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Consiglio Grande e Generale: Spesa pluriennale per la realizzazione di infrastrutture

da Redazione

Ad aprire il dibattito è il segretario di Stato per il Territorio, Antonella Mularoni che illustra un emendamento al progetto per aggiungere all’elenco delle opere previste lo spostamento della sede di Smrtv dal Kursaal. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

In mattinata, alle prime battute dei lavori consiliari, si conclude l’esame dell’articolato del decreto n.19 “Disciplina applicativa delle prestazioni di lavoro occasionale e accessorio” che, dopo due giorni di esame in Aula, viene infine ratificato con 28 voti a favore e 20 contrari.

Si avvia quindi il dibattito sul progetto di legge in seconda lettura “Spesa pluriennale per la realizzazione di infrastrutture ed opere pubbliche”: sono 43 gli interventi previsti.

Ad aprire il dibattito è il segretario di Stato per il Territorio, Antonella Mularoni che illustra un emendamento al progetto per aggiungere all’elenco delle opere previste lo spostamento della sede di Smrtv dal Kursaal. Seguono la prima parte degli interventi.

Marco Gatti, Pdcs, auspica che si proceda velocemente alla realizzazione dei progetti previsti nel pdl: “Sono contento che dopo tanti anni lo Stato torni a ragionare su investimenti- manda a dire- non ho paura se dovremmo procedere all’indebitamento perché ci sarà un ritorno”. Anche Simone Celli, Ps, sottolinea l’importanza di realizzare nel Paese opere pubbliche: “Da molto tempo sosteniamo che il Paese sia rimasto indietro su questo aspetto- spiega- malgrado le grandi risorse finanziarie che ha avuto negli ultimi 20-30 anni, non abbiamo investito in modo adeguato”. Quindi Stefano Macina, Psd, spiega che non si procede a una proposta di “interventi-spot”. Al contrario, “credo- sottolinea- che da questo provvedimento emerga un progetto di investimento, una visione complessiva per trasformare il Paese”.

Marco Podeschi, Upr, chiede dei chiarimenti sul valore complessivo dell’indebitamento pubblico, mentre Matteo Fiorini, Ap evidenzia nella “trasparenza a livello decisionale” e “nella visione globale” il valore del progetto di legge. Critica è Mimma Zavoli, di C10: “Come tutti i vostri provvedimenti- puntualizza- anche questo sembra manifestare il bisogno di ogni segretario di mettere un bandierina, con aspettative non ritagliate non sul bene del Paese, ma a vantaggio dei soliti noti”. Anche Elena Tonnini, Rete, boccia il provvedimento: “Non diciamo che le opere pubbliche non siano uno strumento importante per creare economia- fa notare- ma oggi si fanno opere pubbliche per creare debito, quando questo era evitabile a monte perchè quei 30 mln di euro si potevano reperire dal nostro bilancio, magari accogliendo gli emendamenti dell’opposizione per ridurre gli sprechi”. Per Ivan Foschi, Su, “al di là di singoli interventi”, si nota “l’assenza di una pianificazione di fondo”. E ancora, Massimo Cenci, Ns sottolinea l’importanza di “non stare fermi” in questa fase, “altrimenti- ammonisce- entriamo in una spirale da cui non se ne esce più”.

Il dibattito proseguirà nella seduta del pomeriggio.

Di seguito un estratto degli interventi della mattina.

Comma 16. Progetto di legge “Spesa pluriennale per la realizzazione di infrastrutture ed opere pubbliche di cui all’art. 62 della legge 23 dicembre 2014 n.219”

Antonella Mularoni, segretario di Stato per il Territorio: “Provvederò a depositare a nome del governo un emendamento all’articolo 1 che aggiunge alle opere, per cui è prevista la possibilità di finanziamento di 30 mln di euro in tre anni, lo spostamento della sede Smrtv. Il che porterebbe a un duplice vantaggio, dare a Smrtv una sede adeguata, dall’altra sgomberare il Kursaal, destinandolo alla sua funzione precipua per cui è nato, e per cui è previsto anche lo spostamento della Gendarmeria.

