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Commissione Finanze: Modifiche alla legge 122/2012 in materia di armi ed esplosivi

da Redazione

Il Progetto di Legge viene licenziato in seduta notturna dalla Commissione consigliare Finanze. Relatore unico designato è Guerrino Zanotti del Psd. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

Con 8 voti a favore, zero contrari e 5 astenuti, il progetto di legge “Modifiche alla legge 10 agosto 2012 n.122 in materia di armi ed esplosivi” viene licenziato in seduta notturna dalla Commissione consigliare Finanze. Relatore unico designato è Guerrino Zanotti del Psd.

Il lavori della Commissione in serata sono quindi ripresi dall’esame del progetto di legge “Modifiche alla legge 10 agosto 2012 n.122 in materia di armi ed esplosivi”.

In particolare, sull’articolo 31, che introduce la possibilità per le forze dell’ordine di fare perquisizioni in abitazioni private senza autorizzazione del tribunale, sono presentati due emendamenti, uno interamente soppressivo di Rete, l’altro di tutta l’opposizione- quindi Su, C10, Upr, Ps e Rete- per consentire la perquisizione solo previa autorizzazione dei commissari della legge. Entrambi gli emendamenti sono respinti, ma il secondo, che ha ottenuto solo 8 voti contrari, potrà essere ripresentato in seconda lettura. Su questo punto, lo stesso segretario di Stato si è impegnato ad organizzare ulteriori approfondimenti con la Gendarmeria e le forze dell’ordine prima dell’ultimo passaggio consigliare del provvedimento.

Si procede al comma 4, con il Progetto di legge di iniziativa popolare, “Interventi urgenti in materia di lavoro”. Il consigliere di Rete, Roberto Ciavatta, quale co-firmatario del provvedimento, ne annuncia il ritiro, dato che il progetto era stato avviato due anni fa e ormai è considerato superato. Ultimo punto affrontato in seduta notturna è il Comma 5, “Progetto di legge su lavoro” presentato dal gruppo consiliare C10 su cui si è aperto il dibattito e su cui maggioranza e segretario di Stato per il Lavoro si esprimono con contrarietà. L’articolato viene avviato all’esame ma bocciato al primo articolo con 9 voti contrari e 5 a favore. La seduta si interrompe e i lavori riprenderanno oggi alle 13.

Di seguito un estratto degli interventi:

Comma 3. Esame del progetto di legge “Modifiche alla legge 10 agosto 2012 n.122 in materia di armi ed esplosivi”. Approvato con 8 voti a favore, zero contrari e 5 astenuti.

“Articolo 31: dopo l’articolo 68 della legge 10 agosto 2012 n.122, è inserito l’articolo 68 Ter ‘Perquisizione in materia di armi'”

Roberto Ciavatta, Rete: “Con questo articolo si introduce la possibilità per le forze di polizia, senza preavviso, di fare perquisizioni all’interno delle abitazioni ed è sufficiente un indizio della presenza di armi. Si introduce un principio pericoloso. E’ vero, come ha detto il comandante Selva nell’incontro avuto con i partiti, che norme simili ci sono nella vicina Italia, ma bisogna andare a vedere che sono stati inserite negli anni ’70 sull’urgenza di contrastare le Brigate rosse, c’era una determinato contesto. Vero è che un articolo simile si trova nella legge sugli stupefacenti, ma è una situazione differente a questa. Pensate se all’interno della Gendarmeria stessa ci fossero delle ‘bande’ e uno dei gendarmi si introducesse in un’abitazione e depositasse un’arma non denunciata.

Si prevede poi la comunicazione all’autorità giudiziaria per le convalide, come a dire, una volta effettuata la perquisizione, se ho trovato elementi lo comunico, diversamente no.

Capisco se ci trovassimo in uno Stato grande, ma in uno Stato piccolo di 30 mila anime, se un Gendarme da un colpo di telefono al magistrato non credo questo non possa riconoscergli un mandato di perquisizione. Non capisco quale possa essere l”urgenza e la necessità di ordine pubblico per motivare un intervento di questi tipo che credo possa prestarsi a distorsioni da evitare. Per tutte queste motivazione abbiamo presentato un emendamento completamente soppressivo, poi come opposizione, tutti insieme, abbiamo fatto un emendamento per chiedere quantomeno una comunicazione preventiva”.

Tony Margiotta, Su: “Questo è un emendamento dell’opposizione, Su, C10, Ps, Upr e Rete, dove chiediamo di inserire, ‘previa autorizzazione del commissario della legge’ è possibile procedere immediatamente alla perquisizione. A nostro avviso è fondamentale coinvolgere il tribunale, non possiamo lasciare la discrezionalità di un agente a poter intervenire sulla persona o su una abitazione o su un locale privato solo attraverso un indizio che può essere anche discutibile. Qui si entra in una condizione di stato di polizia che non vogliamo. Ci auguriamo che la maggioranza e il segretario possano accettare questo emendamento per garantire lo stato di diritto di ogni cittadino”.

