SAN MARINO – Giovedì 8 ottobre (ore 18,15) si concludono al Museo di Stato, con la lecture dedicata a Maurizio Cattelan, gli incontri di Intorno all’Opera – da Achille Perilli a Maurizio Cattelan, (il ciclo di sei incontri di Rita Canarezza, dedicati all’arte contemporanea, per riflettere sui contenuti e la storia di alcune opere dell’importante collezione della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea della Repubblica di San Marino iniziata negli anni Sessanta ed in costante divenire).
Maurizio Cattelan, è attualmente l’artista italiano più influente e riconosciuto a livello mondiale, presente sulla scena artistica internazionale da oltre 20 anni. Le sue opere provocatorie sono note anche ad un pubblico più vasto, esposte nelle collezioni dei più prestigiosi musei internazionali. Nel 2011 al Gugghenheim di New York è stata allestita una sua retrospettiva con oltre 130 sue opere.
A prima vista sembra essere riuscito a conquistare la ribalta internazionale grazie ad una sorta di sfrontatezza dissacratoria, ironia tagliente un po’ sfacciata, utile a manipolare ed attrarre su di sé l’attenzione dei media ma questa lettura risulta semplicistica e superficiale: le operazioni di Maurizio Cattelan, (dai bambini impiccati di fronte alla Fondazione Prada a Milano, a Giovanni Paolo II colpito da un meteorite in La Nona Ora al gigantesco dito medio in marmo di Carrara di L.O.V.E, davanti all’edificio della Borsa di Milano) si sviluppano attorno alla capacità unica, di saper utilizzare come materia, da plasmare e modellare, il nostro immaginario collettivo.
San Marino possiede dal 1991 un’opera dell’artista pensata e realizzata appositamente per un luogo, che Cattelan, eseguì e lasciò in Repubblica, in occasione della manifestazione Provoc’Arte, Provo Carte, Provocar Te, (di cui la giuria selezionatrice era presieduta da Giulio Carlo Argan e composta da Roberto Daolio, Lucio Dalla, Sandro Pascucci e Gilberto Rossini) all’interno della ex Galleria Ferroviaria Il Montale; l’intervento è una stazione di una Via Crucis realizzata all’interno della Galleria, che raffigura “il Monte Golgota, dove le tre T del nome dell’artista diventano le Croci…”
Un’opera che purtroppo sta rischiando di scomparire e della quale gli Istituti Culturali stanno da tempo segnalandone il deterioramento.
“L’opera lasciata sulle pareti della galleria riuscirà a vivere, in relazione alla capacità di sopravvivenza del luogo in cui è stata apposta, ma anche in relazione alla capacità, da parte del tessuto sociale in cui essa si colloca di essere riconosciuta e dunque salvaguardata” (Alessandro Castiglioni Perché conservare l’opera abbandonata nelle Gallerie San Marino, la Tribuna, 8 aprile 2011).
Ingresso libero.