Ieri è pervenuto ai consiglieri un documento in cui abbiamo provato ad immaginare gli impatti di questi progetti sulla crescita economica del Paese. In molti casi si tratta di individuare nuove sedi, uffici pubblici, si possono avere impatti economici per il turismo, per la risposta all’esigenza di spending review che viene soddisfatta, o per il risparmio di tempo per gli utenti. Per altre opere indicate nell’Odg approvato si ricerca compartecipazione pubblico-privato. Ascolterò con grande attenzione il dibattito e in sede di replica, se ci fossero questioni da chiarire, sarò lieta di farlo”.

Marco Gatti, Pdcs: “Qualche giorno fa abbiamo concluso un dibattito che riguardava la trasformazione di un’area per permettere l’insediamento in territorio di un’attività economica importante che porterà ad un aumento sostanziale del flusso turistico in territorio.

Quindi credo che anche ragionare su come possiamo potenziare strutture in centro storico sia importante e sostanziale, mettendo in fila una serie di interventi che abbiano coerenza di sviluppo. Cava degli umbri, trasformazione di aree a parcheggio che potrebbero diventare strutture importanti, si parla di un museo in centro storico che abbia un richiamo turistico che oggi non abbiamo. Credo che gli interventi individuati dal governo abbiano una coerenza in questo senso. Le opere ai parcheggi 6-7 sono da realizzarsi in sinergia con il privato, ma in contemporanea è necessario ragionare su nuovi parcheggi. Abbiamo poi in centro storico una struttura importante come l’ex ospedale, dove ci sono oggi le scuole superiori. Ora bisogna ragionare su come usare quella struttura per potenziare l’ospitalità e i servizi turistici. E’ il momento di decidere, vogliamo realizzare o no il polo scolastico? Dobbiamo tenere le macchine il più lontano possibile dal centro storico, realizzare il parcheggio della funivia, un collegamento non sfruttato oggi al 100%. Per l’ex ospedale è il momento di iniziare a pensare a un’opera importante, che manca su tutto il territorio, bisogna essere ambiziosi e crederci, perché un albergo di grandissima qualità a San Marino manca. Questa conversione è un’opportunità da cogliere e da vedere se si può realizzare in sinergia e come realizzarla. Ci sono strutture che lo Stato non potrà mai cedere, tra cui lo stesso ex ospedale, e se la gestione sarà privata, deve esserci una presenza forte dello Stato nella struttura. Il progetto oggi giunge in seconda lettura per far prendere una strada sugli interventi prioritari indicati: centro uffici, parcheggi, centrale unica dei corpi di polizia. Nello step ‘due’ si inizierà a realizzare opere che potenzino la permanenza in centro storico del turismo, quindi sicuramente il museo e l’intervento ai parcheggio 6-7, con un progetto da discutere, ma molto di valore come quello che ha vinto concorso, e la realizzazione di un centro benessere. Bisogna procedere velocemente con questi progetti e sono contento che dopo tanti anni lo Stato torni a ragionare su investimenti. Non ho paura se dovremmo procedere all’indebitamento perché sono investimenti che avranno un ritorno, economico o sicuramente influenzeranno positivamente la spesa che lo Stato ha nei tanti accordi di locazione”.