Marco Arzilli, segretario di Stato per l’Industria e il Commercio: “E’ una norma che porto e non ho nessuna intenzione di non portarla, soprattutto dopo quanto ascoltato nell’incontro con le forze politiche e la Gendarmeria. Qui parliamo di detenzione di armi abusive e ciò significa un potenziale pericolo alla sicurezza delle persone e del Paese. Parliamo di un fatto molto grave. Nell’incontro con la Gendarmeria sono state elencate tante motivazione che portano gli altri Paesi a mantenere questo articolo, malgrado non ci sia più il pericolo, per esempio, che in Italia aveva portato alla sua introduzione. Abbiamo comunque previsto l’urgenza e la comunicazione in Tribunale di quanto operato, quindi di qualsiasi cosa venga fatta da un agente a seguito di un indizio. Sarà di conseguenza l’autorità giudiziaria a fare le sue valutazione. Questa dicitura garantista non c’è per gli stupefacenti. Sull’abrogazione, lo ribadisco, ne faccio una questione di coscienza, non posso non portare questo articolo rispetto le esigenze di sicurezza del Paese. E’ una tutela che possiamo permetterci, non è uno stato di polizia perché tutto viene comunicato al Tribunale e se ne deve poi rispondere. Rispetto l’emendamento dell’opposizione lo reputo troppo complicato, a volte certe tempistiche non ci sono, può essere un intervento fatto di notte. Però ribadisco, gli emendamenti possono essere ripresentati, se la votazione lo consente. In caso sono disposto a fare ulteriori incontri con le forze politiche e il comandante. Ribadisco è un articolo molto forte, ma in mia coscienza non posso permettermi di non portarlo”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Capisco le motivazione portate dal segretario, ma non sono persuaso della bontà di questo intervento che si presta a numerose problematiche. L’articolo può essere un’arma politica per delegittimare un avversario politico, il rischio c’è. Mi auguro non si raggiungano i voti che impediscono di ripresentare l’emendamento in seconda lettura, dove spero si possa riparlarne e che ci siano nuovi confronti con la gendarmeria”.

Tony Margiotta, Su: “Ringrazio il segretario per l’opportunità di poterci riconfrontare ma anche noi non siamo convinti del tutto della sua spiegazione. Si va infatti a creare un precedente importante, dove un agente anche solo per una telefonata anonima può andare in un’abitazione per fare una perquisizione. L’emendamento proposto è garantista, coinvolge il Commissario della legge che in pochi minuti dà l’opportunità di eseguire la perquisizione per una motivazione che il Gendarme deve dare al magistrato. La dicitura che usiamo è la stessa dell’articolo 110 della legge fiscale dove si dice che l’ufficio tributario non può fare perquisizioni ‘previa autorizzazione commissario della legge’. Per coerenza maggioranza e governo dovrebbero accettare questo emendamento”.

Maria Luisa Berti, Ns: “Ci sarebbe una sorta di emendamento tecnico che va a prevedere una formulazione della prima parte dell’articolo in linea con il dettato della normativa in ambito di detenzione di stupefacenti, che prevede anch’essa la possibilità di perquisizione. Si specifica che ci debbano essere consistenti indizi della presenza di armi, senza la necessità di una autorizzazione preventiva”.

L’emendamento di Rete è respinto;

l’emendamento di tutta l’opposizione è respinto con solo 8 voti contrari, ciò significa che tornerà in sede di seconda lettura in Consiglio grande e generale;

l’articolo con l’ultima formulazione presentata viene approvato.

Comma 5, “Progetto di legge su lavoro” presentato dal gruppo consiliare C10.

Andrea Zafferani, C10: “Abbiamo voluto proporre un provvedimento con due obiettivi prioritari, riformare il mercato del lavoro per dare alle imprese strumenti per guadagnare flessibilità nell’utilizzo della forza lavoro, senza però sacrificare nulla delle tutele sociali dei lavoratori, lavorando molto su ammortizzatori, politiche di ricollocamento e formazione. Il tutto senza costi, per dare al nostro Paese maggior competitività e generare un numero di investimenti importanti, in poco tempo, sia da parte di investitori esteri, ma anche del territorio. Descrivo alcuni interventi contenuti nel progetto: per riformare le regole del mercato del lavoro,abbiamo suggerito l’introduzione di un contratto a tutele crescenti, è un meccanismo intelligente ripreso in Italia e fuori dall’Italia, se accompagnato con strumenti di tutela sociale è un ottimo strumento. Abbiamo mantenuto pochi altri contratti, come quello a tempo determinato, ma viene reso più costoso rispetto quello standard. Quindi incentivi crescenti nel tempo, che consentono alle aziende che investono sui lavoratori di guadagnare nel tempo importi maggiori, quanto più investono sul lavoratore, è un ribaltamento rispetto a meccanismi attuali in cui gli incentivi sono all’inizio con l’assunzione, il che porta ad alto turn over. Per le imprese che mantengono in organico un dipendente per 5 anni si prevedono condizioni più favorevoli. Quindi la costituzione di un ente per la formazione e la ricollocazione e la lotta al lavoro nero. Incentivi per l’assunzione di sammarinesi e residenti, oggi il meccanismo è che l’assunzione di lavoratori frontalieri è vietata, salvo l’assenza di sammarinesi disponibili al registro dell’ufficio del lavoro, ciò porta a pressioni delle imprese. Noi invece ribaltiamo il concetto, nessun divieto, ma libertà con incentivi per l’assunzione di sammarinesi.

