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Il riferimento del Congresso di Stato su progetti di sviluppo ed investimenti pubblici

da Redazione

Sono 61 i consiglieri e segretari di Stato iscritti per intervenire. Il dibattito riprenderà lunedì mattina. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

Nella seduta notturna prosegue il dibattito al comma 5, dedicato alla seconda lettura del bilancio di Previsione dello Stato per l’esercizio finanziario 2015, oltre al riferimento del Congresso di Stato su progetti di sviluppo ed investimenti pubblici. Sono 61 i consiglieri e segretari di Stato iscritti per intervenire.

Il dibattito riprenderà lunedì mattina.

 

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni: “Il provvedimento deve essere considerato nella più ampia manovra finanziaria iniziata lo scorso anno, che ha portato significative economie nella spesa dello Stato attuate tramite spending review. Nella Pa ciò è stato possibile con la riorganizzazione dei servizi, mantenendo la qualità sostenibile. I dati lo confermano, nel 2014 si registra una riduzione del personale del settore pubblico allargato di 200 unità. A settembre 2013 si contano meno 207 unità nel pubblico allargato con una riduzione della spesa di 4 milioni 720 mila euro, di cui 4 mln solo nella Pa, al netto del costo delle stabilizzazione che è di 1,6 mln di euro. Nella documentazione allegata si può vedere che la spesa corrente del personale in attività prevede un’ulteriore riduzione nel 2015. La messa in sicurezza dei conti pubblici e il pareggio di bilancio sono tra gli obiettivi primari di questo governo. Non possiamo però non rilevare che esistono ancora sacche di spreco che vanno combattute perseguendo l’efficenza. Diversi sono gli articoli di bilancio per il contenimento della spesa: l’articolo 35 su indennità e compensi straordinari, l’articolo 36 che conferma i pre-pensionamenti obbligatori. I pensionamenti per 2015, sia obbligatori che facoltativi e previsti, sono 57 nel totale e contiamo di sostituire solo le figure strettamente necessarie, a questo proposito all’articolo 37 dice che il tasso di sostituzione previsto non sarà superiore al 35%. Ci attendono nuove e difficili sfide sul piano economico, andiamo incontro a cambiamenti globali dell’economia del Paese che richiederanno interventi normativi, e non si potrà prescindere dalla tutela della nostra peculiarità di piccolo Stato. Significativo sarà il risultato del percorso di integrazione europea già avviato. L’azione politica dovrà tenere sempre bene in evidenza l’equilibrio nel rapporto europeo, passando nel privilegiato e continuo rapporto con l’Italia che dovrà tradursi in accordi e convenzioni che diano sviluppo ai rispettivi Paesi.

Il Consiglio grande e generale, lo scorso 15 maggio, all’unanimità ha approvato un Odg per perseguire un’azione di contrasto alla criminalità organizzata e alla repressione di fenomeni di corruzione. Alla luce della relazione del magistrato dirigente del tribunale, il nostro ordinamento ha individuato le priorità per il settore: perseguire un’azione sinergica tra magistratura e forze dell’ordine, diffusione di una cultura della legalità tra operatori economici e cittadinanza, formazione di magistrati e forze di polizia attraverso accordo con strutture di alto livello, è necessario elaborare un nuovo codice di procedura penale e la revisione di norme della procedura civile. Il lavoro nell’ambio della giustizia è ancora complesso e impegnativo ma, proseguendo nella strada intrapresa, possiamo garantire maggiore autonomia ed efficacia nella magistratura nei confronti della lotta alla corruzione. Il bilancio di previsione 2015 si pone nella difficoltà del contesto economico generale, porta a ridurre la spesa corrente e getta basi per il rilancio della nostra economia e del Paese”.

Andrea Belluzzi, Psd: “Esprimo apprezzamento perché è stata presentata una legge che non è un provvedimento omnibus e mi auguro che tale rimanga nel corso dei lavori. Ha stupito perché ha presentato un deficit inferiore a quello previsto, negli anni precedenti sono state fatte scelte strutturali e riforme che hanno portato a miglioramenti costanti al nostro bilancio. E’ stato seguito il documento sulla spending review e non senza sforzi. Qualcuno ha già terminato e non gli è stato chiesto alcuno altro sforzo, in altri settori il percorso è da completare e mi auguro che cambiamenti strutturali possano essere portati a termine con soddisfazione. Il tema dello sviluppo è già stato iniziato ad essere trattato con norme specifiche, mi auguro il 2015 significhi sviluppo non solo attraverso norme ma anche con atti amministrativi. Il tema più importante è quello dell’Ue, motore importantissimo di integrazione in tutto il nostro sistema. La legge sul bilancio torna ad essere legge sul bilancio e basta. Se vogliamo parlare dello sviluppo economico e prendere atto che vi sono misure e interventi da fare in varie aree della cosa pubblica non dovremmo farlo nella legge del bilancio ma è opportuno fare qualcosa di innovativo, dedicare un comma del Consiglio a un provvedimento omnibus dove maggioranza e opposizione possono mettere a punto provvedimenti esistenti. E’ stata approvata la legge di sviluppo, non è un dogma andare a verificare se è stata incisiva o se sono necessarie modifiche per migliorarla. Perché non confrontarsi e prendere atto della necessità che servono provvedimenti d’urgenza. Mi auguro che la legge di bilancio resti snella e che anche dall’opposizione si superi la voglia di presentare tante proposte che nulla hanno a che fare con il bilancio. Sulle Tlc mi auguro che il segretario in replica possa riferire i percorsi che sta portando avanti. Questo aspetto si può integrare in modo efficace con i passaggi del polo museale, scolastico e della sicurezza”.