Simone Celli, Ps: “Sottolineo l’impegno messo in campo dal segretario di Stato competente che merita di essere affrontato in modo serio. Il tema delle opere pubbliche è infatti strategico per il futuro di San Marino. Da molto tempo sosteniamo che il Paese sia rimasto indietro su questo aspetto, malgrado le grandi risorse finanziarie che ha avuto negli ultimi 20-30 anni sul piano delle opere pubbliche non abbiamo investito in modo adeguato. L’ultima opera di rilievo è stato il Multieventi, agli inizi degli anni ’90. Poi bisogna passare dalle parole ai fatti, non è facile in momenti di crisi, ma quello che ci è stato illustrato dal segretario Mularoni è un punto di partenza importante. Investire in opere pubbliche significa poi creare lavoro per le nostre imprese legate all’edilizia, può determinare un incremento di occupazione in un settore che dal 2008 ha perso 250 unità lavorative. Oggi è poi fondamentale favorire la sinergia pubblico-privato attraverso bandi di concorso di carattere internazionale che evitino distorsioni. Lo Stato deve ricercare questa sinergia e collaborazione, altrimenti dare concretezza al piano illustrato da segretario Mularoni sarà molto difficile. Come fondamentale è che queste opere pubbliche siano inserite in un piano complessivo. Non possiamo parlare di opere a spot, scollegate a un piano più ampio. Rispetto al piano proposto dal segretario Mularoni mi auguro ci sia la possibilità di ragionare e ci sia confronto. Sul polo unico della sicurezza: si deve fare una distinzione tra la centrale unica operativa e il polo della sicurezza. Cerchiamo di chiarirci un po’ le idee, ho alcune riserve sull’individuazione di un unico polo della sicurezza. Il polo scolastico sicuramente è un’idea condivisibile, mi raccomando non dimentichiamoci però un piano più generale di edilizia scolastica, con interventi di manutenzione e verifica di strutture non più corrispondenti alle esigenze dei Castelli che hanno avuto un incremento demografico grosso, come Domagnano, e non possiamo trascurare questo aspetto. Un’ultima questione: la legge di spesa che individua in 30 mln di euro le risorse da investire in opere pubbliche solleva il tema dei conti pubblici su cui è fondamentale che il dibattito sia ripreso al più presto. E spero che il segretario per le Finanze dia disponibilità ad affrontare questo tema”.

Stefano Macina, Psd: “Finalmente dopo tutti i dibattiti fatti in Consiglio, compreso quello di dicembre scorso, concluso con un Odg richiamato dal provvedimento, si arriva in Aula a proporre un primo piano di intervento per realizzazione opere pubbliche e infrastrutture. E’ un segnale positivo che dal Consiglio può arrivare ai cittadini. Il primo a crederci che nel Paese si può investire e invertire rotta è chi dirige il Paese. E’ un segnale importante di fiducia nel Paese. Può sembrare che si fa una proposta di interventi-spot. Invece credo che da questo provvedimento emergano non solo proposte, ma un progetto di investimento, una visione complessiva per trasformare il Paese in tre settori importanti. Il primo è il comparto turistico, intervenire nella ristrutturazione dei parcheggi in centro storico e recuperare così aree per attività turistica, poi il polo scolastico a Fonte dell’Ovo dà una risposta funzionale rispetto ai servizi che nella struttura in centro storico non possono esserci, come biblioteca, palestra etc. Quindi dare ai servizi sedi più idonee, con il polo a Valdragone, a questo si collega la nuova sede di Rtv, tra le priorità. Una questione particolare è il polo della sicurezza per arrivare a una nuova strutturazione dei corpi di polizia. E’ fuori dubbio che in queste scelte lo Stato da solo non ce la può fare. Trenta milioni sono utili per iniziare, ma occorrono sinergie tra pubblico-privato, è un’altra partita che come maggioranza riteniamo si debba andare fino in fondo. E’ importante cercare di dare una priorità agli interventi indicati nel Pdl, in modo che se iniziamo un intervento, questo sia portato a compimento ed evitiamo di iniziare un lavoro e lasciarlo lì. Ritengo il provvedimento sia una proposta importante che può incidere positivamente rispetto alle esigenze del Paese e può iniettare fiducia rispetto alle possibilità che lo Stato ha di investire, pur indebitandoci. Se ci si indebita per opere pubbliche non è debito, ma capitale che si mette a disposizione della collettività”.