Altro pilastro dell’intervento sta nelle politiche di sviluppo, suggerivamo una quindicina di interventi subito realizzabili che non richiedono grandi costi, interventi sulle residenze, favorendole anche per piccoli investitori, con meno diritti e gratuità nelle prestazioni, interventi per il settore commerciale, per stimolare la vendita di prodotti, sull’agenzia dello sviluppo, per la formazione dei giovani, la riforma per l’imprenditoria giovanile per renderla più efficace, inserire lo sportello unico per le imprese, interventi per stimolare la nascita delle imprese di servizio per l’università in centro storico, interventi per gli appalti, sulle Tlc e ce ne sono tanti altri. Non mi faccio però grandi aspettative sul destino di questa legge. Credo, quando si parla di dialogo, che dovrebbe essere inteso in senso bilaterale, quando l’opposizione fa proposte. Noi abbiamo voluto dare un contributo su temi prioritari e spero che la maggioranza ne tenga conto. Noi abbiamo presentato questo progetto un anno e due mesi fa, verrà bocciato e dovremo aspettare ancora qualcosa di buono dalla maggioranza. Si perde tempo, se si dialogasse subito sulla proposte che vengono da questa parte si farebbe prima”.

Iro Belluzzi, segretario di Stato per il Lavoro: “Sicuramente leggi che incidono su mercato lavoro richiedono grande confronto, è un presupposto basilare. L’invito che ha fatto il consigliere Zafferani al confronto sarebbe stato dovuto anche da parte sua per le sue proposte. L’impostazione che ha dato al progetto lo condivido, ha preso spunto dal consulente della segreteria per il Lavoro, però è vero che nel momento in cui la segreteria ha sposato la prima stesura del progetto di legge elaborato dal prof. Ichino ci siamo resi conto che è un testo calibrato su una realtà differente dalla nostra e che certi aspetti andavano superati. La realtà sammarinese per esempio non ha l’articolo 18 e presenta una flessibilità nel mondo del lavoro importante. Occorre un tempo lungo per riformare in modo profondo le regole del mercato del lavoro, occorre un’analisi approfondita per creare un testo unico e fruibile, non sarebbe possibile all’interno di una commissione del lavoro, senza un confronto precedente, dare una soluzione. Ma ci sono tanti spunti nel vostro progetto di legge che possono esser avviati al confronto nel momento in cui il progetto della segreteria sarà pronto per ricercare spero una condivisione seria”.

Milena Gasperoni, Psd: “Anche io colgo favorevolmente questo desiderio di confrontarsi su norme fondamentali nella vita delle persone. Però mi permetto di fare alcune considerazioni, in spirito costruttivo. Rispetto all’impostazione del contratto di inserimento, si poggia su tre pilastri: periodo di prova, inserimento e stabilità. Il primo fissato a tre mesi, quando ad oggi è previsto per un massimo di tre mesi e viene quindi abbassato. Credo i sei mesi per certe mansioni siano fondamentale, qui invece è tutto livellato, ma non è così. L’inserimento nel testo di C10 può durare 5 anni, in cui si può essere licenziati: credo sia un tempo determinato a 5 anni. A me sembra un bel salto passare dai 18 mesi di tempo determinato a 5 anni. Dopodiché si arriva finalmente al contratto a tempo indeterminato: mi chiedo però Zafferani dove ha previsto la copertura finanziaria, se non al costo di aumentare le aliquote contributive per i datori di lavoro, in un periodo di crisi non è uno strumento auspicabile di incentivazione economica. Nell’articolo 6 c’è l’elenco delle categorie deboli dove si inserisce a prescindere le donne. Qualunque professione facciano sono categorie deboli. Mi sembra discriminatorio. Oggi ci sono incentivi per donne uscite dal mercato di lavoro per la maternità, per favorire il loro rientro. Non condivido l’impostazione del contratto a tutele crescenti, non è sostenibile economicamente, né per imprenditori, né per lo Stato e aumenta la precarietà. Questione frontalieri: le aziende che hanno necessità di assumere frontalieri perché non trovano professionalità ricercate a San Marino non devono vedere un aumento del costo del lavoro, mentre c’è lo sgravio per il sammarinese. Non mi sembra il momento di incrementare questo. In una legge che si chiama ‘nuove norme sul mercato del lavoro’ poi credo che l’uso cannabis e altro centrino poco, così come l’incubatore di imprese, agenzia sviluppo, secondo me dovremo avviarci su normative omogenee e testi unici”.