Marco Gatti, Pdcs: “Oggi possiamo parlare di investimenti e infrastrutture perché ne abbiamo la possibilità. Sono convinto che partendo già dal risultato attuale, la gestione del 2015 possa consentirci di chiudere un bilancio in pareggio. Ciò significa poter tornare a parlare di ripresa e di uno Stato che torna a investire e ridà fiducia in un momento in cui la crisi, anche fuori, è forte. Gli obiettivi che sono stati prefissati si stanno raggiungendo, così come il contenimento della spesa è stato importante. Certo si può fare ancora tantissimo, significa mettere mano alle strutture del settore pubblico allargato, ma è un processo che ha tempi di maturazione e non si fa dall’oggi al domani. Il confronto con sindacati e lavoratori non è facile, ma i processi sono iniziati e tutti ci dobbiamo impegnare, a partire da maggioranza e governo, nel portarlo avanti perché consente risparmi con molti zero. Mi piacerebbe parlare di sviluppo e infrastrutture e d icosa dobbiamo mettere in moto come Stato. Sappiamo che ci sono investitori che stanno valutando investimenti, però sono terzi che vengono a San Marino. Noi ne siamo contenti, ma non possiamo basare l’azione politica aspettando cosa fanno gli altri. Abbiamo chiesto al governo di aprire i cassetti, anche in passato sono stati presentati tanti progetti poi rimasti nei cassetti. Bisogna tornare ad aprirli. Abbiamo bisogno di alimentare attrattive del territorio, allora il polo museale è importante, così come i progetti pensati ai parcheggi, mA bisogna definire l’intervento prioritario e credo possa esserlo il polo museale e deve partire lo Stato, poi se troviamo qualcuno che pone condizioni favorevoli lo considereremo Altro aspetto che condivido è il discorso del polo scolastico, un’altra priorità: per riuscire ad armonizzare la struttura scolastica e poi perché sapremo che in tot anni avremo liberato un importante edificio in centro storico che potremo destinare a investimenti, ci libera delle risorse immobiliari. Ritengo importante realizzare anche l’opera al parcheggio 6 e 7, ma pensiamo di poterli chiudere tout court? Non vogliamo avere il centro storico tutto un cantiere, e occorre prima vedere realizzati parcheggi alternativi e strutturali per poi poter intervenire in quell’area. In bilancio sono previsti 30 mln di euro in tre anni per realizzare queste opere. Anche la struttura del Kursaal deve essere messa completamente a disposizione, spostando la gendarmeria si può pensare a realizzare un polo delle forze di polizia che includa anche un nuovo carcere. Con un polo sarà più facile parlare di centrale unica e di coordinamento”.

Marco Podeschi, Upr: “Mi piacerebbe avere lo stesso entusiasmo del segretario Dc. I progetti esposti sono oggettivamente interessanti, il problema di fondo è un altro. Oggi stiamo discutendo in primis della legge di bilancio che non nasce in un momento di rilancio dell’economia sammarinese. L’Fmi nel report di quest’anno, pur menzionando serie di fattori positivi per San Marino, poneva l’accento su problematiche strutturali tuttora non risolte e a cui il bilancio 2015 non dà risposte. Quindi la relazione di Fitch, pubblicizzata in ritardo e solo parzialmente, parlava delle riforme ma indicava ancora un trend economico più negativo per il 2015. E di recente abbiamo avuto un ulteriore declassamento. La commissione di controllo finanza pubblica pone poi attenzione su problematiche strutturali. Il problema quindi è se si vuole realmente risolvere i problemi. Ci sono nodi irrisolti nel bilancio che il documento non riesce a dipanare. Sulla liquidità c’è un problema molto serio e non mi piace che una volta l’anno venite in Aula a dirci qualche dato. Siamo costretti costantemente a fare interpellanze per conoscere l’ovvio ma ignoto ai consiglieri di opposizione. Su questo Upr e Ps hanno presentato un emendamento per tenere aggiornate sullo stato del bilancio tutte le forze politiche.