Marco Podeschi, Upr: “Un piano di investimenti così corposo non lo ricordo a memoria. Mi spiace solo che il segretario Mularoni sia stata lasciata sola tra i banchi del governo Ci sono investimenti per scuole, turismo, infrastrutture e si parla di indebitamento, è un piano che non riguarda solo il Territorio, ma l’intero congresso di Stato che oggi non c’è. Rimarco anche la scarsa partecipazione dei colleghi consiglieri. Mi sembra un tema importante o forse c’è un senso di ineluttabilità. Penso vada riconosciuto al segretario al Territorio la volontà di presentarsi e illustrare l’intervento all’interno del progetto. Ci sono interventi che da anni si tenta di fare, presenti anche nel famoso allegato Zeta del 2012. Ho apprezzato la relazione inviata a corredo del progetto di legge. Nella legge si parla di un indebitamento non superiore ai 30 mln di euro, nel documento inviato la somma è attorno ai 60 mln di euro, quindi la prima domanda è se il progetto dà avvio ai lavori e se successivamente si interverrà. Visto che siamo in recessione anche per il 2016, ci interessa capire quindi in primis qual’è l’indebitamento complessivo dello Stato a medio lungo termine. Il settore delle infrastrutture può muovere l’economia per l’edilizia e altri settori in difficoltà, è una scossa a tutta l’economia, ma capire a quanto ammonta l’indebitamento pubblico è un ragionamento che si deve fare. Infine non siamo d’accordo sulla centralizzazione di tutte le strutture sulla sicurezza pubblica. Su Smrtv, liberare il Kursaal potrebbe restituire l’immobile ad attività turistiche, ma vorrei capire che ruolo ha lo Stato nella nuova collocazione nell’emittente. Abbiamo sempre detto che è una società di diritto privato a partecipazione pubblica, cosa c’entra metterla in un piano di infrastrutture pubbliche, lo Stato si farà carico delle spese per la nuova sede?”.

Matteo Fiorini, Ap: “E’ un atto che va nella direzione giusta della trasparenza, rispetto quanto succedeva gli anni scorsi, quando il Consiglio stanziava in sede di bilancio grosse cifre per le opere che poi il congresso gestiva liberamente. Poi la crisi economica ha imposto voci di bilancio sulle opere ridotte a 3, 5 mln di mezzo rispetto ai 10 mln del passato, con cui non si riesce a dare visione politica. Questa legge di spesa è quindi una procedura innovativa che porta in un momento diverso dal bilancio una discussione utile in Aula su come intervenire in opere pubbliche per i prossimi 3 anni. Forse la cifra non è sufficiente, ma è importante rispetto agli ultimi anni e credo dia un segnale di rilancio e impegno delle finanze pubbliche a supporto del sistema Paese. Quindi c’è trasparenza a livello decisionale e una visione globale, non singoli interventi spot. Sono interventi tutti strettamente connessi che danno la possibilità di cucire qual’è l’idea che abbiamo di Paese, quali sono gli ambiti su cui vogliamo intervenire. Per tanti anni si è puntato su modelli economici sbagliati, oggi in Aula potremmo avere visioni diverse ma parliamo tutti di rilancio turistico, congressuale, di polo scolastico, centro storico, di potenziare parcheggi…di come insomma vediamo il Paese. Non è una cosa scontata, ma frutto del cambiamento di questi anni che ci porta a confrontarci su una cosa che tutti diciamo, cioé che vogliamo disegnare una San Marino con al centro qualità turistica e una qualità di vita migliore per i residenti”.

Mimma Zavoli, C10: “Questi investimenti dovrebbero dare impulso all’economia: dalla creazione del polo della sicurezza, al parcheggio in Borgo per liberare la piazza, dalla costruzione di un mostro di parcheggio in piazzale Giangi in Città cui si aggiunge il trasloco San Marino Rtv presso un’altra sede. Se l’intento di alcuni interventi può essere comprensibile, di altri invece se ne capisce un po’ meno la ratio. Si dovrebbe procedere per gradi, mettendo al vertice di questa ipotetica scala opere più necessarie, lasciando le altre in stand by, con la consapevolezza che i soldi non ci sono. Non abbiamo 30 mln di euro, si corre il rischio di lasciare cantieri aperti e di deturpare zone turistiche. Si parla di infrastrutture e ancora non esiste la legge sugli appalti per le infrastrutture, anche questo è da mettere sul piano di confronto . Così si finirà di favorire i soliti grandi gruppi e le imprese terranno in caldo i cantieri a suon di varianti necessarie, con gru che svettano per anni. Su questa serie di progetti le gare partiranno nel giro di poco tempo e tutto sarà come adesso: cantieri eterni, cifre che lievitano, imprese- sempre le stesse- che vivono nell’assenza di norme e alle imprese più piccole al collasso saranno lasciate le briciole. Sarà una prova dei fatti concreta. Sarà interessante vedere quanto aumenteranno le assunzioni, se ci si avvarrà invece di non residenti. Forse conviene che le cose restino come sono, diversamente la legge sugli appalti sarebbe già sui banchi. Parcheggi: non sarebbe meglio fare un parcheggio meno impattante sotterraneo? E ancora, perché non creare un polo attrattivo in zona stazione, riorganizzandola in modo più sostenibile, con aree di svago e di verde? Come tutti i vostri provvedimenti, questo sembra il bisogno di ogni segretario di mettere un bandierina, con aspettative non ritagliate al bene del Paese, ma a vantaggio dei soliti noti”.

