quello di rendere la struttura pubblica, perché viene acquisita una società che adesso è privata. Credo che chi ha un anziano in casa non può essere lasciato al proprio destino. Attraverso le strutture pubbliche dobbiamo fare il massimo per garantire il massimo benessere della persona. Questa prima azione non è un’azione di privatizzazione ma è esattamente l’opposto”.

Franco Santi, C10: “Mi associo al consigliere Zeppa sull’intervento del segretario Mularoni e sull’opportunità che questi riferimenti i segretari di Stato li facciano subito. Non condivido assolutamente l’attitudine del segretario di illustrare una situazione ridicola con una serenità imbarazzante. Credo non abbia oggettivamente considerato appieno quello che sta succedendo. L’Aass ha individuato quell’area sulla base di un progetto messo a punto dalla società di consulenza, il governo ha predisposto una variante di Prg per poter fare una zona di raccolta del materiale differenziato. La popolazione quando è venuta a saperlo, dopo mesi che la decisione era già stata presa, ha espresso il suo disaccordo e questa presa di posizione ha fatto incrinare i rapporti interni al governo. Al che si è concordato che si può cambiare area e tornare indietro. Questo significa perdere altri tre mesi e rimandare ancora. Stiamo andando già oltre il 2016, stiamo implementando attualmente due sistemi di raccolta di rifiuti a San Marino, pagando di più. Ma questa inefficienza chi la paga? Ci dirà chi ha sbagliato, o no? Non è possibile affrontare problemi con questa superficialità”.

 

Comma 10. Progetto di legge “Modifiche alla legge 23 dicembre 2014 n.219 e Variazione al bilancio di previsione dello Stato e degli Enti del Settore Pubblico allargato per l’esercizio finanziario 2015”. Prima lettura.

Roberto Ciavatta, Rete: “E’ una legge depositata nel luglio 2013, non vede più un carattere di urgenza, ma la riteniamo ancora valida. Il pdl ha duplice intento, quello di aprire la possibilità ai cittadini di ricoprire il ruolo di di scrutatore o presidente del seggio elettorale, e quello di supportare i cittadini iscritti alle liste di disoccupazione, prevedendo la loro priorità al momento del sorteggio. Anche nel 2016 ci saranno elezioni, la legge attuale prevede l’iscrizione in un’apposita lista per dare la propria disponibilità con una serie di requisiti che comunque non vengono stravolti con questa legge. Al momento di questa lista si prevede di stabilire i ruoli all’interno dei seggi e si riconosce una quota simbolica per l’attività prestata. Spesso chi ricopre questi compiti sono persone già ben retribuite, il compenso è di 100-150 euro, non sarà risposta risolutiva per la disoccupazione, ma è un elemento assolutamente gradito per chi ha perso lavoro”.

Andrea Zafferani, C10: “L’idea espressa dai colleghi di Rete di prevedere una corsia preferenziale nella scelta di scrutatori e presidenti di seggio per chi è disoccupato ci trova concordi. Di certo servono politiche più strutturali per dare risposte, ma è segno di attenzione”.

Guerrino Zanotti, Psd: “Il Pdl ha una portata limitata, si limita ad intervenire sui requisiti e sulle modalità di sorteggio e sull’individuazione dei cittadini per ricoprire il ruolo di presidente e scrutatore di seggio. La volontà di agevolare chi sta attraversando difficoltà economiche è argomento interessante su cui vogliamo discutere. In questo senso diamo la disponibilità al confronto in seconda lettura. E’ un atteggiamento corretto da parte delle istituzioni, anche se con interventi limitati, andare nella direzione di individuare esigenze economiche di alcuni concittadini. Da parte del Psd c’è quindi disponibilità a ragionare su questo Pdl”.

 

Comma 11. Ratifica Decreti Delegati e Decreto- Legge

Decreto delegato n.135 – Caccia al cinghiale 2015 – 2016

Augusto Michelotti, Su: “La caccia al cinghiale è una caccia pericolosa. Io ritengo che sia un elemento di pericolosità dentro il territorio. Spero venga ridimensionato questo tipo di caccia. Propongo che questo tipo di caccia venga completamente abolito all’interno del nostro territorio”.

Antonella Mularoni, segretario di Stato al Territorio: “Negli anni sono state introdotte misure di salvaguardia. Devo però evidenziare che il numero di cinghiali è in aumento anche nel nostro territorio. La caccia dunque diventa una delle misure più efficaci rispetto al proliferare di questi animali che quando superano certi numeri possono diventare pericolosi. Comprendo le preoccupazioni di Michelotti, ma all’interno di un ecosistema occorre rendersi conto anche delle problematiche legate al proliferare di una specie animale. Sia in riferimento all’uomo sia in riferimento alle colture. Chiedo di ratificare il presente decreto”.

Il decreto è ratificato a maggioranza.

 

Decreto Delegato n.133 – Modifiche alla Legge 29 luglio 2014 n.125 “Legge di riforma in materia di Aviazione Civile”.

Mimma Zavoli, C10: “E’ una modifica sostanziosa di un provvedimento portato in Aula meno di un anno fa. Ci preoccupa reiterata modalità di cambiare, questa volta in maniera estremamente sostanziale, leggi approvate recentemente”.

Marco Arzilli, segretario di Stato all’Industria: “Stiamo parlando di materie che hanno un’evoluzione quotidiana. Continuamente vengono promulgate nuove direttive. La nostra esigenza è che questa norma continui a rimanere una norma attuale. Avere una norma che ha un alto standard significa avere una norma che tutela tutti. Abbiamo presentato due emendamenti aggiuntivi”.

Civico 10 presenta un emendamento all’articolo 22 aggiuntivo del comma 12. Il testo, concordato con il governo, viene approvato. Respinto invece l’emendamento modificativo dell’articolo 30.

Il decreto è ratificato a maggioranza.

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