Tony Margiotta, Su: “Gasperoni è una persona molto competente che ha avuto responsabilità nell’ufficio del lavoro e le sue osservazione tengono conto della sua esperienza. Ma è importante iniziare a ragionare sul nuovo modo di impostare il mercato del lavoro. E l’impianto di C10 è un punto di partenza, diverso da altri, ma è un punto di partenza. Credo il governo sia in ritardo su questo. La maggioranza dice che bisogna trovare sistemi per attrarre investitori e che il lavoro non deve essere un costo oneroso per imprese. Si parla di una nuova bozza del mercato del lavoro ma noi non la vediamo, credo sia invece importante condividere questo documento che deve essere discusso in ambito politico e con tutti gli attori coinvolti nel mercato del lavoro. E’ importate iniziare questa discussione e non procedere con il solito metodo. Il Progetto di C10 ha una certa ideologia, è aggiornato ai giorni nostri”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Abbiamo un’impostazione diversa per alcuni punti, ma ci sono temi interessanti nel provvedimento. Invidio chi ha certezze in questo campo, ma l’esito delle politiche introdotte degli ultimi decenni sul lavoro non dà nessuna certezza. Ichino propone contratti a tutele crescenti e io non li condivido. Ho un’impostazione diversa, se consideriamo il lavoro un problema tecnico forse sbagliamo. Ma oggi non mettersi in discussione è sbagliato perché tutto quello che è stato fatto è stato un fallimento. Su agenzia per lo sviluppo forse c’è una sovrapposizione con altri enti. Al di là di qualche elemento di criticità, sarebbe opportuno iniziare a ragionare su questi temi e ringrazio C10 di aver portato il provvedimento che riguarda tematiche che tutti dovrebbero affrontare mettendoci dalla parte di chi il lavoro l’ha perso. Sono contrario alle tutele crescenti ma favorirebbe sicuramente il mantenimento del lavoratore da parte del datore di lavoro”.

Guerrino Zanotti, Psd: “Se dall’opposizione si propone una riforma così ampia di un ambito come il lavoro, non penso si abbia la pretesa di avere condivisione totale da parte della maggioranza. Ritengo però che sia un’occasione in cui affrontare i problemi e la materia. La proposta poi spazia a Smac, settore giovanile, attività in centro storico, start up e altre materie. Si è detto che governo e maggioranza sono fermi su questi temi, non mi sembra che siamo rimasti con le mani in mano. La nostra posizione su molti aspetti del provvedimento di C10 è critica, nell’auspicato intervento, che il governo a breve farà, avremo modo di confrontarci”.

Andrea Zafferani, C10, replica: “Non ho detto che la maggioranza non sta facendo nulla ma che si perde tempo. Per esempio, larga parte dei contenuti del progetto che il consigliere Cardelli presenterà sono contenuti in questa legge che esiste dal 2012. E’ un po’ comico.

Noi abbiamo proposto un nuovo modello di mercato del lavoro, visto che quello attuale non è adeguata ai tempi, è un tentativo nell’ambito di un contesto incerto. Belluzzi dice che non abbiamo chiesto confronto, ma siete voi a decidere quello che passa o no in Aula. Se c’era interesse ce lo avrebbe chiesto il governo di ragionarci su. Poi dite che bisogna fare qualcosa di tarato sulla nostra realtà ed questo è in controtendenza con l’abitudine di prendere consulenti esterni, noi abbiamo preso come base il pensiero di Ichino, ma non abbiamo copiato il suo progetto di flexsecurity.

Voglio capire se il contratto a tutele crescenti vi piace o no per capire cosa aspettarmi nel progetto del governo”.

Iro Belluzzi, segretario di Stato per il Lavoro: “Condivido quanto detto da Ciavatta sulla mancanza di certezze, per creare occupazione si deve passare per il rilancio dell’economia che non parte con la riforma del lavoro. Molto dovrà essere legato alla formazione, molte delle aziende si stanno avvicinando cercano professionalità specializzate. Ricordo poi che in un anno e mezzo la segreteria sta proponendo il quinto progetto di legge sulla rappresentatività, seguirà quello del lavoro. Intenzione è quella di avere un testo unico sul lavoro”.

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