Fabio Berardi, Pdcs: “Anche io pensavo che l’elenco dei provvedimenti potesse fare la fine dell’allegato Zeta, invece il segretario Mularoni ha dato gambe al progetto portandolo in seconda lettura. C’è anche un tempismo perfetto rispetto quanto dibattuto poco fa in Aula sullo sviluppo del centro moda del lusso. Su cosa deve puntare il turismo oggi a San Marino? Due gli obiettivi: aumentare anche se di poco la permanenza del turista, poi sviluppare l’attrattività. Quei visitatori del polo del lusso per esempio devono essere incentivati a venire in centro. Devono poter contare su cose che oggi non siamo in grado di offrire, come il benessere, e devono trovare un’adeguata proposta culturale, come il polo museale di Tadao Ando.

Trenta milioni di euro chiaramente non sono sufficienti, c’è possibilità di fare project financing e sinergia pubblico-privato, che è da ricercare. Questi interventi danno subito risposta a settori che si sono fermati, quelli legati all’edilizia. Da subito i nostri professionisti, le nostre imprese e gli artigiani potranno lavorare. Per i bandi c’è possibilità di costituire Ati, per piccole imprese che dovremmo favorire. Questi effetti si sommano a quelli particolari che gli interventi in programma avranno sulla ricaduta del Paese”.

Massimo Ugolini, Pdcs: “In questo progetto di legge vengono individuate una serie di opere pubbliche prioritarie per il territorio. Trenta milioni di euro non sono sufficienti ma è una solida base di partenza. Nelle infrastrutture identificate dal governo e dalla maggioranza c’è la visione della San Marino che sarà. Le opere pubbliche presenti nella legge avranno un impatto forte e positivo su San Marino. La speranza è di dare avvio all’esecutività dei lavori in tempi abbastanza celeri. E’ giusto approvare velocemente una regolamentazione sugli appalti pubblici. Credo che dovremmo valorizzare il nostro patrimonio territoriale, storico e culturale. Ed anche la nostra qualità di vita”.

Francesco Ugolini, Pdcs: “E’ importante rimarcare che a fronte di minori entrate il governo non ha interrotto gli investimenti sulle opere pubbliche perché sono il volano per garantire lo sviluppo del Paese. Come ha ben ricordato il segretario, i trenta milioni in tre anni serviranno per la progettazione, mentre per la realizzazione dovremmo aprirci al finanziamento dei privati. Questo progetto di legge è fondamentale per far ripartire l’economia. L’edilizia anche a San Marino può essere e può tornare ad essere un settore strategico e termometro dell’economia del paese. Vorrei soffermarmi sulla necessità di individuare infrastrutture fondamentali per il rilancio del settore turistico nel centro storico. Unico settore in grado di creare sviluppo e occupazione. Vera industria del Paese”.

Mariella Mularoni, Pdcs: “Al rigore sui conti pubblici affianchiamo una strategia di crescita e una visione di lungo periodo. Questa legge è un’opportunità per tutte le forze politiche. La spesa pluriennale per la costruzione di opere pubbliche è stata realizzata dal governo per dare segnali positivi al Paese. Non solo opere pubbliche. Tanti settori della nostra economia trarranno benefici da questi investimenti. Trenta milioni sono pochi, ma l’obiettivo è di andare avanti in sinergia con i privati per la realizzazione di opere prioritarie per il paese. Piena condivisione del progetto di legge. Mi preme rimarcare che le scelte devono essere fatte con tempestività e nella massima trasparenza. Non perdiamo altro tempo. L’economia per vivere e prosperare ha bisogno di regole certe. Oggi ci sono le condizioni di base per progettare una fase di sviluppo. Fino ad oggi siamo stati lenti ora bisogna accelerare e fare passi importanti per dare una spinta al Paese”.