Qual’è la linea di azione del governo sugli enti pubblici? Si parla di trasparenza, ma c’è un problema di trasparenza negli atti dell’Iss. Presentiamo un altro emendamento per chiedere che si rendano pubblici gli emolumenti dei consiglieri e degli organismi di nomina consigliare. E ancora, altra proposta, sull’articolo per la vendita di gas metano noi chiediamo di adottare la direttiva Ue sulla mobilità sostenibile, per promuovere mobilità con carburanti alternativi incluso il metano. E diciamo di adottare direttive comunitarie per fissare il prezzo di vendita dei carburanti, parliamone nella trattativa. Avete parlato di polo dell’educazione, noi chiediamo di formare una classe dirigente sammarinese che è una cosa che manca. Dedichiamo poi 700 mila euro alla sicurezza. Altra proposta, dare quello che si guadagna vendendo la centrale del latte alle federazioni sportive in difficoltà. Prima di pensare a come spendere 30 mln in tre anni, che fanno ridere, cerchiamo di essere consapevoli di quello che facciamo, quei 30 milioni non muoveranno l’economia di San Marino”.

Nicola Renzi. Ap: “Il segretario Capicchioni ha definito la legge di bilancio sostenibile e realistica e credo lo sia. Sono aggettivi importanti perché dimostrano che questa non è una legge dei sogni o la miglior legge di bilancio possibile. Quest’anno dovrebbero vedersi da un lato i risultati della riforma fiscale e della revisione della spesa. Sapete quanta difficoltà sia costata la riforma fiscale che non è solo un cambiamento economico ma anche culturale. Sarà uno dei banchi di prova dei prossimi mesi perché dal gettito che la riforma darà ne valuteremo la bontà, sostenibilità e il contributo che potrà dare. Questa riforma dovrà essere monitorata in modo che poi non aumenti la burocrazia necessaria e dobbiamo ascoltare le voci di chi lo fa presente, ma deve essere applicata e non derogata. Spesso parliamo del nostro Paese senza considerare dove sia. Non possiamo fare finta che intorno a noi la crisi non sia gravissima, né che i rapporti con chi ci sta vicino siano stati sempre rosei. Questo perché le opportunità nuove con l’Italia e l’Ue devono essere colte, consapevoli che senza il lavoro fatto non sarebbe stato possibile averle. Liquidità: nel bilancio diciamo che vogliamo reperire fondi da un lato per la liquidità dall’altro per lo sviluppo. In passato abbiamo fatto la scelta di intaccare la liquidità nel momento in cui intaccavamo il modello San Marino. Il rapporto dello Stato e del governo non deve essere di sudditanza con chi le linee di credito le deve erogare. I segretari di Stato hanno indicato gli interventi che vogliamo realizzare. Sono idee buone, alcune addirittura naturali. Perché quest’anno? Perché è possibile pensare a un indebitamento per lo sviluppo quando si è pensato di poter fare qualcosa sul contenimento.

Ap sulla spending review ha detto che su questo tema si poteva fare di più. Siamo alla prova dell’adozione del fabbisogno ed è una sfida da affrontare con modalità nuove e coraggiose. Lo sviluppo è elemento determinante del bilancio. L’auspicio è che no si dica che le proposte fatte siano indiscutibili e calate dall’altro, spero riusciremo ad uscire dal dibattito con un Odg che tracci le linee principali di intervento su cui si possa discutere anche al di là dei limiti dell’Aula. Governo e maggioranza non avranno alcuna remora per discuterne insieme alla cittadinanza. Ma l’importante è che da questo dibattito emerga una direzione futura.

Dovremo essere capaci di trovare il giusto equilibrio tra interventi pubblici e investimenti privati, il rischio è che se non si sceglie come calibrre queste possibilità, non si ottenga poi alcun risultato. Bisogna trovare il giusto mezzo e non possiamo permetterci di lasciare fa quello che abbiamo scritto oggi un libro dei sogni. Altre opportunità ci saranno offerte nel rapporto con l’Ue. Siamo in una fase davvero cruciale. Un nuova collocazione internazionale può darci nuove opportunità ma dobbiamo stare attenti a restare al nostro passo. La legge di bilancio è realistica e sostenibile, forse è mancato un po’ di coraggio nella revisione della spesa. Se riusciamo a realizzare un fabbisogno al passo delle richieste dei cittadini spero che questa legge possa essere viatico per puntare al pareggio di bilancio prima possibile”.