Vladimiro Selva, Psd: “Non è la prima volta che si fa ricorso a una legge speciale di spesa. C’è condivisione sulla necessità che lo Stato individui risorse da mettere nel sistema per far ripartire il settore edilizio. Qui abbiamo un duplice scopo: nell’immediato investire e dare beneficio a questo settore, nel medio-lungo periodo, se gli investimenti sono finalizzate a incentivare la permanenza in territorio dei visitatori cogliamo un altro risultato ossia di generare indotto. Queste 4 iniziative che con 30 milioni andiamo a finanziare rappresentano già un elenco delle priorità. Trenta milioni di euro sono pochi, ma è il punto di equilibrio che oggi con una certa prudenza possiamo individuare tra il rigore di bilancio e gli investimenti per rimettere in moto l’economia. Contrarre dei debiti quando non c’è certezza di un bilancio in pareggio diventa pericoloso. Ed è per questo che sono solo trenta milioni di euro. Sono troppo pochi, ma forse sono già tanti rispetto all’attuale struttura di bilancio. Se poi guardiamo quali sono le priorità emerse sono quelle che garantiscono un maggiore ritorno dell’investimento. Il Campus scolastico, risponde meglio alle esigenze della proposta formativa e nel centro storico permette di utilizzare uno spazio strategico. Il Polo dei servizi, la concentrazione di una serie di attività pubbliche riduce le spese in affitti passivi. Il Polo della sicurezza invece riguarda un discorso che dobbiamo iniziare a fare. Ogni comando ha a disposizione una serie di spazi, ma dobbiamo fare un ragionamento su economie di scala anche perché per la Gendarmeria il Kursaal è una sede infelice. Sui parcheggi: a Borgo nessuno mette in dubbio la necessità di fare un parcheggio alla funivia per dare risposta adeguata a funivia e a commercianti di Borgo. Sul piazzale Giangi invece ci troviamo dinanzi a uno spazio che ha necessità di molta attenzione nel fare l’intervento. Seicento posti auto mi preoccupano perché prefigurerebbero un intervento invasivo su una zona nevralgica del centro storico. Potrebbe essere necessario un ulteriore ragionamento. Se puntiamo su un turismo di qualità dobbiamo pensare ad altri collegamenti piuttosto che a portare in centro così tante auto”.

Ivan Foschi, Su: “Partendo dalla necessità di investire abbiamo perplessità sulle priorità di investimento individuate. Manca una scelta di fondo: qual è l’offerta complessiva su cui puntare? Il turismo di massa? Il turismo di qualità? Sono scelte che devono essere fatte perché una volta fatto questo si capisce poi che strada prendere. Credo poi che dovremmo parlare maggiormente di innovazione tecnologica. Servirebbe al Paese un investimento nell’informatizzazione completa della Pa. Al di là di singoli interventi, notiamo l’assenza di una pianificazione di fondo. Invitiamo il governo a fare un ragionamento molto più ampio per cercare di ricomprendere anche quelle situazioni che ad oggi sono state escluse. Si tratta di aspetti molto importanti e non possiamo ridurli a semplici auspici o speranze”.

Andrea Zafferani, C10: “Questo progetto manca di due requisiti fondamentali: l’indicazione dell’impatto sulla crescita economica del paese e l’indicazione sulle modalità di finanziamento. Due requisiti che la Finanziaria aveva indicato come necessari ma che non vediamo in questo documento. Al di là di una generica indicazione sui project financing non sappiamo come verranno ripartiti i finanziamenti tra pubblico e privato. Potrebbe essere una cosa come il Parcheggione? Non si sa niente su tutto questo. Non sappiamo neppure se ci sono già privati interessati a finanziare le opere o meno. Per le opere finanziate dallo Stato non sappiamo niente su quali saranno i costi dei finanziamenti. Tassi, durata del finanziamento, meccanismi di rimborso, possibilità di estinzione anticipata: non si sa niente di niente. Le stime economiche vanno fatte per ottenere un’indicazione sugli impatti che gli investimenti avranno: qui non c’è un numero che è uno. Solo frasi fatte. Mancano analisi economiche. Per il polo scolastico ma anche per il parcheggio di piazzale Giangi. Per migliorare la vita dei cittadini potremo fare tante cose: la riqualificazione delle strutture sportive, la realizzazione di strutture per l’intrattenimento, i parchi, opere per migliorare la viabilità. I soldi che avevamo un tempo però sono finiti e dobbiamo fare i conti con un bilancio molto rigido. Siamo in deficit. Non possiamo fare debiti con leggerezza. Dobbiamo essere certi che il ritorno economico degli investimenti supererà il costo per accendere finanziamenti. Dobbiamo essere certi ma non c’è un numero su questa legge. Siete irresponsabili per come vi approcciate alle cose. Non faccio valutazioni sulle priorità di investimento individuate: non posso giudicare su impressioni personali. Servono numeri chiari. Temo che sia tutto finalizzato a far lavorare i soliti noti. Si farà lavorare qualche impresa edile amica della politica a spese dello Stato e dei giovani che avranno sulle spalle un debito sempre più pesante da restituire”.

Massimo Cenci, Ns: “Non ci sono le risorse di anni fa e dispiace verificare come quelli che oggi sono stanziamenti straordinari su piani triennali tempo fa erano l’ordinario. Abbiamo presente gli errori fatti nel passato su finanziamenti e stanziamenti. Mi riferisco al Kursaal, con l’investimento fatto, potevamo realizzaree 2/3 Palazzi dei Congressi, mi riferisco ancora al parcheggione. Questi sono interventi fatti in momento di grande difficoltà economica e la capacità di coinvolgere gli investitori privati sarà fondamentale. Ma occorre essere consapevoli che noi in questa fase non possiamo stare fermi, altrimenti entriamo in una spirale da cui non se ne esce più. Io spero che tutti questi interventi possano essere di stimolo agli operatori, così da mettere in piedi un volano che riguardi anche i singoli operatori: se si cresce, si cresce tutti insieme. Spero anche che gli investimenti sul turismo convincano molti giovani sammarinesi a impegnarsi in questa attività mettendosi in gioco in un settore affascinante. Lo Stato con questa legge dimostra che la sua parte la fa”.

Elena Tonnini, Rete: “Nessuno mette in dubbio la necessità di far ripartire l’economia o che alcune proposte non siano degne di attenzione, ma dobbiamo lamentare alcuni approcci della politica. Lo slogan che ci sentiamo dire è quello della ‘politica del fare’ e il ‘non potere restare fermi’. Condivido Zafferani sulla mancanza precisa di impatti e dei mezzi finanziari necessari. La risposta della maggioranza è che bisogna essere ambiziosi e crederci. Ma con questo tipo di atteggiamento qualsiasi intervento va bene, basta incrociare le dita. La politica dovrebbe essere coscienziosa invece e pianificare con precisione, essere strategica. Io non vedo interventi per turismo e cultura, ma si spera che questi siano conseguenti alle opere. Ma non sappiamo su quali

tematiche San Marino deve puntare per il turismo congressuale, questo non viene indicato. Intanto però facciamo parcheggi per i turisti quando mancano politiche turistiche capaci di riempire i parcheggi che già esistono. Altro slogan è quello della politica del debito. Non diciamo che le opere pubbliche non siano uno strumento importante per creare economia, ma oggi si fanno opere pubbliche per creare debito, quando questo era evitabile a monte. Quei 30 mln di euro si potevano reperire dal nostro bilancio, magari accogliendo gli emendamenti dell’opposizione per ridurre gli sprechi. Si lega il destino del Paese al destino di un settore, quello edile, già in crisi da tempo, è una visione miope indicare il settore edile come settore di traino, non è sviluppo, ma rischia di diventare assistenzialismo se non si accompagna a una riconversione.

Qui in questo progetto ci si occupa di spostare archivi anziché investire sulla digitalizzazione, siamo fermi alla creazione di spazi per poter spostare moli di carta da Acquaviva a Valdragone. Noi indebitiamo il Paese per spostare moli di carta o lo spacciamo come sviluppo. La verità poi per Tadao Ando: è un problema politico, prima si è identificato il destinatario spendendo degli impegni. Attorno Lui è stata costruita l’idea del polo museale che è considerato una priorità, ma nessuno sa cosa metterci dentro. Dal 2013 ad oggi avete chiesto un parere all’Unesco per la sua realizzazione?”.

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