Ivan Foschi, Su: “Non credo ci si possa abbandonare a facili ottimismi, come negli interventi di maggioranza. Non possiamo limitarci a dichiarazioni di intenti, bisogna calendarizzarli e trovare le risorse nel bilancio, se no vengono solo rinviati. La commissione di controllo della finanza pubblica è molto severa con il governo, invita ad abbassare la cresta. Il debito con i 17 mln di deficit previsti per questo esercizio arriva a 60 mln e inizia ad essere pesante. Nel 2014 ci sono stati diversi interventi spot per reperire nuove entrate, ma servono interventi per reperirle con nuovi investimenti. Attendiamo gli esiti riforma fiscale, sull’accertamento che si potrà avere in pieno con uno scambio automatico di informazioni per i redditi prodotti all’estero. Quei 60 mln di debito sono destinati ad aumentare e sono un’ipoteca sul futuro delle nuove generazioni, quello preoccupa. E’ utile il richiamo della commissione di controllo della finanza pubblica. Anche la liquidità sta calando precipitosamente. Prepensionamenti: da un lato vediamo l’allungamento dell’età pensionabile, dall’altro c’è la lotteria di chi vince il pensionamento. E’ un’operazione che scarica della spesa corrente nel fondo pensioni. Il punto più carente della legge riguarda gli investimenti. Come si può pensare che possano limitarsi nella bozza letta dal segretario Mularoni? Non si coglie il punto vero per attirare investimenti e portare sviluppo. Allora le prima infrastrutture dovevano essere quelle digitali, invece abbiamo ancor burocrazia vessatoria e opprimente per chi decide di investire a San Marino.

Negli emendamenti proponiamo di distinguere banche di raccolta e di affari per mettere al sicuro lo Stato dal potersi esimere dall’intervenire dove non è necessario. C’è l’emergenza lavoro: dove sono i 600 nuovi posti di lavoro annunciati dal governo nei mesi scorsi? Non potete dire che è colpa dell’opposizione, serve un po’ più di accortezza prima di fare certe boutade. Constatiamo il fallimento riforma del lavoro ‘Mussoni’ che non ha fatto la differenza ma ha solo tolto tutele. Noi proponiamo un lavoro minimo di cittadinanza”.

Andrea Zafferani, C10: “Lo Stato per ragioni elettorali sta continuando a far vivere San Marino al di sopra delle sue possibilità indebitandolo. Di fronte a ciò occorrerebbe essere responsabili e seri ma la Finanziaria preferisce prendere la strada del debito annullando misure di contenimento. Chiederemo se gli oltre 30 ml di euro presi dalle banche per pagare stipendi e pensioni nei prossimi mesi non sia spesa corrente. A debito è anche il finanziamento del piano infrastrutture e opere pubbliche che sono definite vagamente e incidono poco sul Pil, non abbiamo idea del ritorno che poi possono avere. Non vorrei che le infrastrutture siano una scusa per vendere terreni e fabbricati pubblici bloccati. Porteremo avanti emendamenti per eliminare privilegi intollerabili. Sullo sviluppo: senza nuove entrate non si fa una politica di bilancio strutturale. Suggeriamo di intervenire per ridurre al minimo la burocrazia, con la proposta di delega al governo per istituire uno sportello unico alle imprese. Quindi l’emendamento per la creazione di un registro delle imprese consultabile da tutti. Infine proponiamo l’emendamento chiamato ‘San Marino digitale’ per ristrutturare la burocrazia sammarinese e renderla vicino al cittadino. Per le nuove imprese: riduzione a un euro per il capitale sociale, forme di aiuto economico per l’affitto o acquisto di una sede, e altri incentivi, detassazione totale di utili reinvestiti in azienda per 4 anni, dopo di che si rientra nei registri previsti. Proponiamo anche la costituzione di una vera agenzia per lo sviluppo. Per il rilancio di turismo, commercio e servizi in centro storico proponiamo l’introduzione di una Smac card turistica per raccogliere almeno 5 mln di euro e reinvestire queste entrate su turismo e commercio. Quindi l’estensione degli orari degli uffici pubblici legati al turismo, inclusi quelli dei musei dello Stato. Prezzi agevolati per sei mesi su gruppi di prodotti. Incentivi sulla tassazione, costo dell’affitto e imposta di registro per le imprese che nel 2015 avvieranno attività di servizio all’interno del centro storico a San Marino per supportare studenti. Poi la creazione di una residenza per motivi economici da concedere a piccoli imprenditori che assumano due dipendenti di cui almeno uno residente in Repubblica. La possibilità per l’Aass di usare fibra ottica, fornendo servizi a privati, creazione di un fondo per la formazione professionale all’estero. Specifici gravi fiscali per incentivare aziende che assumano residenti e disincentivino l’assunzione di frontalieri. Questo in sintesi il nostro contributo per la finanziaria”.

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